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Il dramma della sofferenza nell'uomo

Gennaio-Febbraio 2023

Carissimi,

illuminati dallo Spirito Santo, ci proponiamo di riflettere sul significato della sofferenza che coinvolge la vita di ogni persona.
Gesù è il sofferente per eccellenza; egli si è addossato tutti i nostri peccati, non solo, ma si è fatto carico anche delle nostre sofferenze che ci coinvolgono e che travagliano tutta l'umanità.
Per Gesù soffrire significa amare, amare intensamente, amare per salvare l'uomo immerso anche nella sofferenza, nel peccato e nel male che lo rattristano. Il nostro Dio è il Dio della vita, della gioia, della salute, del perdono, della Liberazione e della guarigione. È necessario pregare con fede, così: “O Dio, che nel tuo amore di Padre ti accosti alla sofferenza di tutti gli uomini, uniscici alla Pasqua del tuo Figlio e rendici puri e forti nelle prove, perché sull'esempio di Cristo, illuminati dalla speranza che ci salva, impariamo a condividere con i fratelli il mistero del dolore ”.
Il dramma della sofferenza coinvolge tutte le età della vita: anziani e giovani, ricchi e poveri, innocenti e peccatori, tutti sono coinvolti. Ma noi confidiamo nel Signore Gesù, in lui troviamo il senso della sofferenza, la forza per superarla e per vincerla. È bello ciò che preghiamo con il salmista: «Si consumano i miei occhi nel patire. Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani» (Sal 87,10). E ancora: «Signore tu vedi l'affanno e il dolore, tutto tu guardi e prendi nelle tue mani. A te si abbandona il misero, dell'orfano tu sei il sostegno. Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, rafforzi i loro cuori» (Sal 9,35.38). Il Signore ha cura di noi, ci sostiene ci dona la forza e la Grazia. Solo lui dissolve la sofferenza che ci rattrista. Ancora con fede così preghiamo: «Io sono povero e infelice; di me ha cura il Signore. Tu, mio aiuto e mia liberazione, mio Dio, non tardare» (Sal 39,18).
«A Dio tutto è possibile» (Mt 19,26). E per noi: «Tutto è possibile per chi crede» (Mc 9,23). Soffrire vuol dire anche amare di più la vita, ritenere la salute come un grande dono di Dio che non deve essere sciupato, ma custodito con amore e con riconoscenza. La sofferenza è anche correzione, è purificazione, è distacco dalle vanità, è sprone alla fiducia e all'abbandono nel Signore che è bontà, tenerezza infinita e compassione. Ci dice stupendamente Isaia: «Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti io pongo sulle labbra: “Pace, pace ai lontani e ai vicini”, dice il Signore, “io li guarirò”» (Is 57, 18-19).
Sì, abbiamo bisogno di guarigione da tutto ciò che causa sofferenza. Il sofferente, per guarire, ha bisogno di amore, delle attenzioni e delle cure mirate dei fratelli e delle sorelle che con gioia, esercitando la carità di Cristo Gesù, servono coloro che sono bisognosi, malati, disperati, sfiduciati, emarginati, soli, poveri, veramente poveri: questa è anche sofferenza.
Ecco anche il motivo per cui il Signore Gesù ci invita a sconfiggere la sofferenza amando, e ci dice: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti (Mt 22,37-40). E ancora: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35). Anche san Paolo ci invita a portare aiuto a coloro che sono sofferenti; tutti siamo sofferenti, ma la carità, la bontà e la misericordia diventano la nostra liberazione e la forza di vincerla: «… Voi infatti, fratelli, mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso» (Gal 5,13-14).
A Maria, Madre della Chiesa e di tutti noi, affidiamo il nostro cammino a volte sofferente e bisognoso del suo sostegno e del suo aiuto.    

Don Adriano

MENSA DEI POVERI

Opere caritatevoli per i poveri
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Don Adriano riceve il sabato dalle 6,30 alle 11. Segue celebrazione eucaristica.
Per partecipare alle celebrazioni a Casanova presiedute da don Adriano, è possibile prenotare il pullman telefonando a Michelina al numero 349.2238712. Partenza da Settimo T.se ore 13,00 – Da Piazza Maria Ausiliatrice – Torino ore 13,45.