Per amare è necessario vivere la carità di Cristo
Carissimi,
è bello impostare la nostra vita sull'amore di Dio, Padre di tutta l'umanità, e di ciascuno di noi. Non c'è vita senza amore di Dio, non c'è vitalità senza la Carità di Cristo Gesù. La carità aumenta in noi la gioia di donare ciò che gratuitamente dal Signore abbiamo ricevuto. La carità genera energie sempre nuove, servizi di volontariato mirato a donare aiuto ai più bisognosi, agli emarginati, alle persone purtroppo sempre più povere che vivono ai margini della società.
Il mondo di oggi ha bisogno di amore, di attenzione amorosa, di tenerezza e di aiuto. Coloro che hanno fame, come quei fratelli e sorelle che il Signore invia nella nostra preziosa mensa del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, sono persone che non possono attendere che il resto del mondo trovi le dovute soluzioni perfette; i poveri hanno bisogno di solidarietà, di aiuto concreto, di sostegno e hanno bisogno di un’amorevole presenza umana e di una mano preziosa sostenuta, guidata e sollecitata dalla Divina Provvidenza.
Amare il prossimo, come ben sapete tutti, significa prendersi cura di lui, e anche di Gesù presente nel prossimo.
Sant'Agostino ci dice: “Tu cammini verso il Signore che dobbiamo amare con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente. Al Signore non siamo ancora arrivati, ma il prossimo l'abbiamo sempre con noi”.
L'apostolo Giovanni ci dice: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui. In questo è l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che lui ha amato noi e ha mandato il suo Figlio per essere l'espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato in questo modo, anche noi ci dobbiamo amare gli uni gli altri. Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio dimora in noi e il suo amore è perfetto in noi. Da questo conosciamo che dimoriamo in lui ed egli in noi» (1Gv 4,7s).
E aggiunge: «Se uno dice: “Io amo Dio”, e odia il proprio fratello, è bugiardo; chi non ama infatti il proprio fratello che vede, come può amare Dio che non vede? E questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: chi ama Dio, ami anche il proprio fratello» (1Gv 4,20s).
Non dimentichiamo mai che quello che facciamo agli ultimi, ai poveri e ai piccoli, lo facciamo a Dio stesso: «lo avete fatto a me» (Mt 25,40). Infatti, teniamo sempre presente che Gesù ha voluto identificarsi con ogni persona amata e donataci da Dio, in particolare con i poveri, con i malati e con i bisognosi.
Al centro del cuore di Cristo Gesù stanno i poveri. Pertanto se dimentichiamo l'amore di Cristo, corriamo il rischio che il mondo si incammini verso un deserto di amore. La carità è la via di un mondo nuovo, di una gioia di amare veramente condivisa.
San Paolo ci dice: «E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto e maldicenza con ogni malizia. Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell'amore» (Ef 4,30-32,2).
La Vergine Santa ci guidi su questo cammino di grazia e di benevolenza, e ci sostenga nei momenti difficili e faticosi.
A tutti un buon Natale del Signore Gesù
Don Adriano