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La Comunità di fedeli in preghiera operanti nella carità

Lo stile di vita della gente del Cenacolo

Ai partecipanti di ogni età, condizione e situazione si propone pertanto un cammino di fede, illuminato, guidato, sostenuto e arricchito dalla potenza dello Spirito Santo e vissuto alla presenza di Dio, Padre di tenerezza e di misericordia.
Il Cenacolo, che desidera caratterizzarsi per semplicità, umiltà e povertà di cuore, riceve vitalità dall'adorazione eucaristica, è arricchito dal dono della Parola, animato dalla lode e sostenuto dalla preghiera che si deve tradurre in vita di carità.

Quanti partecipano all'adorazione vengono perciò orientati a dare testimonianza con la vita e la coerenza cristiana, con la partecipazione fedele alle attività ecclesiali nella propria parrocchia.

Adorando e contemplando il mistero d'Amore eucaristico si è sperimentata, in Gesù, nello Spirito Santo, la bontà e la tenerezza di Dio Padre, sorgente inesauribile di amore misericordioso; si è compresa la forte compassione di Gesù Cristo, Verbo Incarnato, che si dona, con intenso amore e provvidenza, alla creature povere, affaticate, stanche e sofferenti lì unite in preghiera.
Nell'adorazione, lo Spirito Santo ci rivela la bontà e l'amore di Gesù che si dona agli sfiduciati, agli ammalati, ai miseri e ai peccatori.

Un amore tutto particolare è riservato da Gesù ai malati: li guarisce dalle loro malattie, chinandosi su di loro e toccandoli con la potenza taumaturgica del suo amore.
La potenza dei miracoli e delle guarigioni operava in Lui nella verità dello Spirito Santo, manifestando all'uomo la bontà di Dio, Padre della misericordia. (cf. Lc 4, 14-21)
Egli ha una cura particolare degli attuali lebbrosi. La droga è una lebbra; l'AIDS è una lebbra; la prostituzione è una lebbra; il cancro è una lebbra!
Gesù si avvicina a questi malati, li tocca con le sue mani piagate e li guarisce con la forza del suo amore.

Gesù dimostra una particolare predilezione per i bambini.
Egli dice: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio. (Mc 10,13)

Gesù ha pure pietà e misericordia verso i peccatori, li tratta con dolcezza e delicatezza anche a costo di scandalizzare coloro che si ritengono giusti e onesti e trovano disdicevole che tratti con simili persone.
Gesù ci dice nel Vangelo: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti, non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mt. 9,10-13)
In queste ultime parole di Gesù c'è il segreto del suo amore per i peccatori.
Questi non devono essere evitati e disprezzati come fanno i farisei - perché‚ non osservano la Legge - ma devono essere amati, perché sono poveri malati che hanno bisogno del medico.
Il peccato è segno di una profonda miseria spirituale.
Il peccatore non va punito, ma aiutato a redimersi,- non va allontanato da Dio, ma avvicinato a Lui: non va disprezzato e trattato con durezza e intransigenza, ma amato e trattato con indulgenza finché c'è in lui una scintilla di speranza di conversione.
Ecco perché Gesù va in cerca dei peccatori, non spezza la canna infranta e non spegne il lucignolo ancora fumigante (cf. Mt. 12,20).

Tutti, nessuno escluso! possono sperimentare l'inesauribile amore misericordioso di Gesù. Tutto abbiamo in Dio, Padre buono, per mezzo di Gesù Cristo, nello Spirito Santo. Cristo per noi è tutto. Per chi vuol curare le proprie ferite, guarire dalle proprie malattie, Egli è medico. In chi si affida a Lui, Egli compie la sua opera di amore. Questo mistero suscita il nostro incessante ringraziamento a Dio.

A Maria, Madre dell'Amore, Madre dei sofferenti, Madre di umiltà e di misericordia è affidato questo Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione: a Lei che del peccatore è Madre d'amore; a Lei che è Madre di Fede, Speranza e Carità, a Lei che ha detto "Sono la serva del Signore", perchè ci doni la sua stessa disponibilità.

don Adriano Gennari

Tratto dall' opuscolo:
"Cenacolo eucaristico della Trasfigurazione: una comunità di fede in cammino"


Testimonianza sulla 'gente' del Cenacolo

Ancora una volta tocco con mano che non solo le strutture esterne costruiscono l’essenza della Chiesa, ma soprattutto i granelli di senape che Dio sparge, dove e quando vuole, affidandoli al vento del Suo Spirito. È una grande gioia, una conferma ed un invito per tutti. È anche l'avvertimento, oggi indispensabile, che i tempi del Signore, così come le sue vie, non sono i nostri: c’è una sempre più vasta consapevolezza spirituale che ha assunto dimensioni notevoli, come si può anche constatare nella Comunità di fede Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, che è costituita dalla “gente” che si impegna a vivere cristianamente la propria quotidianità.
Nel Cenacolo Eucaristico, infatti, pare di ritrovare il rapido espandersi di un cristianesimo delle origini, quando la gente era animata, sostenuta e arricchita dalla potenza del dono dello Spirito Santo.
Quando ci renderemo conto che il Dio-Trinità non si accontenta di chi è già del gregge, ma va sempre e comunque all'amorosa ricerca di chi ancora non ode la Sua canzone d'amore? (cf Lc 15, 1-7).
La gente. Ecco il segreto, l'apertura, la comunione, la compartecipazione al Mistero nel quale tutti siamo immersi, noi "gente di Dio". Il Cenacolo spalanca davvero le porte, anzi, non ha porte, così come non ha porte lo Spirito, che un'unica cosa chiede dall'uomo: di corrispondere con tutta la sua vitalità all’amore che Dio ha per lui dissetandolo con la Sua grazia e colmandolo della Sua misericordia.
La Parola di Dio, la vita sacramentale, la preghiera e la carità operante sono i “mezzi” che coltivano e fanno crescere questa splendida Comunità di fede. È sicuramente il cuore con cui si propone, il cuore che offre, il cuore che si lascia invadere dalla potenza dell’amore di Dio che costituisce il segreto, il segreto di ogni suo singolo membro. Non c’è altra spiegazione. Se non c'è questo cuore che continuamente si converte, si lascia plasmare dal Cuore di Cristo, si lascia animare dal Suo palpito e cerca d'imitarne la sublime semplicità, nulla si crea, nulla si diffonde. "Se anche parlassi tutte le lingue del mondo...".
Grazie, quindi, per questa testimonianza elementare ma assolutamente fondamentale, grazie per queste pagine e per come si porgono, con francescana povertà e radicale umiltà, grazie per questo bussare discreto alla mia, alla tua, alla nostra porta: un tocco lieve, ma che ha l'attrazione misteriosa del rapporto con l'Amico.

Piero Gribaudi
Editore



I giovani raccontano

Desidero più di ogni altra cosa, diventare uno strumento di Gesù, e prego anche la Madonna di donarmi quella forza che ha ricevuto Lei nei momenti più difficili della sua esistenza. Prego per ricevere dal Signore la forza di non “mollare” di fronte alle difficoltà della vita.
Lo so, è difficile, soprattutto quando la conversione è così pressante.

Un giorno dei primi di marzo 2009 mio cugino disse a me e a mia sorella di 27anni: "Io, da anni, partecipo alla Messa nel santuario N. S. della Salute". Io non sapevo neanche che ci fosse una chiesa, al massimo, passavo al mercato della piazza antistante per fare acquisti convenienti.

Un lunedì, esattamente il 23 marzo 2009, non avendo potuto partecipare alla messa domenicale nella nostra parrocchia per motivi di lavoro, abbiamo deciso di andare alla Messa in Via Vibò alle ore 20,30. Io, ridendo, avevo detto a mia sorella: “Ci saremo tu, io, Gesù e il prete”. Invece no; entrando nel Santuario dal portone anonimo di Via Vibò mi è sembrato di trovarmi in un’altra dimensione: la chiesa era piena di fedeli che pregavano per i loro problemi, per la loro famiglia e per gli amici. Io non sentivo nulla intorno a me, partecipavo alla S. Messa, come se avessi un rapporto a due: io e Gesù.

Non conoscevo don Adriano: mio cugino non mi aveva mai parlato di lui per cui non sapevo che è un sacerdote che rivolge particolare attenzione nel suo ministero ai bisognosi, ai sofferenti, ai malati e ai giovani che sono alla ricerca della propria identità e dell’incontro con il Signore fonte di luce, di speranza e di gioia.

Quella sera, accompagnata da mia sorella e da mia madre, ascoltavo la Messa, ma avevo una sofferenza interiore e profonda, una crisi d'identità; non trovavo gioia di vivere e di comunicare. Eppure io ero sempre stata in mezzo alla gente, invece in quel periodo, mi sentivo in balia di tutto, non riuscivo a decidere per me, avevo bisogno che qualcuno decidesse per me. Mia sorella era molto preoccupata perché io ero sempre stata una ragazza autonoma. Può capitare a tutti di entrare in questo vortice; molti non riescono ad uscirne, oppure hanno delle ricadute negli anni; non sono malattie del corpo, ma dello spirito, della psiche e della mente.

Mi sentivo accecata, come se vivessi nel buio, isolata; non volevo vedere la luce, mi nascondevo e pian piano mi chiudevo in me stessa. Credetemi, era una cosa che succede molto facilmente: all'inizio nessuno se ne accorge, tutti pensavano che io stessi passando un periodo negativo, perché mi conoscevano e mi hanno sempre vista attiva e raggiante. Quello è stato il momento decisivo, quello in cui la fede, la famiglia, le amicizie, mezzi del Signore, mi hanno aiutato a reagire.

Quel lunedì, alla fine della Messa, mio cugino si avvicinò a me e io scoppiai a piangere; volevo gridare il mio dolore interiore, ma in quel momento si avvicinò mia sorella con un suo ex-compagno di scuola, Marcolino che, con il suo entusiasmo e con gioia, ci condusse da don Adriano per chiedergli una preghiera intensa. Noi ci siamo tenuti tutti per mano e abbiamo ricevuto la benedizione del Signore. Quella sera smisi di piangere solo quando sono andata a dormire.

Da quel giorno è iniziato il mio cammino spirituale e lentamente io sono “rinata”.
Marco successivamente mi ha contattata per invitarmi a partecipare all'adorazione eucaristica del venerdì sera in via Bossi 28. Quel venerdì don Adriano era assente in quanto stava celebrando gli esercizi spirituali in una comunità di consacrate; ma non mi spiegavo come mai la sua presenza fosse importante per l’animazione nel tempo di adorazione eucaristica. Appena entrai nella cappellina di Via Bossi 28, mi sono sentita in pace, aperta e serena per tutto il tempo della preghiera in quanto sentivo forte la presenza di Gesù Eucaristia.

La svolta della mia vita era iniziata. Lunedì 4 maggio 2009, appena incominciata la Messa, grazie all’invito insistente di Cristina, sono andata a confessarmi; sono scoppiata a piangere lacrime di gioia immensa; volevo urlare a tutta la chiesa il mio amore per Gesù Salvatore! Il confessore mi ha chiesto perché piangevo, se ero turbata da qualche confessione nascosta; io gli risposi che piangevo di gioia, le mie lacrime erano di ringraziamento perché Gesù mi aveva trasmesso una pace immensa manifestandomi che “Dio è amore”, misericordia e tenerezza.

È successa una cosa stranissima: il sacerdote confessore mi ha consigliato di scegliere un padre spirituale affinché mi aiutasse a percorrere un cammino di conversione e di intensa vita spirituale. Io non sapevo neanche che cosa significasse e chiesi a Marco di spiegarmi di che cosa si trattasse; lui mi disse di parlarne con don Adriano che mi avrebbe saputo rispondere in modo esauriente.

Ma io vivevo e vivo ancora in modo non del tutto aperto l’incontro con don Adriano; da lui mi sento scrutare con tanta bontà e questa è una sensazione comune anche ad altre persone. È bella la potenza dello Spirito Santo che lui sempre invoca su di sè e su di noi!

Torino, 9 maggio 2009


Testimonianza dei confessori

Sono un Sacerdote confessore che, quest' anno, ha assiduamente partecipato a questi gioiosi e ricostituenti incontri di preghiera del Gruppo della Trasfigurazione. Voglio rendere testimonianza per i miracoli di grazia che Gesù ha operato non solo sui corpi, ma sopratutto nel sacrario dei cuori e delle coscienze: le vere grazie straordinarie, i veri miracoli che Gesù ha operato in questa provvidenziale chiesa di San Pellegrino, non hanno fatto notizia e non hanno strappato applausi..
Ma io sento che debbo fare giustizia: ci tengo a dire e gridare ai quattro venti che... meraviglie strepitose di conversioni a vita nuova Gesù ha operato qui, durante questi incontri di preghiera, meraviglie da incantare gli Angeli e far gioire "Dio stesso".
Qui sono avvenute risurrezioni dai morti
perchè Gesù tanti ha fatto uscire dalla tomba del peccato. Qui Gesù ha guarito tanti lebbrosi nello spirito, dando loro la gioia del cuore liberato; qui Gesù ha guarito dei paralitici spirituali sbloccando tante e penose e sofferte schiavitù morali; qui Gesù ha guarito dei ciechi facendo loro scoprire il luminoso continente della Fede che restituisce all' uomo il vero senso della vita e l' entusiasmo di vivere...
Qui Gesù ha sciolto lingue che erano rese mute da Satana, impedendo loro di pregare..., qui Gesù ha guarito dei sordi alla Parola liberatrice di Dio... ed ancora -qui- Gesù ha spezzato le sbarre di tanti tristi schiavitù morali, sanando situazioni -umanamente parlando- non risolvibili..., e, "dulcis in fundo", tanti e tanti giovani e ragazze hanno scoperto la gioia di vivere uscendo da pericolosi tunnel ed hanno cominciato a "drogarsi di Gesù".
Vi invito non solo a fare un caloroso applauso a Gesù, che tante meraviglie ha operato in moltissimi di voi: vi invito a spellarvi le mani in un gioioso battimani, perchè tante cose belle ha operato in questo provvidenziale Gruppo di preghiera del Cenacolo della Trasfigurazione, dimostrando così, di particolarmente benedirlo.

Lode, Onore a Te, Signore Gesù!

CASA DI SPIRITUALITÀ

Monastero Abbaziale Cistercense di Casanova. Carmagnola (Torino)
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T 011 979 52 90
Aperto ogni domenica e festivi dalle 15 alle 18.
Don Adriano riceve il sabato dalle 6,30 alle 11. Segue celebrazione eucaristica.
Per partecipare alle celebrazioni a Casanova presiedute da don Adriano, è possibile prenotare il pullman telefonando a Michelina al numero 349.2238712. Partenza da Settimo T.se ore 13,00 – Da Piazza Maria Ausiliatrice – Torino ore 13,45.

CENTRO DI ASCOLTO

Corso Regina Margherita 190
10152 Torino
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T 011 4377070
info@cenacoloeucaristico.it

Orario di ricevimento:
Lunedì dalle 7,30 alle 9,30
Giovedì dalle 13,30 alle 16,30

Nei centri di ascolto di Torino e Casanova continua l'accoglienza rispettando le norme vigenti relative al distanziamento e all'uso della mascherina

MENSA DEI POVERI

Opere caritatevoli per i poveri
Mensa via Belfiore 12, Torino
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Distribuzione sacchetti pasto:
domenica e festivi dalle ore 9.00 alle 11.00
Distribuzione pacchi viveri alle famiglie bisognose:
sabato dalle ore 9.30 alle 12.00
Mensa preserale calda per i senzatetto:
da lunedì a venerdì dalle ore 14.30 alle 17.00 

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