Sono arrivata al Monastero di Casanova nel 2008 grazie ad una persona di Milano che conoscevo e che mi ha parlato delle celebrazioni di don Adriano.
La prima cosa che ho provato è stata pace, tanta pace. Ogni volta che riesco a recarmi qui, tutti i problemi e la confusione mentale svaniscono e torno a casa carica di quella forza spirituale che solo tanta preghiera può dare.
Poi ho conosciuto personalmente don Adriano, un sacerdote di grande fede e ringrazio lo Spirito Santo che mi ha guidato fino a lui; con le sue parole e con il suo sguardo è come spostasse le montagne tanto è forte la sua preghiera e il suo amore per Gesù, per i malati, per i sofferenti e per i poveri. Come si può non credere che Dio esiste?
In seguito mi sono rivolta a lui per tanti problemi; in particolare ero preoccupata per mio figlio. Non è facile crescere i propri figli al giorno d'oggi, tenendo presente che il mio aveva, e spero di parlare al passato, il debole, diciamo così, delle belle ragazze. Con ognuna di esse che frequentava voleva sempre formare una famiglia, ma poi all'ultimo, quando era il momento di decidersi, inventava mille scuse dicendo che non aveva trovato quello che cercava.
Un giorno mi rivolsi ancora a don Adriano, gli esposi la mia preoccupazione e lui mi rispose: “Partecipa con fede alla celebrazione eucaristica e prega intensamente” e mi assicurò che anche lui avrebbe pregato per mio figlio che nel frattempo conobbe un’altra ragazza, brava e lavoratrice, di buona famiglia. Purtroppo si è ripetuta la stessa storia: sono andati a convivere. Io non condividevo questa loro scelta, per cui mi è stato difficile incontrare e conoscere meglio quella ragazza.
Sembra incredibile, ma la preghiera e la partecipazione alla messa hanno toccato il cuore di mio figlio, tanto è vero che venne un giorno di febbraio da me e mi disse che il giorno della festa di S. Valentino avrebbe chiesto alla sua ragazza di sposarlo e di fissare anche la data del matrimonio. Grazie a Dio, il 6 di settembre del 2014 si sono sposati. Ho avuto la gioia di portarlo all'altare e di conoscere così tutta la famiglia di lei, e sapere che sono persone credenti e praticanti. Quale altra grazia chiedere per mio figlio e per mia nuora se non la fede e la salute, e il dono di avere dei figli visto che lo desiderano?
Grazie per le preghiere di don Adriano e del suo Cenacolo che lo sostiene; insieme intercedono senza sosta per tutti noi bisognosi e sofferenti, per tutti noi che veniamo qui per attingere l’acqua dell’amore, della grazia e della misericordia del Signore. Dio benedica tutti.
Ho conosciuto il Cenacolo Eucaristico circa un anno fa tramite le mie amiche, e da allora io e mio marito partecipiamo spesso all'Eucaristia celebrata da don Adriano, sia il primo venerdì sera presso il Santuario N.S. della Salute a Torino, sia la domenica pomeriggio presso il Monastero di Casanova; spiritualmente ci sentivamo sempre più rafforzati nella fede e anche fisicamente ne sentivamo un grande beneficio.
Mio marito, il gennaio scorso 2014, ha avuto un problema alla schiena che non gli ha permesso di essere libero nei movimenti per più di due mesi a causa dei forti dolori: non riusciva a salire le scale senza il mio aiuto e quello di nostra figlia; non riusciva a stare seduto sul sedile dell'auto e del trattore; non riusciva a stare in piedi se non con le stampelle e non riusciva nemmeno a legarsi le scarpe.
Partecipando alle celebrazioni presso la Chiesa della Salute ci siamo rivolti a don Adriano facendogli conoscere il nostro problema; egli pregò intensamente su mio marito invocando la potenza dello Spirito Santo e chiedendo in dono la liberazione e la guarigione da ogni male.
Sembra incredibile, ma alcuni giorni dopo, mio marito ha ripreso miracolosamente a camminare e a lavorare normalmente senza più avere alcun dolore.
Ringraziamo il Signore Gesù per il dono della guarigione, don Adriano e tutto il Cenacolo Eucaristico per le preghiere di intercessione.
A tutti il lettori, ammalati e non, auguro che questa testimonianza possa essere la speranza nel continuare a credere che Dio può tutto, anche quando siamo schiacciati dal peso della croce.
Sono una normalissima donna con pregi e difetti, ma, nonostante i miei limiti e i miei sbagli, Dio che è immensamente misericordioso, mi ama come ama tutti noi.
Ciò che mi è capitato nel mese di luglio è la terza guarigione fisica inspiegabile dal punto di vista medico che il Signore mi ha concesso.
Ho avuto una vita difficilissima ed è capitato anche a me tante volte di non sentire Dio vicino e di scoraggiarmi, ma questa volta ero stremata e mi sono abbandonata totalmente a Lui.
Dopo un lungo periodo travagliato a causa di diversi disturbi, due mesi fa ho percepito un dolore all’inguine, come una scossa, e percepii una massa dura nel ventre che puntava ed era visibile anche esternamente sul corpo.
Lavorando in ospedale i medici mi hanno fatto fare urgentemente tutte le analisi, ecografie, TAC, ecc. con risultati poco rasserenanti poiché è stata diagnosticata una massa di 8 centimetri nell’ultimo tratto di intestino; i valori tumorali erano altissimi. Il mio intestino era occluso ormai da una settimana nonostante tutte le purghe a cui venivo sottoposta. I medici mi dissero che si trattava di eseguire un intervento urgente.
Io purtroppo sapevo a che cosa stavo andando incontro. Nessuno poteva illudermi che potesse trattarsi di qualcos’altro diverso dal tumore, poiché, lavorando proprio in quell’ambiente ero pienamente cosciente della gravità della situazione.
Ero ormai molto sotto peso, ma non potevo mangiare nonostante la fame perchè i livelli di feci erano già al limite massimo.
Questa è stata l’unica volta che ho pianto; ero consapevole che la mia vita sarebbe cambiata. Ero molto preoccupata per mia madre anziana e per i miei figli ai quali do una mano nella loro attività. Mi sentivo male; non sapevo come avrebbero fatto senza di me e tutto questo aggiungeva altri problemi a quelli che già avevo.
Così prima del ricovero urgente, un sabato mattina mi recai da don Adriano; gli spiegai la mia grave situazione e gli chiesi di pregare per me. Lui invocò la benedizione del Signore su di me e mi rassicurò che avrebbe continuato a ricordarmi nelle sue preghiere e nella celebrazione eucaristica.
Rientrai in ospedale ma stavolta come paziente nel letto numero 12. A mia madre dissi che mi facevo ricoverare per coliche renali.
Intanto i medici continuavano a sottopormi ad esami di ogni genere: metodo di contrasto, iniezioni, sciroppi di purghe, clistere di acqua ossigenata, e così via, ma, nonostante tutto questo, non mi liberavo e, cosa molto strana, io non avevo dolori. I medici erano impediti nell’operarmi.
Durante la permanenza in ospedale sono sempre stata serena; avevo messo la mia vita in mano a Dio e poi ero coccolata da tutti i miei colleghi. Chiesi preghiere a tutte le persone a me care. Mi ero abbandonata totalmente a Dio chinando la testa e accettando la mia sorte qualunque fosse stata.
Al martedì mattina, prima di essere sottoposta alla rettoscopia, per poi decidere l’intervento, chiesi al cappellano di ricevere l’olio degli infermi e di confessarmi.
Il tubicino della rettoscopia arriva fino in cima all’intestino; ma i medici non credono ai loro occhi perché, contrariamente ai risultati positivi di tutti gli esami precedenti, adesso invece non c’erano più né massa né feci. Dopo essersi consultati vennero da me per chiedermi se fossi andata in bagno senza dirglielo, ma io era da 16 giorni che non andavo in bagno. Rifecero nuovamente tutte le analisi e i valori tumorali erano negativi; tutto era tornato a posto, non solo, ma aggiunsero che avevo le mucose rosee, un intestino bellissimo e che non c’era traccia di arrossamenti o irritazioni dovuti ai clisteri.
Capii che Dio mi aveva miracolata e perciò chiesi di essere subito dimessa. Stavo benissimo; così in pigiama con la mia valigia mi sono avviata all’uscita dove incontrai l’ecografista che, incredulo, mi costrinse a fare un’altra ecografia; anche lui è rimasto sconvolto nel vedere il risultato tanto che restò senza parole.
Nessuno di noi aveva pregato per chiedere il miracolo; si pregava perché l’intervento andasse bene, ma Dio fa molto di più di quello che immaginiamo quando chiniamo umilmente la testa e gli diciamo “pensarci tu”.
Non mi resta che ringraziare Gesù, la Madonna e tutte le persone che hanno pregato per me.
Un ringraziamento particolare a don Adriano per la sua potente preghiera di intercessione.
Scrivo questa testimonianza affinché le persone che sono nella sofferenza non disperino, ma si affidino totalmente a Dio.
Sono la zia di una bimba di nome di 10 anni che due anni fa, nel 2012, si è ammalata alle ghiandole linfatiche e i medici hanno dovuto intervenire d’urgenza in quanto le cellule erano diventate maligne.
Dopo l’intervento la bambina è stata curata con la chemioterapia.
Una mia amica che frequentava il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione mi ha consigliata di andare a chiedere preghiere a don Adriano per la guarigione della piccola.
Mi sono recata nel Monastero abbaziale di Casanova e don Adriano ha invocato lo Spirito Santo pregando intensamente per la guarigione della bambina. Ogni volta che mi è stato possibile ho partecipato, insieme alla mia amica, alla santa Messa nel Monastero per pregare con don Adriano e con tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
La mia nipotina ha iniziato progressivamente a migliorare tanto che a maggio 2013 ha potuto ricevere la prima comunione. Adesso sta bene.
I medici che l’avevano in cura consultando i risultati degli ultimi esami sono rimasti entusiasti perché ha superato la malattia in modo sorprendente e straordinario.
Ora la bambina va a scuola regolarmente e consegue ottimi risultati.
I genitori e i nonni ringraziano il Signore Gesú che ha operato questa meravigliosa guarigione.
Ringraziamo anche don Adriano, tutto il suo Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e tutte le persone che hanno pregato per la mia nipotina.
Sin da quando ero bambina vissi una vita piena di rancore, rabbia, invidia. Ero accecata dalla gelosia per la nascita del mio fratellino, rancore trasformato in odio nei confronti di mia mamma. Non riuscivo a vivere una vita normale perché ero timidissima, insicura e piena di complessi, specialmente quello di inferiorità e desideravo tanto essere aiutata. Avevo difficoltà di relazionarmi, arrossivo fortemente, evitavo di parlare e avevo paura della gente. Durante il mio percorso scolastico mi caricavo di sensazioni negative; dentro di me criticavo tutti.
Eppure avevo la certezza che c’era qualcuno lassù…
Poi, incontro l’uomo che è diventato mio marito: persona socievole, capace di relazionarsi con tutti e speravo che lui in qualche modo mi aiutasse; ma lui non capiva e io, invece di essere dolce, perchè non ne ero capace, pativo, ma non riuscivo ad esserlo, rispondevo sempre in malo modo. Era un incubo sedersi a tavola con i miei familiari e con i suoi. Appena volgevano lo sguardo verso di me arrossivo, divenivo di fuoco. Quindi mi sono ritirata dal mondo; stavo sempre chiusa in casa.
Ho partorito una bellissima e bravissima figlia e con lei, dovendo uscire di casa, ho rivissuto le brutte sensazioni che avevo sperimentato. Non mi sentivo bene nel ruolo di madre; pensavo che sarebbe stato meglio senza di me essendo troppo timida e desideravo farla finita.
Allora inizio un percorso di yoga però, dopo dieci anni, mi accorgo che sono quasi allo stesso punto. Incontro una grande donna che mi aiuta, e nel frattempo metto al mondo il secondo figlio, poi un terzo, ma le difficoltà ci sono sempre.
Faccio un percorso di reiki, ma niente da fare, sono sempre nelle mie difficoltà anche se sto lavorando un po’ e questo mi aiuta, ma cerco sempre di evitare la gente per non arrossire. Nessuno riesce a capirmi; provo tante cose ma non mi sblocco.
Per fortuna sentivo che lassù “Qualcuno c’era”. Sono arrivata a 61 anni. Parto per Medjugorjie, è da un po’ che lo desideravo; eravamo un gruppo con 10 camper; un’esperienza bellissima. Ad un incontro con la veggente Marja lei dice di “donare il cuore a Gesù”, e nello stesso momento sento il desiderio fortissimo e dico: “Gesù dono il mio cuore a te”. E per tutta la durata del pellegrinaggio le mie guance sono state bagnate da calde lacrime, e lì ho depositare il mio passato.
Lì incontro una cara amica, con la quale al ritorno mi sono sentita frequentemente, che mi invita a contattare don Adriano. L’incontro avviene in corso Regina dove, mentre aspettiamo, mio marito prende il giornalino che riporta il programma delle celebrazioni eucaristiche, delle preghiere di intercessione per la guarigione dei malati e dell’adorazione eucaristica al Monastero di Casanova. Era il mese di ottobre 2013 quando abbiamo iniziato a partecipare alle celebrazioni, e da allora non mi perdo nessuna messa. Ho incominciato a pregare con fervore e a rivolgermi spesso a don Adriano per una preghiera intensa di liberazione e di guarigione e a partecipare con più attenzione alla santa messa, al rosario e all’adorazione.
Ora continuo a partecipare alle celebrazioni di don Adriano e a confessarmi con più frequenza. Ho iniziato un cammino di conversione: ho capito, grazie alle preghiere, alle celebrazioni eucaristiche e all’insistenza di don Adriano che invita sempre tutti a perdonare per guarire da ogni ferita, e pian piano si sono sciolte tutte le mie rabbie, rancori, odio e invidia.
Ora sono una persona con un cuore nuovo e sto vivendo una vita più serena e più fiduciosa. Inoltre ho iniziato a dialogare con mia mamma, con mio marito e con i miei figli.
Rendo grazie a Gesú misericordioso per la compassione che ha avuto nei miei confronti nel liberarmi da ciò che per anni mi ha fatto parecchio soffrire.
Grazie anche a don Adriano.
Ho 52 anni e voglio lodare il Signore perché grande è la sua misericordia ed ancora una volta ha ascoltato la mia voce.
Il 9 gennaio dell’anno scorso, durante l'anestesia per un intervento alle gambe sofferenti di varici, ho subìto un arresto cardiaco. Fui rianimata e trasferita nel reparto di terapia intensiva perché risultava essere in atto un infarto.
Fui sottoposta a coronografia che confermò la presenza di un'ischemia al cuore; anche la scintigrafia e l'elettrocardiogramma confermarono la diagnosi: infarto al miocardio con coronarie sane.
Tutti i medici erano allarmati e in agitazione.
Quando arrivò mia figlia per la visita di mezz'ora concessa ai parenti, la pregai di telefonare alla comunità del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e di chiedere preghiere. Cosi fece.
Il giorno dopo la dottoressa primario del reparto decise di sottopormi a ecocardiogramma e mi dimise dalla terapia intensiva.
Appena mi fu possibile accedere al telefonino, chiamai don Adriano chiedendo l'aiuto della sua preghiera di intercessione presso il Signore: lui pregò invocando lo Spirito Santo su di me. Dopo, mi recai a fare l'esame e con grande sorpresa mia e dei medici, non c’erano segni di infarto.
I medici però, non convinti, mi dimisero con la diagnosi di infarto.
Successivamente sono tornata all’ospedale ad effettuare esami di controllo e i medici, con grande stupore, constatarono che non c’erano tracce dell’infarto.
Grazie Gesù perché operi sempre cose grandi anche se non le meritiamo, ma che ti chiediamo con fede.
Un grande grazie anche a don Adriano e al Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione per le loro preghiere.
Partecipo da molti anni alle s. Messe celebrate da don Adriano presso la chiesa Nostra Signora della Salute.
Nel mese di settembre di due anni fa ho dovuto ricorrere al pronto soccorso per ricevere le necessarie cure perché avevo l’intestino bloccato.
Dopo, mi sono immediatamente recata da don Adriano il quale ha pregato a lungo e intensamente su di me assicurandomi che mi avrebbe tenuta in preghiera.
Nel mese di febbraio dell’anno dopo sono stata ricoverata all’ospedale e sottoposta a colonscopia dalla quale è stata riscontrata una lesione “a manicotto” del sigma medio-distale, in corrispondenza della stenosi evidenziata endoscopicamente e non valicabile. Anche la TAC ha confermato quanto emerso dalla colonscopia.
Dopo aver eseguito questi esami i medici hanno diagnosticato “sospetto tumore” e mi hanno consigliato l’immediato intervento chirurgico stabilito per il giorno successivo.
Ero disperata e sfiduciata; ho telefonato subito a don Adriano che mi ha detto di stare tranquilla in quanto avrebbe intensificato le sue preghiere per me.
Il giorno dell’intervento chirurgico ho portato con me in sala operatoria l’immagine della Madonna del Cenacolo e ho continuato a pregarla affidandomi a lei.
L’intervento è andato bene con un decorso post-operatorio regolare, con ripresa delle normali funzioni fisiologiche, e soprattutto non è stato rilevato alcun tumore, come i medici temevano, ma soltanto dei diverticoli.
Ora sto bene e ringrazio il Signore e la Madonna che mi sono stati sempre vicini.
Ringrazio il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e don Adriano per la sua continua preghiera di intercessione.
Desidero dare testimonianza dell'amore misericordioso del Signore.
Da circa sei mesi frequentavo le celebrazioni eucaristiche di don Adriano quando, improvvisamente, mi accorsi che perdevo considerevolmente peso. Fui quindi ricoverata presso l'ospedale Cottotengo per una settimana al fine di effettuare accertamenti a varie analisi di controllo.
Il risultato fu il seguente: ipertiroidismo, cioè grave diminuzione dei globuli rossi e forte carenza delta vitamina B12.
I medici mi diedero allora una cura da effettuare sotto il controllo del medico di base. Nel frattempo mi recai da don Adriano che pregò su di me dinanzi a Gesù Eucaristia.
Mi sono recata anche nel Monastero abbaziale di Casanova per partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta da don Adriano. Durante la preghiera di intercessione ho pregato intensamente per i miei problemi di salute.
Dopo qualche giorno ho eseguito degli esami di controllo e gli esiti sono risultati tutti nella norma per cui la cura che avrei dovuto continuare tutta la vita, mi è stata completamente sospesa.
Il mio medico curante è rimasto molto meravigliato.
Ringrazio il Signore Gesú per questa grazia che, per la sua misericordia ha voluto concedermi. Ringrazio anche don Adriano per le preghiere di intercessione e tutti coloro che hanno pregato per me.
Ho sofferto per quarant’anni di disturbi seri alle vie urinarie ed ero costretta ad assumere continuamente molti antibiotici.
Nel giorno di Pentecoste del 2011 mi sono recata nel Monastero abbaziale di Casanova e, dopo la s. Messa celebrata da don Adriano, passando davanti alla statua della Madonna, ho sentito un profumo intensissimo e ho provato una sensazione di grande benessere che ho sperimentato varie volte anche dopo a casa mia.
Quel giorno avevo chiesto aiuto, con fede, a don Adriano affinché pregasse per i miei gravi problemi di salute e lui mi assicurò un ricordo particolare nelle sue preghiere. Poi mi sono anche affidata alla mediazione della Madonna.
Da allora sto bene per cui non faccio più uso di antibiotici.
Ringrazio Gesú per questa grande grazia e la Madonna nostra Mamma celeste e nostra mediatrice.
Ringrazio don Adriano per la sua costante ed efficace preghiera di intercessione per me e per tutti i malati. Lode e gloria a Gesú!
Conosco don Adriano da alcuni anni e partecipo con la mia famiglia alle celebrazioni eucaristiche dalle quali abbiamo ricevuto e continuiamo a ricevere grandi benefici soprattutto nei momenti più difficili della nostra vita.
A maggio 2014 un nostro carissimo amico, Lorenzo di 71 anni, ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico per aneurisma all’aorta vicino alla valvola mitralica che gli era stata sostituita cinque anni prima.
Mi sono rivolta a don Adriano con molta speranza e fiducia affinché pregasse il Signore di guidare le mani dell’equipe dei chirurghi.
L’intervento è andato molto bene e ora il nostro amico ha ripreso a lavorare normalmente. Nell’autunno ha già vendemmiato la sua vigna e, sembra incredibile umanamente parlando, ma gode di ottima salute.
Ringrazio il Signore con grande riconoscenza perché si è chinato su di noi e su di lui, facendoci l’immenso dono della guarigione.
Ringrazio anche don Adriano e il suo Cenacolo per le costanti ed efficaci preghiere.
Ero già mamma di tre bambini di sette, otto e nove anni e rimasi incinta della quarta figlia. Io e mio marito avevamo un lavoro precario e per questo lui voleva che io abortissi. Ero molto preoccupata perchè ero contraria a questa sua decisione.
In quei giorni incontrai una signora che mi consigliò di partecipare alle celebrazioni eucaristiche presiedute da don Adriano.
Un lunedì sera del mese di dicembre partecipai a una di queste celebrazioni e affidai alla preghiera di intercessione tutti i miei problemi. Durante l’adorazione don Adriano, quella sera, pregò per una mamma che temeva che la bambina che portava in grembo non venisse accettata dal marito, e che invece sarebbe stata accolta più degli altri figli.
Ho compreso che stava parlando di me; sono stata toccata nel cuore e ho preso la decisione per la vita.
La bambina è nata a giugno, e mio marito per la felicità ha festeggiato per tre mesi. Nello stesso anno, mio marito è stato assunto di ruolo come operatore scolastico e io come applicata di segreteria e poi confermata di ruolo in qualità di docente. In seguito questa nostra figlia, come un segno della Divina Provvidenza, si è laureata in ostetricia diventando così uno strumento per la vita e un aiuto alle mamme in difficoltà, come era successo a me nel periodo della gravidanza.
Ho atteso molti anni prima di dare questa testimonianza trovando sempre una scusa; anche oggi avevo deciso di recarmi in corso Regina Margherita 190 da don Adriano, ma poiché mi sentivo stanca, stavo rinunciando per potermi riposare.
Improvvisamente un amico mi ha telefonato chiedendomi che cosa desideravo, ma io non l’avevo chiamato! Perciò ho capito che dovevo assolutamente recarmi a consegnare questa mia testimonianza.
Ringrazio con tutto il cuore il Signore Gesú per tutti i benefici che la mia famiglia e io abbiamo da lui ricevuto.
Grazie a don Adriano per tutte le preghiere.
Nel mese di maggio 2014, mentre camminavo per la strada, un sabato pomeriggio, inavvertitamente inciampai e caddi battendo la testa e la spalla destra.
Non potevo rialzarmi e una persona presente chiamò l’ambulanza che mi portò all’ospedale.
Mia figlia telefonò subito a don Adriano il quale le assicurò che avrebbe subito pregato per me e di tenerlo informato sull’andamento della mia salute.
Fui sottoposta a tutti gli esami del caso e mi trattennero una notte in ospedale.
L’ortopedico che mi ha visitata mi disse che avevo subito una gravissima frattura scomposta dell’omero con tre frammenti ossei e che difficilmente avrei recuperato l’attività della spalla: inoltre non avrei più potuto alzare bene il braccio.
Il giorno dopo da casa telefonai a don Adriano; mi disse che avrebbe pregato per me durante la s. Messa celebrata nel Monastero di Casanova.
Parecchie volte sono stata al Centro di ascolto di c.so Regina 190 e don Adriano ha sempre pregato per la mia guarigione.
Nonostante la brutta frattura ho assunto farmaci antidolorifici soltanto nei due giorni successivi alla caduta; non ho più avuto male alla spalla e ho sempre potuto adoperare il braccio per ogni lavoro.
Con grande riconoscenza ringrazio il Signore che ha posato le sue mani piagate su di me e mi ha guarita.
Ringrazio anche don Adriano per la sua costante ed efficace preghiera.
All'età di 29 anni mio figlio decise di andare a vivere per conto suo. Se quello era il suo desiderio, anche se un po' preoccupata, cercai di assecondarlo e di aiutarlo.
I mesi passavano e io mi accorgevo che il suo comportamento era sempre più distaccato nei confronti della famiglia e in particolare con me.
Mi teneva lontana dalla sua casa escludendomi a poco a poco e poi quasi del tutto dalla sua vita. Ero disperata e piangevo giorno e notte.
Ormai veniva a casa raramente. Decisi di approfondire la motivazione di quel comportamento. Gli chiesi che cosa gli stesse succedendo e lui, che era sempre stato aperto e confidenziale con me in particolare, mi rispose che non dovevo preoccuparmi, che non dovevo essere apprensiva, ma che sentiva la necessità di fare nuove esperienze. Si riferiva a esperienze della vita, quelle negative s'intende. Era circondato da amicizie tutt’altro che positive e stava facendo quel tipo di esperienza che avrebbe distrutto la sua vita. Era un momento delicato, stava male, e io ero impotente.
Come potevo aiutarlo?
Con il cuore a pezzi decisi di rivolgermi a don Adriano Gennari, che tempo prima aveva pregato intensamente per me che ero affetta da terribili dolori alla schiena che mi avevano fatto soffrire per due anni e che i medici non sapevano come intervenire se non con gli antinfiammatori che non mi risolsero il problema.
Ero molto triste perché il male era insopportabile e non mi dava tregua.
Un mattino improvvisamente... Tutto si era dissolto! Non sentivo più male! Sono passati molti anni ma quei dolori io non li ho mai più sentiti.
Di quella guarigione colgo l’occasione per dare oggi la testimonianza. Grazie Gesù ! Grazie don Adriano per le preghiere di guarigione!
Don Adriano mi disse: "Preghiamo senza mai stancarci per affidare al Signore tuo figlio". Io fiduciosa iniziai un cammino di preghiera. I mesi passavano. Ogni volta che mi recavo al Centro di Ascolto di C.so Regina Margherita 190 don Adriano pregava intensamente per la guarigione dì mio figlio. Passava il tempo. Un giorno mio figlio mi disse: “Sai mamma, tutti i miei amici, chi per un motivo chi per un altro, stanno prendendo strade diverse e non li vedo quasi più”. Io gli chiesi se continuava la sua esperienza negativa. “Qualche volta”, mi rispose.
Intanto cresceva la mia fede, mi avvicinavo al sacramento della Riconciliazione e partecipavo sempre più assiduamente alle s. Messe celebrate da don Adriano a Torino alla chiesa di Nostra Signora della Salute e al Monastero di Casanova. Gesù entrava con potenza nel mio cuore operando una conversione spirituale.
Gesù ha avuto pietà delle suppliche di una mamma e ha spezzato le catene che imprigionavano una sua creatura. Passò ancora un po' di tempo e rivolsi di nuovo a mio figlio la stessa domanda...Mi rispose: “Avessi vent’anni lo rifarei, ma adesso ho altre cose a cui pensare...ed era felice...aveva ritrovato il suo equilibrio e aveva conosciuto una splendida ragazza con la quale oggi desidera formare una famiglia. Quella mamma che piangeva di disperazione oggi piange ancora, ma di gioia per ciò che il Signore le ha donato.
Grazie Gesù!!!
Grazie a don Adriano e al suo Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione per le preghiere di intercessione per la guarigione di mio figlio.
Sono affetta da una rara malattia genetica chiamata “displesia ossea epifisaria multipla” di cui era portatore mio padre. Sono la prima di quattro figli e sono l’unica malata, mentre i tre maschi sono portatori sani.
Quando ero bambina cadevo frequentemente, ma nessuno faceva caso perché si riteneva la cosa abbastanza normale. All’età di 12 anni, con lo sviluppo, accusai i primi gravi sintomi: deformazione alle ossa degli arti con problemi di deambulazione; le ossa perdevano capacità di movimento.
Quando cadevo i miei compagni mi deridevano; invece mia mamma era disperata. Un sacerdote di Roma, che aveva capito la gravità della situazione, fece ricoverare gratuitamente in un ospedale di Roma tutta la mia famiglia, sei persone, al fine di eseguire degli studi di genetica. Il prof. Gedda fu il primo genetico che studiò questo caso scoprendo la “displesia ossea epifisaria multipla” per la quale non ci sono cure specifiche.
Sognavo tuttavia una vita normale; mi sono sposata e ho avuto due figlie.
Dopo quindici anni di matrimonio, quando le mie figlie avevano 10 e 14 anni, fui costretta a divorziare a causa di un clima familiare insopportabile.
Fui temporaneamente accolta dai miei genitori, ma con il passare degli anni, la mia situazione di salute andava sempre peggiorando e ho dovuto affrontare diversi interventi chirurgici.
Quando sono andata in pensione il Signore mi fece incontrare una persona comprensiva e buona che mi sostiene, mi aiuta e mi ha anche accompagnata alla celebrazione di capodanno nel Monastero di Casanova.
Intanto mi avvicinai alla fede; da tre anni partecipo alle celebrazioni eucaristiche presiedute da don Adriano nel Monastero perché quando sono in quel luogo mi sento molto meglio e le sue parole di speranza, di conforto e di incoraggiamento sono state per me veramente determinanti.
Prima di sottopormi all’ultimo difficile intervento chiesi a don Adriano preghiere per il buon esito. Tutto andò bene e al controllo finale il medico mi ha confermato che era tutto a posto.
Ora sono diventata nonna di una bimba e questo mi rende felice.
Non ho ricevuto un miracolo per le mie condizioni di salute, ma il Signore mi ha donato molto: la forza e l’aiuto necessario per accettare la malattia con serenità, per convivere con i miei limiti e con il dolore accettando di sottopormi agli interventi chirurgici senza perdere la voglia di vivere e di lottare.
Pertanto ringrazio il Signore per la sua bontà e ringrazio don Adriano per le sue preghiere di intercessione.
Dove due o più persone si riuniscono a pregare, Gesù è lì in mezzo a loro. È proprio così, miei cari, e io l'ho sperimentato.
Vi racconto in breve. Sentivo un gran bisogno di raccoglimento, dì preghiera e di pace. Entravo nella chiesa N.S. della Salute il lunedì sera e mi mettevo in fondo alla chiesa: pregavo e piangevo perché le cose in famiglia andavano male. Partecipavo alla Messa, alle preghiere di intercessione di don Adriano per ottenere in dono la guarigione e uscivo rasserenata e confortata. Purtroppo in casa si arriva a una dolorosissima separazione da me non voluta.
Quanto dispiacere! Mi sembra che un chiodo mi trafigga la gola! Spesso il dolore fa ammalare, e io mi ammalo.
Premetto che da anni soffro di problemi alla tiroide, ma ora i sintomi sono gravi; mi sento soffocare e il cuore non va.
Dopo accurate visite specialistiche in due ospedali cittadini, l'esito è: una tiroide ormai autoimmune, piena di grossi noduli così ostruttivi da deviare la trachea e da operare subito. Purtroppo la lista negli ospedali ha un'attesa di circa un anno. Non posso aspettare. Mi consigliano di andare a farmi operare nell'ospedale dì Briançon. L'intervento riesce bene. Tutto sembra proseguire per il meglio, ma, dopo breve tempo, il chirurgo mi convoca per comunicarmi l'esito dell'esame istologico: nella tiroide c'era un carcinoma maligno sclerosante, cioè molto aggressivo! Lascio a voi immaginare in quel momento il mio stato d'animo. Inizia così per me un percorso doloroso durato due anni di cure, prove, controlli, apparecchiature per debellare il male, periodi brutti di isolamento a causa delle terapie in ospedale, la paura di non farcela alternata alla preghiera fiduciosa nell'amore di Dio.
Vado da don Adriano e gli racconto quanto è successo. Preghiamo insieme intensamente, con fede. Anche il Cenacolo prega. E l'aiuto potentissimo arriva: Gesù ha posato le sue sante mani su di me e mi ha guarita! Dopo due anni e numerosi esami medici, ho l'esito della guarigione definitiva!
Ho ripetuto gli esami quest'anno e tutti i referti medici ne danno conferma: non ci sono più cellule tumorali.
Ringrazio con tutto il cuore il Signore Gesù che mi ha guarita toccandomi con il suo amore; ringrazio tutta la comunità del Cenacolo Eucaristico e soprattutto quella meravigliosa persona che è don Adriano per le sue intense preghiere di intercessione rivolte a Dio per la mia guarigione.
Ho ricevuto nuovamente in dono la vita e la spenderò impegnandomi nell'aiuto e nell'amore ai fratelli che ne avranno bisogno.
Desidero farvi partecipi di questa mia testimonianza. A seguito di una colonscopia, a mio papà veniva diagnosticato un adeno-carcinoma al sigma (colon discendente). Questa notizia ci gettava nello sconforto più assoluto. Immediatamente ricoverato presso l'IRCC di Candiolo, il giorno 6 marzo 2009 veniva eseguita la resezione laparoscopica del tumore con esito positivo. A seguito dell'operazione, dal mese di aprile ad agosto 2009, veniva eseguita una cura chemioterapica di tipo adiuvante.
La buona riuscita dell'operazione, le cure chemioterapiche eseguite a posteriori e la rassicurazione dei medici ci lasciava intendere che questo brutto incubo fosse finito, ma, purtroppo, non era così. Nel mese di novembre, si presentavano nuovamente dei sintomi che portavano a pensare ad una riformazione neoplastica. Dopo diverse visite mediche, il giorno 10 febbraio 2010, a seguito TAC e colonscopia, l'esito infausto: veniva diagnosticata una recidiva del tumore. Questa notizia ci gettava nuovamente nel baratro più profondo dello sconforto. Una zia di mia mamma ci aveva parlato di don Adriano che, cosa più curiosa, riceveva al Monastero nel Centro di preghiera e di ascolto, a poca distanza da casa nostra, ma noi non ne eravamo a conoscenza e non conoscevamo il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione. Ci siamo presentati diverse volte al Monastero e don Adriano ci ha sempre accolti con il suo grande ed amorevole sorriso, pregando con profonda intensità Gesù per ottenere la grazia di guarigione. La visita preoperatoria per la nuova resezione del tessuto neoplastico, ci aveva svelato un’orribile sorpresa: la somministrazione della cura di chemioterapia, alla quale mio papà era stato sottoposto, aveva gravemente danneggiato la funzionalità cardiaca causando una bradicardia permanente a 37 battiti al minuto. Solamente l'impianto di un peace maker avrebbe permesso la sopravvivenza all'anestesia che si sarebbe dovuta effettuare, impianto eseguito presso l'ospedale Mauriziano di Torino. Prima che mio papà entrasse in sala operatoria ho chiamato don Adriano al telefono, chiedendogli di pregare per mio papà che stava per essere nuovamente operato di cancro: con paterna benevolenza lui mi ha rassicurato con la sua preghiera. L'operazione, per la natura della sua complessità, sarebbe dovuta durare dalle 5 alle 7 ore. Invece dopo tre ore circa si presentava il chirurgo che ci comunicava l'esito assolutamente positivo dell'operazione rassicurandoci della buona riuscita della stessa. Il sabato seguente mi sono presentato alla mattina al Monastero Abbaziale di Casanova e ancora prima di salutarmi don Adriano mi chiedeva di mio papà raccogliendosi nuovamente in preghiera.
In seguito alla nuova operazione eseguita, mio papà veniva trattato con cura di tipo radioterapico per evitare una possibile insorgenza del tumore. Questa cura fortissima e particolarmente invalidante, aveva causato la formazione di un nodulo alla tiroide. A causa dell'operazione fortemente invasiva si erano indebolite le pareti addominali. A seguito di questo, è stata eseguita una quarta operazione, questa volta di ricostruzione.
Ora, grazie al buon Dio e alle continue ed intense preghiere di intercessione di don Adriano e del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, mio papà è vivo ed è qui con noi; ha ripreso una vita quasi normale e, come sempre, una vita dinamica.
Ringrazio con tutto il cuore il Signore per averci donato uno strumento sensibile alle nostre sofferenze e malattie dedicando a noi tutti tempo e preghiera. Pertanto chiedo al Signore di benedire don Adriano e la sua meravigliosa opera di misericordia.
Sia lode al Signore!
Si allega documentazione medica e rimaniamo a disposizione per qualunque chiarimento.
In primavera mi accorsi di avere un nodulo ai genitali, e questo mi impensierì e mi preoccupò molto.
Ne parlai personalmente con don Adriano il quale pregò per me e mi impartì la benedizione del Signore. Già solo per il fatto di aver affidato questa mia preoccupazione alla sua efficace preghiera di intercessione, mi sentii sollevato e rasserenato.
Successivamente decisi di prenotare una visita da uno specialista; l’urologo accertò la presenza del nodulo e mi consigliò l’exeresi in anestesia locale.
Seppur a malincuore ero deciso a sottopormi al piccolo intervento chirurgico che si sarebbe dovuto effettuare dopo una ventina di giorni.
Con gioia voglio testimoniare il graduale ma completo dissolvimento del nodulo per cui l’intervento non è più stato necessario in quanto il Signore Gesú ci aveva già pensato Lui.
Una lode e un ringraziamento al Signore che opera meraviglie e un grazie di cuore a don Adriano che, con la sua speciale preghiera di intercessione ci aiuta ad avvicinarci a Dio e a ottenere delle grazie speciali.
Si allega la documentazione della Clinica San Luca SpA.
La mia testimonianza di oggi riguarda quanto mi è accaduto il 14.6.2012, in occasione della santa Messa celebrata a Siracusa da Don Adriano.
Una data e un giorno per me indimenticabili in cui mi sono abbandonata completamente al Signore che ha fortificato la mia fede. Vedevo che la mia sofferenza rispetto a quella di tanti altri era una cosa sicuramente più lieve e per questo pregavo per gli altri e con gli altri.
Non avrei mai pensato di essere li in quel preciso momento e ricevere una grazia cosi grande dal Signore. In quel periodo stavo malissimo e la cosa più triste era che nessun medico riusciva a capire cosa avessi e come potermi aiutare. Durante la preghiera di intercessione per i sofferenti e i malati, sentii un calore sul viso e sul capo simile ad una carezza confortante che non mi ha più abbandonata e sentivo che Lui era li con me e con la mia famiglia.
Le mie sofferenze erano legate ad un'infezione dovuta anche al mio sistema immunitario molto debole. Da quel momento iniziò il mio cammino di guarigione e liberazione perché finalmente venne individuata la causa del mio malessere e la cura adeguata.
Ringrazio il Signore per le sue meraviglie e per la strada da percorrere che mi ha messo davanti. Ringrazio i confratelli che hanno pregato con me e Don Adriano per la sua preghiera di intercessione. Amen
Circa un anno fa, a seguito di analisi appropriate, a mia sorella fu diagnosticata una preoccupante cisti all'utero avente le dimensioni di un’arancia che aumentava di volume di giorno in giorno.
Il ginecologo voleva intervenire chirurgicamente poiché secondo lui la situazione era critica: le analisi evidenziavano delle anomalie e questa cisti cominciava a causare disturbi.
Mi recai al Centro di ascolto da don Adriano che pregò intensamente dinanzi a Gesù Eucaristia per questo problema.
La settimana dopo mia sorella è stata sottoposta nuovamente a visita ginecologica di controllo al fine di decidere l'eventuale intervento. Grande è stata la sorpresa dei medici che hanno comunicato a mia sorella: «Qui non c'è più niente».
Ringrazio e lodo il Signore per questa grande grazia.
Grazie a don Adriano per le sue preghiere di intercessione.
Siamo un gruppo di volontari che sono stati chiamati da don Adriano a dare il proprio servizio ai poveri più poveri presso la mensa preserale del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione in via Belfiore 12 - Torino.
Vogliamo esprimere la straordinaria bellezza di questo progetto di carità ai fratelli bisognosi che la Divina Provvidenza ha donato al Cenacolo e che si sta consolidando sempre di più.
In merito, sono preziosi gli insegnamenti che riceviamo da don Adriano per essere sempre più attenti e generosi verso coloro che si trovano nell’indigenza. Sovente, citando il Vangelo e il santo Cottolengo, insiste nel dirci che nel povero è presente Gesù. Pertanto il servizio caritatevole deve essere fatto nel migliore dei modi; i poveri devono sentirsi accolti da fratelli e sorelle che si dedicano a questo prezioso servizio con amore, con bontà e anche con pazienza. Importante è che ci si chieda come Gesù servirebbe coloro che si recano in mensa per consumare il cibo.
Inoltre, questo servizio, sempre nuovo ogni giorno, ci aiuta a comprendere come la Divina Provvidenza sia sempre presente e illuminante nel nostro operare.
Anche i fratelli poveri ci danno degli straordinari insegnamenti; tanto è vero che è più quello che da loro riceviamo che quello che noi possiamo dare: c’è uno scambio comunque di doni relazionali stupendi! Ci si incontra con l’uomo sofferente che ha tutta una sua storia ricca di cultura, di varie esperienze, di valori morali, spirituali, sociali, familiari e, a volte, anche di qualche fallimento. Pertanto stiamo sperimentando che servire significa accogliere, ascoltare, andare incontro, esercitare la pazienza e la benevolenza.
Ma ciò che è bello è che anche tra di noi volontari si sta instaurando sempre di più un clima di fraternità, di unità e di vera amicizia. Anche noi abbiamo dei problemi, delle sofferenze che travagliano nostra vita, che rendono faticoso il nostro cammino di vita, ma confrontandoci con altri fratelli che sono in servizio con noi, riceviamo forza e coraggio per andare avanti e per comprendere che non siamo soli nell’affrontare e nel superare certe difficoltà.
È bello servire il Signore con gioia nella mensa dei poveri! Al termine del servizio, alla sera, quando torniamo a casa, siamo tutti molto contenti; la fatica e il sacrificio vengono ripagati dalla gioia di avere esercitato la carità del Signore Gesù.
È bello ed è arricchente coinvolgere in questo servizio anche i nostri familiari, in particolare i nostri figli: è la famiglia che serve perché desidera tanto amare e imparare ad amare per diventare un dono reciproco in seno alla famiglia stessa.
All’inizio del servizio si prega prima tra noi volontari per essere abilitati a questo nobile servizio, e poi, prima di iniziare la cena, si prega con i poveri per ringraziare il Signore per tutto ciò che da lui si riceve. Siamo felici di dire che stiamo progredendo nel nostro servizio anche se ognuno di noi ha i suoi tempi, ma il servizio va avanti.
Vogliamo rendere grazie alla Divina Provvidenza che è sempre presente nel nostro operare e per tutto ciò che di giorno in giorno ci dona. Un grazie di cuore anche ai benefattori che, illuminanti e guidati dalla Divina Provvidenza, ci permettono di svolgere questo servizio impegnativo, ma bello.
Ancora un grazie a coloro che ci sostengono con la forza della preghiera che ci fa riacquistare il colore della gioia, della benevolenza e dalla carità che tutto dona perché sempre ama.
Che bello allora servire per amare, e amare per donare!
I coordinatori della mensa preserale
Torino, 16 giugno 2015
Da circa due anni sono una volontaria del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Sono giunta con mio marito a fare servizio di volontariato nel Cenacolo dopo aver riconosciuto in don Adriano l’esempio e la guida per la nostra crescita spirituale e caritatevole.
Il nostro compito consiste nel preparare la mensa per i poveri che si recano a prendere cibo durante le festività in via Belfiore 12 – Torino. Inoltre, da pochi mesi serviamo anche il cibo caldo ai poveri nella mensa preserale.
Un pomeriggio eravamo arrivati in mensa un po’ prima del solito con un’altra volontaria del gruppo, e, mentre stavamo preparandoci per iniziare il lavoro della serata, abbiamo sentito bussare alla porta a vetri del cortile interno. Il portone principale era chiuso e pertanto pensai che si trattasse di una persona residente nello stabile. Dai vetri vidi che era una donna dai modi molto semplici con una grossa borsa della spesa nella mano destra; mentre la saluto vedo che nella mano sinistra tiene un piatto confezionato che mi porge chiedendomi se poteva servire per la cena. Con un sorriso di ringraziamento guardo la confezione e con sorpresa vedo che si tratta di un ottimo primo: tortelloni di ricotta e spinaci con scadenza 2016. Le confermo che ci sarebbe servito e lei mi ringrazia con tale gioia come se il regalo l’avessi fatto io a lei. Ma una cosa mi colpì: prima di salutarmi mi disse che quel piatto doveva essere servito quella sera stessa.
L’altra volontaria, intanto, osservando la scena, con gli occhi commossi mi disse: “È un dono della Divina Provvidenza!”.
Tra me pensai che se quella sera avessimo avuto tanto cibo ritirato dalle mense aziendali e scolastiche, lo avrei conservato per una serata in cui non ci fosse tanta abbondanza.
A volte succede che il cibo sia appena sufficiente, ma i poveri continuano ad aumentare per cui anche un solo piatto può far comodo. Quindi posai la confezione nel frigorifero.
La volontaria presente all’accaduto mi confidò che l’aveva colpita la semplicità della persona e la bellezza del gesto di pensare oltre che a se stessa anche a chi non ha nulla.
La serata proseguì serena; arrivarono gli altri volontari; avevamo anche il cibo proveniente dalle mense e fu subito chiaro che avevamo tutto ciò che serviva per dare il cibo ai nostri ospiti.
La Divina Provvidenza era stata generosa e attenta ai bisogni di tutti: circa la metà dei poveri sono musulmani, e quindi non mangiano carne di maiale; aveva pensato anche a loro facendoci pervenire i primi piatti in bianco con il solo pomodoro e come secondo il pesce.
Vista l’abbondanza di cibo pensai che sarebbe stato sbagliato, e sarebbe stato uno spreco, servire quel piatto arrivato da solo, e così aprii il frigorifero lo guardai e pensai: “Gesù, per questo cibo pensaci tu!”.
Quella sera servimmo circa 100 persone; distribuimmo tutto il cibo che avevamo. I volontari erano tutti sereni e i poveri sazi, ma io continuavo a pensare a quel piatto…
Precedentemente avevo letto un libro di Madre Teresa dove lei spiega che l’offerta va destinata come richiesto dal donatore, e questo dubbio mi tormentava; forse avevo sbagliato? Eppure qualcosa mi diceva che dovevo solo aspettare. Stavamo riordinando la cucina, quando arriva dalla sala il volontario che passa a ritirare il cibo dalle mense e, sapendo che avevamo finito tutto, con aria preoccupata mi chiede se avevamo un piatto per un povero appena arrivato. Rimasi di stucco; risposi immediatamente di sì e, con stupore, gli spiegai che avevo un piatto in frigorifero. Lo feci subito scaldare con due pizzette bianche e glielo diedi. Mi confermò poi che il povero era stato contento; il piatto era stato provvidenziale ed era proprio adatto per un musulmano. In quel momento ciò ha suscitato in me gioia, emozione e meraviglia contemporaneamente… È stato grandioso!
Sono contenta di confermare che anche le altre persone erano felici e gioiose come non le avevo mai viste prima. Per me è stato un segno dell’Amore che Dio ha per i suoi figli e in particolare per l’amore che noi mettiamo nel dare il nostro servizio.
Questo segno ci indica che Dio è attento a ogni nostra necessità spirituale e anche materiale. Abbiamo capito che il Signore non ci abbandona mai e ci illumina per leggere e vivere i suoi messaggi d’amore.
Ogni giorno comprendiamo sempre di più la meraviglia di questo progetto in atto. È davvero stupendo constatare che mentre noi offriamo un pasto a chi non ce l’ha, mentre noi accettiamo di diventare strumenti della Divina Provvidenza per aiutare i fratelli, Dio ci benedice e ci trasforma.
Desideriamo ringraziare don Adriano per il suo meraviglioso esempio di “dono di sé agli altri” e per le sue costanti e amorevoli preghiere.