Ho aspettato tanto prima di scrivere questa testimonianza, ma la felicità che ora ho nel cuore non posso tenerla per me.La mia storia vorrei fosse di esempio a tante mamme che, come me, ci hanno creduto e hanno lottato. Partiamo dal principio. Nellavita, ringraziando il Signore, ho sempre avuto tutto: una bella famiglia, un'ottima posizione lavorativa, un bravo marito, ma non avevo Gesù e la fede nel cuore.
A giugno del 2011, io e il mio fidanzato ci siamo sposati e dopo circa due anni abbiamo deciso di avere un bambino. Purtroppo non arrivò subito, anzi è stato un calvario di visite e pianti. L'inseminazione era già programmata per la prima settimana di dicembre 2014. A ottobre 2014, uscendo dalla stazione della metropolitana incontrai una suora dolcissima che vedendomi triste mi chiese la motivazione e, dicendole il motivo di tanta angoscia, mi consigliò di cominciare a pregare.Non la ascoltai perché non credevo assolutamente ai miracoli, ma con l’insistenza di mia madre mi recai in chiesa. Ho sentito nel cuore un amore indescrivibile e pregai ma senza chiedere nulla, pregai e basta. Avevo capito che nella mia vita mancava qualcosa: la fede. Ora, la fede non mi fa sentire sola, perché Gesù è un amico al quale puoi dire tutto, e che ti ama incondizionatamente sopra ogni cosa.
Il miracolo arrivò il 21 novembre 2014. Ero incinta, ma senza nessuna inseminazione! Continuai a pregare, ormai la preghiera era diventatala mia forza, la mia speranza e parte della mia vita. La gravidanza procedeva a gonfie vele, nessuna nausea, nessun dolore, una felicità che cresceva ogni giorno;finché il 9 marzo 2015 arrivò il momento più importante: l'ecografia morfologica. Ricordo tutto di quella giornata, ogni minimo dettaglio.
La dottoressa incomincia l'ecografia; io e mio marito eravamo super felici e ansiosi di conoscere il sesso della nostra creatura e di sapere se stava bene. Ci disse che era una bambina, ma che aveva una malformazione alla colonna vertebrale. Fu una doccia fredda, un dolore e una tristezza nel cuore. Non potevamo crederci perché questa disgrazia vedeva come protagonista la nostra bambina. La dottoressa ci consigliò l'aborto terapeutico perché questa malformazione poteva essere collegata anche ad altre malformazioni che non erano ecograficamente rilevabili o comunque si sarebbero potute vedere solo più avanti quando sarebbe stato impossibile intervenire.
I medici programmarono l'interruzione di gravidanza per il 23 di marzo. Era da qualche giorno che avevo iniziato a sentire muovere la mia piccina. Passammo unanotte piangendo, noi e le nostre famiglie.Nonstavamo prendendo nessuna decisione, ma in realtà l'avevamo presa perché noi amavamo già la nostra bambina che era il frutto del nostro amore e abbiamo deciso di non abortire.
La mattina seguente ci recammo a Genova,al centro di medicina fetale dell’ospedale Gaslini, e chiedemmo ai medici di seguirci per tutta lagravidanza anche se fuori regione. Trovammo un professore che ci rincuorò e iniziò a prendersi cura di noi. Ci disse che la malformazione era presente e il problema riguardava la deambulazione della bambina e del midollo spinale che si sarebbe sviluppato totalmente entro la 33 settimana. Quindi un coinvolgimento neurologico ed ortopedico con due interventi sicuri alla nascita. Con il cuore a pezzi tornammo a Torino. Non avevo voglia neanche di comprare una tutina.Ero distrutta. Continuai a pregare emolte persone si sono unite alla mia preghiera per la mia bambina.
Nel mese di maggio mi recai nel Centro di ascolto e di preghiera di don Adriano e anche lui, con il suo Cenacolo, si è unito alla mia preghiera e mi ha assicurato che avrebbe ricordato la nostra bambina nella celebrazione eucaristica.
A 32 settimane i medici ci consigliarono di fare una risonanza magnetica fetale con la quale arrivò l'ennesima brutta notizia. Tra le vertebre L1 e L2 il midollo era spezzato, diviso in due, e ci diagnosticarono anche un'altra anomalia: la diastematomielia dì tipo 2. Impossibile descrivere l’ulteriore dolore e l'angoscia provata e che provo tuttora anche solo a raccontarlo.
La nostra odissea non era finita; ci recammo a Firenze presso l'ospedale Meyer dove il reparto di neurochirurgia è diretto da un professore eccellente che sicuramente poteva darci il supporto necessario. Il 17 maggio durante questa visita i medici ci dissero che per avere un quadro clinico completo e decidere cosa fare,alla nascita la bambina avrebbero dovuto sottoporla ad una serie di esami.
Dovevo far nascere la mia piccola al Gaslini, ma il 22 luglio 2015, con 10 giorni di anticipo, la mia bambina ha voluto conoscere la sua mamma che tanto l'amava e con grandissimo stupore i sei pediatri/neonatologi, pronti a intervenire e presenti al parto,riscontrarono che la mia bambina era sanissima. La malformazione era presente, ma non collegata a nessuna sindrome come prospettato. Era vispa e con due occhioni grandi pronti a guardare tutto il mondo. Come programmato a Firenze il 26 ottobre 2015, ci recammo al Meyer per iniziare l'iter di esami al fine di escludere tutto il coinvolgimento neurologico.
Nel mese di ottobre don Adriano aveva intensificato la preghiera di intercessione presso il Signore chiedendo la grazia della guarigioneper una bambina che aveva problemi alla schiena. Io ho sentito forte dentro di me che si riferiva alla mia piccola; infatti andai a Firenze con uno spirito di grande serenità ancora prima di iniziare gli esami ai quali,a soli tre mesi, fu sottoposta in anestesia totale.
Imedici confrontarono la risonanza fetale con quella attuale e, con grande sorpresa,constatarono che la diastematomielia non era presente, il canale midollare era libero,mia figlia era sana e io potevo essere finalmente una mamma come tutte e non avere più quell'angoscia che ormai mi accompagnava da troppo tempo. L’esito degli esami ha confermato la guarigione ottenuta dall’infinito amore del Signore.
La bambina è stupenda; ora ha 17 mesi e cammina perfettamente, anzi corre! E' intelligentissima e simpaticissima! Ogni volta che vede un'immagine sacra manda i baci e fa il segno della croce. Ha davvero Gesù nello sguardo. Ora ci rechiamo a Firenze ogni anno per monitorare la situazione, e io spero che non debba fare neanche l'intervento di correzione per le vertebre.
Ho voluto scrivere questa testimonianza per tutte le mamme che, come me, hanno avuto fede, ma non solo, anche perché, grazie a mia figlia, tutti noi ci siamo convertiti ed evangelizzati: i miei genitori, i miei zii e tutta la famiglia. E' il nostro miracolo.
Il 5 settembre 2016 sono diventata di nuovo mamma di un'altra bambina. E' un po' faticoso perché c’èsolo un anno di differenza, ma il Signore non mi abbandona mai e mi ha donato una grande gioia nell’essere mamma una seconda volta.
Grazie a Gesù e grazie a don Adriano che mi hasostenuta con la sua intensa preghiera.