Natale, festa dell’amore
Carissimi,
il Natale del Signore Gesù è un dono d’amore di Dio, fonte di grazia e di vita, a tutta l’umanità. Amore che deve tradursi nella carità di Cristo nel nostro vivere quotidiano.
San Giovanni ci dice: «Se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri» (1Gv 4,11). L’amore è il centro e il fondamento della fede cristiana e della vita dell’uomo. Dio crea tutto per amore. L’uomo, opera stupenda scaturita dall’amore di Dio, è creato per amare, ed è creato con la capacità di amare. Pertanto dire che siamo stati creati ad immagine di Dio significa che assomigliamo a Dio nell’amore. Se non ci fosse l’amore di Dio ad animare la vita dell’uomo, tutto cesserebbe di esistere.
Amare vuol dire vivere e vivere significa amare. Dio in Cristo Gesù, Verbo incarnato nello Spirito Santo ama gratuitamente l’uomo e lo ama in svariati e infiniti modi. Infatti Dio incarnandosi è più intimo a noi di quanto lo siamo noi stessi; ci conosce meglio di quanto noi conosciamo noi stessi; perdona, amando, l’uomo peccatore e lo colma della sua grazia; si fa Egli stesso uomo in Gesù Cristo con lo Spirito Santo perché l’uomo diventi suo figlio in Gesù. Dio ha assunto un volto e un cuore umani; si fa nostro cibo nell’Eucaristia: sacramento dell’amore di Dio donato, spezzato e consegnato al nostro cuore, alla nostra vita per vivificarla, per purificarla, per santificarla. Tutto questo è un mistero veramente grande!
Il Natale del Signore è carità che ama tutta l’umanità, che invita l’uomo a vivere l’agape nella quotidianità verso i malati, i bisognosi, i poveri, le persone sfiduciate, verso il prossimo. Non dimentichiamo mai che nei più piccoli incontriamo Gesù e gli doniamo amore, e in Gesù per opera dello Spirito Santo incontriamo Dio. Pertanto noi amiamo, in Dio con Dio, anche la persona che potrebbe essere non gradita, antipatica, che non conosciamo.
In merito Dostoevskij dice che la bellezza dirompente dell’amore di Dio salverà il mondo. L’amore è vita; è fiducia nella vita; non cerca l’utile o l’interesse proprio; esclude la solitudine; risponde a un bisogno profondo dell’uomo.
Tutta la Bibbia parla dell’amore di Dio per noi. Il grande profeta Osea ci dice: «Quando Israele era fanciullo, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio. Ma più li chiamavo, più si allontanavano da me; immolavano vittime ai Baal, agli idoli bruciavano incensi. A Èfraim io insegnavo a camminare tenendolo per mano, ma essi non compresero che avevo cura di loro. Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore, ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare» (Os 11,1-4).
Dio ci ama fino alla commozione: un amore viscerale, cioè profondo, grande che non dice mai basta. E Gesù manifestandoci l’amore del Padre, ricco di grazia e di tenerezza, ci dice: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi» (Gv 13,34); questo è il Natale del Signore!
Su tutti voi e sulle vostre famiglie scenda la pace e la gioia del Signore.
Don Adriano | Dicembre 2015