Vivere nel mondo, amando!
Carissimi,
è bello ed è molto gratificante vivere la propria vita amando.
Noi del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione dobbiamo essere, sotto l’azione potente dello Spirito Santo, espressione eloquente dell’amore di Dio accolto, vissuto e testimoniato. Insieme al nostro Cenacolo, dobbiamo essere un segno vivente del primato della carità di Cristo Gesù, dell’amore di Dio che non cessa mai di operare meraviglie nel cuore dell’umanità, nel cuore della Chiesa, nel cuore del Cenacolo.
Abbiamo bisogno di una nuova vitalità in seno alla nostra comunità di preghiera e nel servizio caritatevole ai poveri, ai sofferenti, agli ammalati, agli abbandonati.
Con Gesù l’amore, la bontà e la carità sono sempre vivi ed efficaci. Dice Gesù a tutti noi: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9b).
Che bello essere espressione dell’amore di Dio, della sua tenerezza! Ma stiamo attenti a non trasmettere le nostre possibili stanchezze, sfiducie, le nostre miserie, amarezze, desideri irrealizzati, perché l’amore di Dio verrebbe impoverito, offuscato e non donato nella carità che è sempre in servizio a chi è nel pianto, nella tristezza, nell’angoscia, nello smarrimento e nella malattia.
L’individualismo incalza sempre di più e mette alla prova la nostra fede. La nostra vocazione è quella di non vivere per noi stessi, ma per gli altri; di amare gratuitamente senza cercare il proprio interesse; di gioire nel donare tutto ciò che dal Signore gratuitamente riceviamo; di imparare ad amare Dio, ad amare i fratelli e le sorelle con cui si vive e ad amare la propria famiglia: “Da questo – ci dice Gesù – tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35).
Ma, chiediamoci: come Gesù ci insegna ad amare facendoci conoscere l’amore di Dio, Padre nostro? Ascoltiamo in merito la Parola del Signore che è molto eloquente: l’amore di Gesù è un amore di tenerezza e di bontà infinita; Egli chiama i suoi discepoli “figlioli” (Gv 13, 33).
L’amore di Gesù è un amore totale, fino al sacrificio della Croce: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15, 13).
L’amore del Signore Gesù è un amore misericordioso; Gesù si prende cura degli abbandonati, dei disprezzati, dei poveri, dei malati e di coloro che sono ai margini della società, della strada.
Così noi tutti siamo chiamati a donare amore, quell’amore che in dono riceviamo dal Signore; il cristiano è rivestito di carità (cfr 1Tes 5,8); “è” nella carità (cfr Ef 3,17); “ha” la carità (cfr 1Cor 13,1; 2Cor 2, 4; Fil 2,2).
Pertanto san Paolo ci dice: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (Gal 2,19); dunque: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo?” (Rm 8,35).
Allora: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi” (Gv 15,9), e: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34; 15,12) .
Don Adriano | Novembre 2015