In cammino con Gesù nel cuore
Carissimi,
In questo mese, pregando il Rosario, meditiamo il passo del Vangelo che riguarda i due discepoli in cammino verso Emmaus: «… conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto… Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo… Essi gli dissero: “… alcune donne… alcuni dei nostri sono andati alla tomba … ma lui non l'hanno visto". Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E spiegò loro le scritture. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via? …Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, …e narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane» (Lc 24, 13-35).
Gesú cammina anche con noi, ma il nostro cuore è ancora chiuso alla grazia del Signore: come i due discepoli noi siamo scoraggiati, avviliti e nella tristezza; abbiamo delle ferite che non guariscono; siamo sovente incompresi; abbiamo subìto fallimenti che hanno causato nel nostro “io” angoscia e delusioni, ma san Paolo ci dice: “Non siate tristi come gli altri che non hanno speranza” (1Ts 4, 13).
Bisogna credere all’amore di Dio per noi che fa risorgere a vita nuova; credere e pregare, sperare e amare, perdonare e gioire.
Come è stato per i discepoli di Emmaus, anche nel corso della nostra vita, Gesù ci spiega la Bibbia, la Parola di Dio che infiamma i nostri cuori. In quel momento di intensa luce “si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero nello spezzare il pane”; il Pane dell’amore, della speranza, della bontà, della tenerezza, della grazia e della misericordia. È il Pane del Sacrificio vivo e santo di Gesù risorto che si fa presente donandosi con tutto se stesso: “Questo è il mio corpo”, “Questo è il mio sangue dato per voi…” (cfr Lc 22, 19-20).
Pertanto è stupenda l’affermazione di San Paolo che ci dice: “Vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me” (Col 2, 20).
È bello pregare così: Noi ti lodiamo, ti benediciamo e ti amiamo, o Dio che nel silenzio, con la potenza del tuo amore, sei presente nel Pane della vita e della salvezza; entri nel mio vivere, nel mio cuore e sei presente nel mio operare.
Signore, non te ne andare, ma resta con noi perché senza di te si fa sera. Amen
Don Adriano |Ottobre 2014