L’amore di Dio dona vita e misericordia
Carissimi,
Dio ha compassione di tutti! (cfr Sap 11,23); Dio vuole che l’uomo rinasca a vita nuova (cfr Sap 12,2; Gv 3,3) e ritorni a cantare, pregando così: “Non rifiutarmi, Signore, la tua misericordia; il tuo amore e la tua fedeltà mi proteggano sempre, perché mi circondano mali senza numero, le mie colpe mi opprimono e non riesco più a vedere: sono più dei capelli del mio capo, il mio cuore viene meno” (Sal 40, 12-13).
E ancora: “Quante meraviglie hai fatto, tu, Signore, mio Dio, quanti progetti in nostro favore: nessuno a te si può paragonare! Se li voglio annunciare e proclamare, sono troppi per essere contati” (Sal 40,6 ).
Pertanto: «Esultino e gioiscano in te quelli che ti cercano; dicano sempre: "Il Signore è grande!" quelli che amano la tua salvezza» (Sal 40,17).
Come non ardere d’amore, mi chiedo, in un fuoco alimentato dalla bontà e dalla grazia del Signore; come si può rimanere senza amore; come si può rimanere spenti, ancora immersi nelle tenebre, nella tristezza del nostro quotidiano, nell’angoscia e nella paura?
Non dimentichiamo che “L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5) ci dice san Paolo.
Pertanto, ci dice il profeta Isaia: “Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa d'Israele. Egli ci trattò secondo la sua misericordia, secondo la grandezza della sua grazia” (Isaia 63,7).
È l’amore di Dio che dona la gioia di vivere intensamente il dono della vita! Ancora san Paolo, scrivendo ai cristiani di Efeso ci dice: “Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore” (Ef 5,1-2).
Che bello pregare il Signore con sant’Agostino così: “Dammi te stesso, Dio mio, restituiscimi te stesso. Io ti amo. Se così è poco, fammi amare più forte. Non posso misurare, per sapere quanto manca al mio amore perché basti respingere la mia vita fra le tue braccia e di là non toglierla finché ripari al riparo del tuo volto. So questo soltanto: che tranne Te, per me tutto è male, non solo fuori di me, ma anche in me stesso e che ogni mia ricchezza, se non c’è il mio Dio, è povertà”.
Che bello ciò che ancora san Giovanni ci dice nella sua prima lettera: “Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. In questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1Gv 4,11-16).
Che meraviglia amare il Signore per farci amare e per donare amore!
Concludiamo questa nostra riflessione pregando con il salmista: “Sei proprio tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai affidato al seno di mia madre. Al mio nascere, a te fui consegnato; dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio. Non stare lontano da me, perché l'angoscia è vicina e non c'è chi mi aiuti (Sal 21, 10-12).
Don Adriano | Marzo 2014