Gioia di vivere la vita!
Carissimi,
vogliamo soffermarci un momento per riflettere sul dono meraviglioso della vita. Gesú, nel Vangelo, ci dice stupendamente: “sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza” (Gv 10,10).
Chi non vive intensamente, con grande riconoscenza il dono della vita, dà spazio in se stesso alla malinconia, allo sconforto, alla tristezza, alla frustrazione e alla depressione.
Solo la grazia del Signore, la preghiera, la vita sacramentale danno senso e gioia nel vivere il quotidiano, anche se sovente riserva delle sorprese spiacevoli: un giorno triste, un dolore inatteso che ha fatto irruzione nella nostra vita, un lutto, un divorzio, una separazione, una malattia, un’incomprensione, un incidente.
La nostra forza sta nel vivere con volontà energica la vocazione alla vita e nell’arricchirla con la preghiera perché chi prega ama: ama Dio, Cristo Gesú, lo Spirito Santo; ama la propria vita e la vita del prossimo; ama creando fraternità esercitando la carità di Cristo Signore, testimoniando che Dio è amore, che Dio è fonte di vita e di gioia. “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35).
È l’amore di Dio, la carità di Gesù nello Spirito santo che ci rendono persone vive, gioiose, fatte per fraternizzare nella famiglia, nelle nostre comunità di vita, nel cuore della Chiesa e delle nostre parrocchie.
Ma vivendo per arricchire la vita, teniamo presente ciò che Gesú ci dice: “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri” (Gv 15,17); “Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto” (Col 3,14).
È bello ed è arricchente accettare gli altri come un dono di Dio, accettarli come sono. Ognuno di noi deve essere aperto, disponibile, operoso. Eliminiamo tutto ciò che è negativo nella vita: mormorazione, calunnie, rancori e antipatie che demoliscono la bellezza e la grandezza della vita di ogni uomo. Attiviamo in noi il senso del positivo che edifica il precetto della carità: rispetto, accettazione, amore al prossimo volendo bene a tutti; via dal nostro cuore le mormorazioni. San Giacomo dice che chi mormora contro il fratello maledice l’immagine di Dio (cfr Gc 3,9). È un’affermazione molto forte che ci fa riflettere.
San Paolo ancora dice a tutti noi: “La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rom 12,9-10).
Il nostro vivere, carissimi, sia gioia per gli altri; allora la carità acquista vitalità e il bene che si fa diventa espressione dell’opera mirabile dell’amore di Dio per tutta l’umanità.
L’amore del Signore riempia il cuore e la vita di tutti voi.
Buon Natale a tutti!
Don Adriano | Dicembre 2013