Il comandamento della carità
Carissimi,
Dio è carità!
In san Giovanni leggiamo: “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è carità” (1Gv 4, 8).
Il vivere l’amore o la carità del Signore significa gioire nello scoprire il senso pieno della vita; significa riconoscere la bellezza e la grandezza dell’uomo plasmato dall’amore di Dio; significa diventare se stessi.
La carità vissuta e amata porta l’uomo a voler bene a Dio, fonte di Bontà; a Cristo Gesù Buon Pastore e Buon Samaritano; allo Spirito Santo, irradiazione della bontà del Signore nel cuore dell’umanità: tutto viene amato perché essenzialmente buono.
Pertanto la carità spinge l’uomo a gustare la gioia di sentirsi intensamente amato da Dio, da cui riceve in abbondanza tutta la sua pienezza di bene, di grazia e di vita; bene a se stesso, opera meravigliosa di Dio in Cristo Gesù nello Spirito Santo, e al prossimo: tutte le creature sono un dono meraviglioso del Signore da amare come Cristo Gesù, manifestazione della carità di Dio, ama nello Spirito Santo.
Dio ama intensamente l’uomo. Allora la nostra vocazione di uomini e di donne dev’essere un segno vivente del primato dell’Amore di Dio che incessantemente opera le sue meraviglie e dell’amore verso Dio e verso i fratelli, come è stato manifestato, insegnato e praticato da Gesù Cristo.
È durante l’ultima cena che Gesù ha affidato a tutta l’umanità il comandamento nuovo dall’amore o della carità reciproca: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Gv 13,34; cfr 15, 12). Gesú ha voluto istituire l’Eucaristia perché ci facesse comunicare all’unico pane e all’unico calice al fine di alimentare la carità reciproca, l’amore reciproco. Pertanto rivolgendosi al Padre chiese il dono dell’unità di tutti modellata sull’amore trinitario: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17, 21).
Il comando dell’amore reciproco ha infatti in Lui, in Cristo Gesù, la sorgente, il modello e la misura: dobbiamo amarci come Lui ci ha amato; e Lui ci ha amati fino a dare la vita. Pertanto il nostro vivere è partecipazione alla carità di Cristo, al suo amore per il Padre e per i fratelli, un amore che sempre ama.
È la carità di Cristo che, diffusa nei nostri cuori, spinge tutta l’umanità ad amarsi reciprocamente, ad assumersi le debolezze, i problemi e le difficoltà che travagliano la vita dell’uomo.
Dice stupendamente san Giovanni: «Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: "Io amo Dio" e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello» (1Gv 4, 19-21).
La carità di Dio, di Cristo Gesù e dello Spirito Santo è la nostra forza, la nostra gioia, il nostro vivere.
Don Adriano | Giugno 2013