In preghiera per amare
Carissimi,
la preghiera animata e arricchita dalla presenza dello Spirito Santo ci fa gustare la gioia di cercare Dio, di amare Dio, la gioia dell’incontro, in Cristo Gesú, con Dio.
È pregando che si fa un’esperienza interiore profonda di Dio; è pregando che noi entriamo in dialogo con Dio; è pregando che, nel silenzio, gustiamo l’ascolto della Parola di Dio: Dio parla al nostro cuore, alla nostra vita, alla nostra storia, ma per ascoltare bisogna entrare nel silenzio, un silenzio, però, pieno di fede. Allora l’incontro con Dio per mezzo della preghiera, attraverso la Parola, ci introduce in un dialogo ricco della sua presenza.
Nella preghiera si vive intensamente l’incontro tra Dio e l’uomo. La preghiera, affidata allo Spirito Santo e da Lui animata, diventa una conversazione permanente con Dio in Cristo Gesú per cui tutti gli eventi della vita, buoni e meno buoni, acquistano un senso spirituale.
La preghiera ci fa uscire da noi stessi e ci porta a gustare la gioia di vivere in comunione con Dio; inoltre, se è illuminata dal dono della fede, essa diventa contemplazione carica d’amore. Allora, quando l’uomo pregando scopre l’amore di Dio, entra in adorazione gustando e vedendo quanto è buono il Signore.
Non si può desiderare Dio solo pregando, senza considerarLo e sentirLo come un Padre ricco di misericordia e di grazia.
La preghiera, ancora, ci spinge ad esercitare la carità di Cristo verso i poveri, i bisognosi, i sofferenti e i malati. Coloro che davvero custodiscono Dio nel proprio cuore non si rifugiano nel loro egoismo spirituale e nel loro servizio operoso e concreto, ma si aprono agli altri facendosi servi e serve a quanti si trovano nell’indigenza, nella sofferenza, che sono diseredati. Questo è il grande frutto della preghiera.
La preghiera è impulso attivo e mai passivo. Che bello ciò che dice s. Agostino: “Perché preghiamo? Perché ne abbiamo bisogno. Sì, certamente. Ma non c’è una ragione più profonda? Il desiderio di pregare non sarà l’espressione di quel profondo anelito interiore che sentiamo in quanto figli di Dio?”. “Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore sarà inquieto fino a quando non troverà pace in te”.
Pertanto quando entriamo in dialogo con Dio in Cristo Gesú nello Spirito Santo certamente noi troviamo la gioia che tutti noi cerchiamo, che tutta l’umanità cerca. Quindi pregare significa che gusterai la gioia di amare, di vivere e di donare.
A Maria, modello di silenziosa semplicità e umiltà, di preghiera operosa, di costante ringraziamento a Dio per le meraviglie che sempre compie nel cuore dell’umanità, chiediamo di guidarci in questo cammino così bello e luminoso, ricco di dedizione generosa nell’attività che ci apre al bene dei nostri fratelli, che ci porta ad impegnarci nel compimento dei nostri doveri, a dedicarci a una preghiera costante, fiduciosa e sempre più attiva nella nostra quotidianità.
Don Adriano | Luglio 2012