La carità ci rende capaci di amare
Carissimi,
percorriamo questo cammino quaresimale, tempo forte per la nostra conversione, esercitando, con fede e amore, la carità di Cristo Gesú nel nostro quotidiano.
Non dimentichiamo che il centro dell’annuncio cristiano è l’amore fraterno e generoso.
Ci dice stupendamente san Giovanni nella sua prima lettera: “Figlioli, questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri” (1Gv 3, 11).
In questa quaresima vogliamo intensificare la nostra preghiera e la vita eucaristica per crescere nella carità disponendoci con gesti di amore e con l’esercizio delle virtù umane. Tanti fratelli e sorelle aspettano da noi questo nobile servizio. Noi siamo chiamati ad amare Dio e i fratelli.
Tenendo sempre ben presente che l’amore, la carità di Cristo vissuta intensamente nel nostro vivere, porta sempre grande gioia. Un ateo confidava a un gruppo di credenti: “Io, per il mio ateismo da alimentare, ho bisogno della vostra tristezza. La vostra gioia è la mia crisi”. Scrive Bernanos: “Te lo dico io chi è il contrario di un popolo cristiano: … è un popolo triste”. “Chi non ama – ci dice san Giovanni – rimane nella morte”, nella tristezza… “In questo abbiamo conosciuto l’amore, nel fatto che Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli” (1Gv 3, 14.16).
Madeleine Delbrêl prega così il Signore e noi con lei: “Signore, insegnaci a indossare ogni giorno la nostra condizione umana come un vestito da ballo, che ci fa amare di Te tutti i particolari. Facci vivere la nostra vita, non come un gioco di scacchi, dove tutto è calcolato, non come una partita dove tutto è difficile, non come un teorema che ci rompe il capo, ma come una festa senza fine, come un ballo, come una danza, fra le braccia della tua grazia, nella musica che riempie l’universo d’amore”.
E Raoul Follereau afferma: “Siate esigenti sul dovere di amare, non cedete, non venite a compromessi, non retrocedete”.
Arricchiamo quindi il nostro cammino quaresimale con la gioia di esercitare sempre la carità di Cristo.
Don Adriano | Marzo 2012