In preghiera per amare Dio e il prossimo
Carissimi,
la preghiera continui a portare avanti, ad animare e arricchire il nostro percorso di vita spirituale, di vita caritatevole.
Gesú ci invita a “vegliare e pregare” (cfr. Lc 21, 36), ad essere vigilanti e a prenderci del tempo necessario per entrare sempre più in dialogo con il Padre nello Spirito Santo. Non dire mai: non ho tempo! Il tempo non ti appartiene, è un dono di Dio, vivilo intensamente lavorando, studiando, realizzando la missione che il Signore ti ha affidato. La giornata senza la preghiera, senza la partecipazione all’Eucaristia, senza le opere caritatevoli rischia di essere fredda, insipida, monotona, troppo affannata, ansiosa, svuotata da ogni significato e quindi può finire con lo stancare, esaurire, e frustrare.
Non lasciamoci fagocitare dall’attivismo vorticoso perché sarebbe deleterio! Ritmiamo la nostra quotidianità con tempi di preghiera, nel limite del possibile. Impariamo a dare tempo a Dio, alla famiglia, ai poveri, ai malati, pregando, amando e servendo nella carità di Cristo Gesù.
Alimentiamo la nostra spiritualità eucaristica attraverso la preghiera e l’adorazione. Entriamo, pregando con fede e con il cuore, in dialogo intimo, profondo con Dio, con Cristo Gesù, con lo Spirito Santo; con la Sua Parola che rivitalizza e nutre il nostro vivere, la nostra vocazione umana e cristiana.
La preghiera è arricchimento della fede e della speranza. Pertanto il Signore ancora ci invita a “pregare sempre senza stancarsi” (Lc 18, 1), ad amare pregando.
La preghiera, animata dallo Spirito Santo, sostiene e alimenta lo slancio vitale nel nostro operare. Essa è una forza misteriosa trasformante che abbraccia tutte le realtà, che cerca la sua sorgente e le sue radici nel fondo del nostro essere al di là dell’intelletto, della volontà, degli affetti e anche delle tecniche di preghiera: è il volto di Dio che cerchiamo. È il cuore che deve pregare! Con la preghiera del cuore cerchiamo Dio stesso e le energie dello Spirito Santo, nelle profondità del nostro essere, per essere trasfigurati (cfr Rm 8, 9-11).
È la potenza dello Spirito Santo che ci riplasma, trasforma e santifica.
Ogni giorno dedichiamo momenti appropriati al colloquio silenzioso con il Signore dal quale sappiamo di essere amati, per condividere con lui il proprio vissuto e ricevere luce, forza e fiducia per continuare il cammino quotidiano. L’uomo di preghiera deve continuare a “glorificare Dio nel corpo!” (cfr 1 Cor 6, 20) e nella sua vita: “sia che mangiate, sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio” (1 Cor 10, 31).
Non dimentichiamo mai che dove c’è vero amore di Dio, operativo e dinamico e vera preghiera, c’è sempre un servizio caritatevole e amorevole per l’uomo.
Pertanto preghiamo e avremo la gioia di vivere e di amare! Amen.
Don Adriano | Luglio 2010