Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione (Mt 26, 41)
Carissimi,
viviamo ancora nel tempo forte della Quaresima e il nostro impegno deve essere quello di continuare a compiere un cammino di conversione, di intensa preghiera, di rinuncia e di mortificazione. La preghiera diventi davvero la nostra forza, così pure la vita sacramentale vissuta con fede e speranza. Che bella la preghiera del Salmo 87, 10: «Tutto il giorno ti chiamo, Signore, verso di te protendo le mie mani».
Gesù, Maestro di preghiera, ci insegna a pregare quando l’ora delle tenebre si avvicina: così nel Getsemani (cfr Mc 14, 32-39), così sulla croce (cfr Lc 23, 34-46; Mc 15, 34).
La preghiera è il segreto per farcela! Sempre! Con la preghiera abbiamo la potenza di Dio in noi. È importante anche essere assidui nella meditazione. e nella preghiera della Parola di Dio. Facciamo sempre più spazio in noi alla Parola del Signore che nutre il nostro cammino spirituale, lo illumina, lo purifica e lo santifica. «Infatti la Parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4, 12).
La preghiera si traduca in carità attiva. Solo Dio, fonte di amore per tutta l’umanità, ci rende capaci in Cristo Gesù nello Spirito Santo di donare, esercitando la carità.
La carità è un dono gratuito di Dio, viviamolo intensamente con tanta fede e gioia. Il cuore dell’uomo ha bisogno della potenza dello Spirito Santo perché lo possa ristrutturare radicalmente, in modo da renderlo capace di amare, di perdonare, di donare e di farsi prossimo a coloro che sono nella sofferenza. È stupendo sapere che più l’uomo riconosce la propria incapacità di amare, più lo Spirito Santo lo riempie di bontà, di generosità, di gioia di donare e di servire.
Più l’uomo ha fiducia in Dio - così ci insegnano i nostri Santi - , abbandonandosi incondizionatamente alla Sua azione, più lo Spirito Santo lo pervade e lo arricchisce dei Suoi mirabili doni. E ancora, più l’uomo apre il suo cuore all’azione trasformante dell’amore di Dio, più Dio gli dona il proprio Cuore, fonte di grazia e di tenerezza. Allora l’uomo, arricchito della bontà e della grazia di Dio, finalmente diventa capace di amare e di vivere concretamente il comandamento di Gesù «Amatevi come io vi ho amati» (cfr. Gv 15, 12).
La carità di Cristo Gesù ci rende liberi di amare, di perdonare.
Gesù ci ha liberati dalla schiavitù del peccato, dai nostri numerosi condizionamenti, dalle catene che ci tengono prigionieri: l’egoismo, l’orgoglio, l’invidia, la gelosia, l’ira, la lussuria, l’accidia, la timidezza e i vari complessi. In che modo? «Assumendo la nostra condizione umana» (cfr Fil 2, 7). «Una carne simile alla carne del peccato» (cfr Rm 8, 3). «Obbedendo al Padre fino alla morte in croce» (cfr Fil 2, 8).
Don Adriano | Marzo 2010