Il nostro vivere è amare come Dio ci ama
Carissimi,
è l’amore di Dio che dà vitalità alla nostra vita. Senza l’amore di Dio donato incessantemente in Cristo Gesù nello Spirito Santo all’uomo, l’uomo sarebbe spento e il suo vivere sarebbe insignificante.
Con l’amore di Dio in noi tutto diventa luminoso, meraviglioso, carico di gioia di vivere, di donare e di amare il Signore, se stessi e gli altri, di perdonare chi ci ha fatto del male e coloro che ci hanno causato delle ferite.
L’amore di Dio è la sorgente della vita, della gioia e della grazia. Non c’è vita senza l’amore di Dio che la anima, che la sostiene e che la arricchisce per mezzo dell’opera dello Spirito Santo in Cristo Gesù. Pertanto, vivere significa amare, amare sempre; l’amore ci rende dinamici, attivi, caritatevoli, benevoli e operosi nella carità. La carità trasforma la vita, la rende bella, ci porta a gioire nel servire il Signore nei malati, nei poveri, nei bisognosi e nelle persone indigenti. La carità ci porta ad amare il prossimo come Gesù ci insegna.
Ma, ci chiediamo: chi è il mio prossimo? La risposta ce la dona Gesù nel suo Vangelo con la parabola del Buon Samaritano che trovi in Luca 10,29-36.
La carità ci porta ad amare ogni figlio di Dio nello stesso modo in cui, con la forza dello Spirito Santo, lo ama Dio, lo ama Cristo Gesù, lo ama lo Spirito Santo.
Carissimi volontari e volontarie del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, serviamo il Signore con gioia tendendo la mano ai poveri: lì c’è anche la presenza di Gesù. Apriamo il nostro cuore incontrandoli; guardiamoli come Gesù li guarda e ci guarda; trasmettiamo loro il calore dell’amore di Cristo Gesù. Spezziamo intorno a noi e nell’incontro con loro la pesante solitudine che causa intensa sofferenza nella vita dell’uomo e dei nostri poveri tanto amati da me e da voi.
Chiediamo a Maria, Madonna del s. Rosario, pregando e meditando i misteri che ci vengono proposti, di incarnare nel nostro quotidiano l’amore di Dio Padre, la grazia del Signore nostro Gesù Cristo, la comunione dello Spirito Santo, tenendo sempre ben presente che: «Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato… Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 34-35.40).
E san Paolo conferma: «Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,7).
Don Adriano