Il tuo volto o Signore io cerco
Carissimi tutti,
il tempo scorre velocissimamente e ci proietta in un nuovo anno che noi vogliamo vivere intensamente pregando con più fede, con più amore misericordioso, con più tenerezza e bontà; tutto ciò in servizio della carità sempre più operosa.
In questo nuovo tempo noi vogliamo impegnare le nostre energie a cercare il volto del Signore, il volto di Dio, mettendo in pratica ciò che preghiamo con il Salmista: «O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua. Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria. Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode» (Sal 63,1-4), per essere ricreati a sua immagine.
L’uomo, in questo tempo storico, sta smarrendo se stesso, si sta allontanando da se stesso e da Dio, dalla famiglia e dalla società, ha smarrito la bellezza e la grandezza di se stesso.
Ma l’uomo non deve dimenticare che è chiamato a vivere intensamente la vita e a risorgere con il Cristo vero Dio e vero uomo a vita nuova. Il nostro Dio è Dio di tenerezza e di misericordia. Questo binomio inscindibile è offerto come dono prezioso a tutta l’umanità, a tutti i cristiani per ritrovare la somiglianza di Dio, Amore.
La nostra vita, a volte frenetica, comporta una tale quantità di cose da fare, da pensare, da programmare, da prevedere o da organizzare, che si rischia sempre di dimenticare che siamo stati affascinati da uno sguardo intenso d’amore, da un volto luminoso, quello di Dio che in Cristo Gesù ci ha chiamati a vivere in pienezza la nostra vocazione umana e cristiana.
Il Dio buono e misericordioso è diventato umano, ha assunto la nostra natura umana: è vero Dio e vero Uomo! Pertanto, guardando a lui, possiamo diventare uomini come lui. Dio si è fatto uomo come noi affinché potessimo diventare uomini come lui.
Beati i puri di cuore – ci dicono le Beatitudini – perché vedranno Dio. La dinamica delle beatitudini ci fa comprendere come Dio ama l’uomo in Cristo Gesù nello Spirito Santo e ci fa capire il modello per ritrovare la somiglianza con Dio, attraverso l’Uomo Gesù Cristo.
Ecco Dio che viene incontro ai suoi figli perduti; ha preso la natura umana per insegnarci ad essere veramente uomini come lui ci ha voluti; ad essere persone pienamente umane e incontrare le persone in modo pienamente umano. Dio si è fatto uomo perché l’uomo ha perso in umanità, ha perso la sua bellezza e la sua grandezza con il peccato, con l’individualismo, con l’arroganza che è una piaga molto pericolosa perché genera conflitti, diffidenza, rabbia, desiderio di rivincita, vendetta, aggressività e divisione. Per questi motivi la misericordia di Dio non esce più dal nostro cuore, ma dallo sguardo di Gesù, e dall’incontro con Gesù ognuno è riportato e rimesso nella sua dignità di uomo, di mitezza e di umiltà di cuore, di carità, di benevolenza, di attenzione e servizio ai poveri, ai sofferenti, ai malati e agli indigenti.
San Paolo dice a tutti noi: «In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo» (Ef 1,4) per essere uomini, pienamente uomini; per amare come Dio ci ama in Cristo Gesù nello Spirito Santo e per gustare la gioia di contemplare il suo volto.
Preghiamo, in merito, con il Salmista così: «Ascolta, Signore, la mia voce. Io grido: abbi pietà di me! Rispondimi. Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza» (Sal 26,7-9).
Vi auguro un nuovo anno ricco di umanità, di tenerezza, di carità e di salute spirituale, morale, fisica e psichica.
Vostro don Adriano