Gesù in cammino con l'uomo
Carissimi,
Dio, fonte d’amore e di bontà infinita, è sempre in cammino con l’uomo in Cristo Gesù nello Spirito Santo.
L’uomo senza Dio, senza la forza e la grazia dell’Eucaristia, senza la preghiera e senza le opere di bontà e di carità perde sempre di più la sua identità, la sua bellezza e la sua grandezza. Ma Dio mai abbandona la preziosità dell’uomo scaturito dal suo cuore ricco di amore e di infinita misericordia. «Chi mi ama – ci dice Gesù – sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui» (Gv 14,21).
Gesù, inviato da Dio Padre nello Spirito Santo, è venuto a cercare i poveri, gli emarginati, i diseredati, i peccatori, gli ammalati, i tristi, i sofferenti, i bisognosi di amore, di tenerezza e di perdono.
Ci dice stupendamente sant’Agostino: “Rientrate nei vostri cuori, voi che siete lontani da Dio, e aderite a Dio che vi ha creati. Rimanete stabilmente con lui e sarete salvi, riposate in lui e avrete pace. Dove volete andare? In cerca di sofferenze? Dove volete andare? Il bene che desiderate, viene da lui… Perché vagare per strade difficili e faticose? La pace non è dove cercate voi! Cercatela, se la volete, ma essa non è lì dove la cercate. Voi cercate una vita felice in un luogo di morte: non ci può essere! Come potrebbe esserci vita felice dove non c’è neppure vita? È scesa quaggiù la vita nostra, la vera vita; si è caricata della nostra morte per ucciderla con la sovrabbondanza della sua vita…”.
Gesù dice nel Vangelo: «Sento compassione per questa folla» (Mt 15,32). Gesù sente compassione di noi tutti perché ci ama immensamente. Ecco la potenza d’amore di Dio in Cristo Gesù nello Spirito Santo che cammina con l’uomo. Nulla e nessuno ci potrà separare da lui (cfr Rm 8,35-39; At 5,41).
San Paolo dice: «Cristo vive in me» (Gal 2,20). Pertanto, anche noi dobbiamo dire con la vita il nostro operare, il nostro vivere; «Cristo vive in me». Non solo, ma san Paolo ancora ci dice stupendamente: «Per me infatti vivere è Cristo…» (Fil 1,21).
Preghiamo ora con san Alberto Magno: “O abisso di dolcezze e di delizie, o mia amabile luce e somma felicità dell’anima mia, oceano di gioia inesprimibile, pienezza perfetta di ogni bene, mio Dio e mio tutto! Che cosa mi manca ancora quand’io ti posseggo? Tu sei il mio Bene unico e immutabile ed io non devo ricercare altro che te, Signore! Signore, attirami a te! Immergimi nell’abisso della tua divinità”.
È bello sapere che il Signore è presente nel nostro cammino di vita; che si prende cura delle persone fragili, come me e come te, deboli, povere, peccatrici; di coloro dei quali nessuno si prende cura.
Vogliamo lasciarci amare da Gesù! È lui la nostra gioia che continuamente vivifica la nostra vita! È lui l’acqua viva che disseta il nostro vivere e il nostro operare!
Dice Gesù alla samaritana, e anche a tutti noi: «Chiunque beve quest'acqua, avrà sete di nuovo; chi invece berrà l'acqua che gli darò io, non avrà mai più sete, per sempre. Anzi, l'acqua che gli darò, diventerà in lui una sorgente, da cui sgorga vita eterna» (Gv 4,13-14).
Allora, carissimi, il profeta Osea ci dice: «Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà… Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora. Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra» (Os 6,1.3).
Sì, ritorniamo al Signore con canti di gioia e lasciamoci da lui, nello Spirito Santo, guidare, amare, perdonare. Dio è con noi e per noi; pertanto il Signore ci dice: «Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra della mia giustizia» (Is 41,10).
Vostro don Adriano