Il nostro Dio è un Dio che perdona perché ama
Carissimi,
l’uomo necessita sempre del perdono dei peccati che lo affascinano, lo umiliano, lo allontanano da Dio, Padre di infinita misericordia, e lo allontanano da se stesso prostrandolo nel baratro del male.
L’uomo, per mezzo della grazia di Dio, ha bisogno di risorgere a vita nuova in Cristo Gesù nello Spirito Santo.
Pertanto, è bello pregare così: “Signore, nostro Dio, santo è il tuo Nome; piega i nostri cuori ai tuoi comandamenti e donaci la sapienza della croce perché, liberati dal peccato che ci chiude nel nostro egoismo, ci apriamo al dono dello Spirito per diventare tempio vivo del tuo amore. Amen”.
Purtroppo il diavolo si aggira cercando chi divorare, chi affascinare e chi umiliare.
Con il Salmo 142 così preghiamo: «Nessun vivente davanti a Dio è giusto» (cfrSal 142,2). Il libro dei Proverbi ci dice: «Chi può dire: “Ho purificato il cuore, sono mondo dal mio peccato?” (Pr 20,9).
Senza la grazia del Signore l’uomo è fragile, è debole per cui il peccato, il male, affascinandolo, in qualche modo lo coinvolge e lo stravolge.
C’è bisogno di preghiera, di intensa preghiera. «Tutti quanti – ci dice san Giacomo – manchiamo in molte cose» (Gc 3,2), ma la forza della grazia del Signore Gesù ci rende forti per superare certe occasioni di debolezza. Dio, Padre buono, è sempre pronto a rialzarci dalla prostrazione causata dal peccato e a farci ripartire sul cammino dell’amore che sgorga dal suo cuore misericordioso.
È vero, siamo deboli e fragili, ma evitiamo di giustificare noi stessi ingannandoci, e confessiamo: «Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi» (1Gv 1,8).
La stoltezza dell’uomo lo porta lontano da se stesso, dal prossimo e da Dio ricco di amore misericordioso.
«Lo stolto pensa: “Non c'è Dio”. Sono corrotti, fanno cose abominevoli: nessuno più agisce bene. Il Signore dal cielo si china sugli uomini per vedere se esista un saggio: se c'è uno che cerchi Dio. Tutti hanno traviato, sono tutti corrotti; più nessuno fa il bene, neppure uno» (Sal 13,1-3).
San Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, ci dice: «Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura» (Rm 1,24-26).
Carissimi, anche noi, come il lebbroso di cui ci parla il vangelo, vogliamo così pregare con fiducia e fede dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». E Gesù ci risponde con potenza: «Lo voglio, sii sanato» (cfr Mt 8,2-4).
A tutti auguro un buon cammino di conversione, di intensa preghiera, di ascolto della Parola di Dio e di operosità nella carità di Cristo Signore nostro Redentore.
don Adriano