Rimanete nel mio amore
Rimanete nel mio amore (Gv 15,9)
Carissimi,
rimanere nell’amore di Dio è un comando molto forte, ma necessario, che il Signore Gesù mette nel nostro cuore. Noi ci chiediamo: perché? Perché, senza l’amore di Dio in noi la nostra vita sarebbe spenta, vuota, buia, insipida e insignificante.
In merito, Gesù ci dona un brano di Vangelo stupendo che ci fa comprendere il significato profondo e indispensabile per vivere la vita; ascoltiamolo e inseriamolo nel nostro vivere.
«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,1-11).
È una parabola di significato veramente profondo e ricco della potenza dell’amore di Dio per noi e per tutta l’umanità. Parte dalla vite, pianta straordinaria che si nutre della linfa preziosa per arricchirla di frutti deliziosi. I suoi grappoli esprimono gioia e festa; ascoltiamo, in merito, ciò che preghiamo con il Salmo 104: «Dalle tue dimore irrighi i monti, con il frutto delle tue opere sazi la terra. Fai crescere il fieno per gli armenti e l'erba al servizio dell'uomo, perché tragga alimento dalla terra: il vino che allieta il cuore dell'uomo; l'olio che fa brillare il suo volto e il pane che sostiene il suo vigore» (Sal 104, 13-15).
Pensate che lo stesso popolo di Israele viene paragonato a una vigna che il Signore ha piantato e coltivato con sollecitudine e con amore; pertanto il salmista così ci fa pregare con il Salmo 79: «Hai divelto una vite dall'Egitto, per trapiantarla hai espulso i popoli. Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici e hai riempito la terra. La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i più alti cedri. Hai esteso i suoi tralci fino al mare e arrivavano al fiume i suoi germogli» (Sal 79,9-12).
Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un anno nuovo ricco di grazia del Signore.
Vostro don Adriano