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La mia gioia sia in voi

Carissimi,
ciò che manca al cuore e alla vita dell’uomo è la gioia! La gioia è un dono di Dio.
Senza la gioia la vita dell’uomo viene meno, ma l’uomo è fatto per gustare la gioia di vivere, di donare e di amare. Gesù, nel Vangelo, più volte ci invita a rimanere nel suo amore; più volte il Signore usa questo impregnante e necessario verbo per dare vitalità e gioia alla vita.  
Ascoltiamo, pertanto, le parole di Gesù, cariche di amore e di gioia: “Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa.” (Gv 15,9-11).
La gioia di cui l’umanità e ciascuno di noi abbiamo bisogno, è Cristo Gesù Signore nostro. È Lui la beatitudine dell’uomo. Ecco il motivo per cui Gesù proclama con solennità le beatitudini, nucleo del suo Vangelo. Gesù è la Beatitudine per eccellenza; noi, fissando il nostro cuore in Lui, possiamo comprendere che cosa significhi essere poveri in spirito, miti, misericordiosi, afflitti; aver fame e sete della giustizia, essere puri di cuore, operatori di pace e perseguitati.
Cristo Gesù ci invita a vivere intensamente il nostro quotidiano nella gioia. È Lui la nostra gioia, la nostra beatitudine. Pertanto, quando ci mettiamo tra i “poveri in spirito”, quando accettiamo di essere “afflitti”, quando ci decidiamo di essere “miti”, di essere persone che “hanno fame e sete della giustizia”, “misericordiosi”, “puri di cuore”, “operatori di pace”, o siamo “perseguitati” e insultati per “causa della giustizia” (cfr Mt 5,3-11), noi imitiamo Cristo ed entriamo davvero in sintonia con Lui.
Quanta gioia Gesù donava, nello Spirito Santo mentre evangelizzava! Mentre passava sanando e beneficando, liberando da ogni affanno e malattia, sollevando i miseri e restituendo la dignità agli oppressi, perdonando i peccati e guarendo i malati.
Quando nel suo Vangelo Gesù ci dice di rimanere in Lui, significa gustare la gioia di Dio, di Gesù e dello Spirito Santo; significa ricevere in dono la gioia di vivere.
L’uomo è assetato di gioia e di felicità. È bello il passo del Vangelo dove Gesù ci dice: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: "Dammi da bere", tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva» (Gv 4,10). Abbiamo estremamente bisogno dell’acqua della vita, della gioia e della felicità! È bello conoscere Dio, fonte di gioia; conoscere Gesù che per noi e per la nostra gioia, salute e salvezza ha donato se stesso; conoscere lo Spirito Santo, fuoco d’amore di Dio donato a tutta l’umanità.
Dostoevskij, mentre si trovava prigioniero in Siberia, scriveva: “Non c’è niente di più bello, di più profondo, di più simpatico, di più ragionevole, di più virile e di più perfetto del Cristo, e non solo vi è nulla, ma lo dico con amore geloso, non può esserci nulla”.
Il nostro vivere, pertanto, deve essere quello di gioire nel vivere per Cristo, con Cristo e in Cristo. Allora la sua gioia riempie il nostro vivere travagliato da fatiche, da incertezze, da sofferenze, da povertà, da malattie e dal lavoro a volte faticoso.
È bello il cammino con Gesù e con lo Spirito Santo che, con la sua opera, fa ardere dell’amore di Dio il cuore dell’uomo, come ardeva il cuore dei discepoli di Emmaus mentre Gesù, il Signore risorto, camminava con loro oppressi dalla tristezza (cfr Lc 24,32).  
Carissimi, è meraviglioso poter dire, con la regina Ester: «La tua serva… non ha gioito di nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo» (Est 4,17y). Pertanto si gioisce quando si serve il Signore con gioia, quando si prega, quando si perdona, quando si ama, quando si è in servizio dei poveri, quando si assistono i malati, quando si celebra l’Eucaristia, quando ci si mette in adorazione per stare alla presenza di Gesù Eucaristia, quando ci riconciliamo con il Signore celebrando il sacramento della confessione.
A Maria, Madre della Chiesa e di ciascuno di noi, affidiamo il nostro cammino di vita; a Lei che ha saputo gioire, amare e servire.

Don Adriano

 

CASA DI SPIRITUALITÀ

Monastero Abbaziale Cistercense di Casanova. Carmagnola (Torino)
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T 011 979 52 90
Aperto ogni domenica e festivi dalle 15 alle 18.
Don Adriano riceve il sabato dalle 6,30 alle 11. Segue celebrazione eucaristica.
Per partecipare alle celebrazioni a Casanova presiedute da don Adriano, è possibile prenotare il pullman telefonando a Michelina al numero 349.2238712. Partenza da Settimo T.se ore 13,00 – Da Piazza Maria Ausiliatrice – Torino ore 13,45.

CENTRO DI ASCOLTO

Corso Regina Margherita 190
10152 Torino
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T 011 4377070
info@cenacoloeucaristico.it

Orario di ricevimento:
Lunedì dalle 7,30 alle 9,30
Giovedì dalle 13,30 alle 16,30

Nei centri di ascolto di Torino e Casanova continua l'accoglienza rispettando le norme vigenti relative al distanziamento e all'uso della mascherina

MENSA DEI POVERI

Opere caritatevoli per i poveri
Mensa via Belfiore 12, Torino
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Distribuzione sacchetti pasto:
domenica e festivi dalle ore 9.00 alle 11.00
Distribuzione pacchi viveri alle famiglie bisognose:
sabato dalle ore 9.30 alle 12.00
Mensa preserale calda per i senzatetto:
da lunedì a venerdì dalle ore 14.30 alle 17.00 

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