Gioia di donare a Gesù mediante i fratelli
Carissimi,
è bello e gratificante gioire nel donare tutto ciò che abbiamo ricevuto gratuitamente in dono da Dio, Padre di amore e di grazia.
L’amore ai miei fratelli e sorelle mi porta al vero amore, da Dio; i nostri vicini, il nostro Cenacolo e le nostre famiglie hanno bisogno del nostro amore, delle nostre attenzioni, delle nostre cure e del nostro servizio caritatevole.
La fiamma della carità di Cristo deve sempre ardere nel nostro cuore perché possiamo diventare collaboratori del Signore Cristo Gesù, strumenti preziosi nelle Sue mani, generosi nel servirlo nei bisognosi e nei poveri.
La forza della gioia scaturisce da questa stupenda vocazione: amare per servire e gioire nel donare. L’amore di Dio in Cristo Gesù nello Spirito Santo deve essere sempre in azione ed incisivo. Ci chiediamo: chi nutre l’amore in noi? È la preghiera, è la Celebrazione eucaristica, è l’essere caritatevoli senza riserve, è fissare il nostro sguardo in Cristo Gesù che è presente nei corpi piagati dei nostri poveri, nelle persone emarginate, negli indigenti e nei sofferenti; è il donare il meglio di noi stessi.
Il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, la nostra fraternità e il nostro volontariato devono realizzarsi in un donarsi senza riposo, nel portare ovunque l’amore di Dio che è sale della terra ed è la lampada viva che offre a tutti la luce di Cristo Gesù.
Dio ama in modo speciale quelle persone che sono più bisognose; pertanto noi, servendo i poveri, vogliamo essere strumenti di Dio, messaggeri dell’amore di Dio presente e operante nel cuore dell’umanità, nel cuore delle nostre famiglie e nel cuore del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione. Noi sappiamo donare amore se ci amiamo gli uni gli altri come Gesù ci ama.
Teniamo sempre ben presente che al termine della vita saremo giudicati sull’amore, sulla carità e sull’ubbidienza alla Parola di Dio. Attenti però, il giudizio del Signore non sarà tanto su quanto abbiamo fatto, ma su quanto amore abbiamo messo in tutto ciò che abbiamo fatto.
Dio, Padre buono, ci renda in amore tutto l’amore che ci siamo impegnati nel donare e tutta la gioia e la bontà che, sotto l’azione potente dello Spirito Santo, abbiamo elargito con umiltà e tenerezza attorno a noi.
Il nostro Cenacolo diventi il servo dei servi di Dio; diventi una fraternità in cui si cerchi Dio e lo si ami sopra ogni cosa e si testimoni con la vita che «Dio è amore» (1Gv 4,8).
A Maria, Madre della Chiesa, del Cenacolo e di ciascuno di noi affidiamo questa nostra vocazione a cui siamo stati chiamati, perché ha saputo amare, pregare e gioire nel donare ciò che dal Signore abbondantemente ha ricevuto.
don Adriano