Dio sempre ama, perchè Dio è amore
Carissimi,
è stupendo comprendere che l’amore di Dio in Cristo Gesù nello Spirito Santo anima la nostra vita. Il profeta Isaia ci dice in merito: «Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore. Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace; dice il Signore che ti usa misericordia» (Is 54,7-8.10). Non dimentichiamo mai che siamo amati da Dio per amare. San Giovanni chiarisce questo importante concetto dicendoci: «Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv 4,7-8).
Per amare è necessario rimanere nel suo Amore perché senza l’amore di Dio in noi ci sentiamo smarriti, senza vitalità, insignificanti e spenti. Il Signore Gesù, manifestazione dell’amore di Dio nello Spirito Santo, deve essere messo al centro del nostro vivere, del nostro operare, dei nostri interessi e deve diventare il polo di attrazione che ci illumina, che ci affascina e che ci rende luminosi e operosi nella carità. Pertanto, con amore tenero, ma energico, il Signore Gesù ci dice stupendamente: «Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). Meditiamo, in merito, il brano meraviglioso che ci dona Gesù nel Vangelo secondo Giovanni: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Gv 15,1-11).
Ecco la potenza di Dio, Padre Buono, che si manifesta con tutto il suo amore a tutta l’umanità in Cristo suo Figlio Unigenito nello Spirito Santo: è una parabola stupenda! Parte dalla vite, pianta straordinaria che si nutre della linfa preziosa per arricchirsi di frutti deliziosi: i grappoli esprimono gioia e festa. L’apostolo dice ai cristiani di Tessalonica, e dice anche a noi: «Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, come è il nostro amore verso di voi, per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi» (1Ts 3,12-13).
Termino questa breve riflessione citando ancora il Vangelo secondo Giovanni dove Gesù dice a ciascuno di noi: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
don Adriano