Accompagnati dalla Vergine Maria per esercitare la carità
Carissimi,
la Madre di Dio e Madre nostra ci insegna a vivere intensamente la vocazione alla vita nel nostro quotidiano, arricchendola con le opere di bontà e di carità.
Maria ci è di grande esempio di preghiera, di tenerezza, di compassione, di vita di fede e di speranza; Donna operosa nell'esercitare la carità di Cristo.
Sì, eliminiamo in noi, dal nostro cuore, ogni stanchezza e chiusura, e lasciamo che la linfa della carità operosa ravvivi il nostro operare, e sia sempre più attenta a coloro ai quali nessuno volge il proprio sguardo di tenerezza, di benevolenza, di bontà e di servizio caritatevole.
«Carissimi - ci dice l'apostolo san Giovanni -, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio (1Gv 4,7). San Paolo descrive stupendamente le caratteristiche della carità. La carità è paziente, non si stanca facilmente, non chiede comodità, cerca fatiche e merito di conquista. La carità, lo sappiamo tutti, non è egoista, ma porta verso Dio senza orgoglio, senza vanità e senza infingimenti.
La carità ama, e sempre sa solo amare; gioisce della verità e del bene dovunque si trovi: senza invidia, senza pessimismi, si dona col sorriso perché si ama. La carità è fiduciosa, cioè con il cuore aperto alla speranza, è indulgente ed esigente per meglio donare amando.
Ci dice l'imitazione di Cristo III, 5: “Chi ama vola, corre, ed è lieto; si sente libero e non si lascia trattenere. Dà tutto per il tutto, e tutto nel tutto possiede, poiché si quieta nell’unico Sommo che è al di sopra di tutti gli esseri e da cui ogni bene scaturisce e deriva. Egli non guarda ai doni ma si rivolge al Donatore, al di sopra di tutti quanti i beni. L’amore spesso non conosce misura, ma oltre ogni misura divampa. L’amore non sente il peso, non conta le fatiche, aspira a più di quanto sia capace e non adduce per scusa l’impossibilità; e ciò perché stima che tutto gli è possibile e permesso”.
La Vergine Santa, l'Immacolata, in merito ci dà un insegnamento splendido, tenendo presente, nel suo vivere, come Lei ha amato Gesù e come Gesù amava. Il suo vivere era animato dalla gioia di donare per amare e di essere operosa nella carità. Teniamo allora anche presente nel nostro quotidiano ciò che ci dice l'apostolo Giacomo: «Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano davanti ai tribunali? [...] Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene […] Poiché chiunque osservi tutta la legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto… Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa» (Gc 1,5-6.8.10.14-17).
È bello anche ciò che ci dice san Giovanni: «Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,34-35).
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati» (Gv 15,12). «Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri» (Gv 15,17).
Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra, ci accompagni in questo stupendo cammino di vita ricco di gioia, di benevolenza e di grazia.
Don Adriano