Questo è il mio comandamento (Gv 15,12)
"Questo è il mio comandamento" (Gv 15,12)
Carissimi,
vivere il comandamento della carità, dell'amore e della bontà, significa preghiera intensa e partecipazione al dono immenso dell'Eucarestia da cui riceviamo grazia su grazia; carità donata perché vissuta con amore. Vivendo in Cristo, Signore nostro, noi riusciamo, per l’opera meravigliosa dello Spirito Santo, a tradurre in opere la stessa carità di Cristo Gesù, il comandamento dell'amore di Dio, che deve essere segno evidente di coloro che il Signore ha scelto e inviato nel quotidiano a portare l'annuncio del Vangelo, il servizio caritatevole a coloro che sono nella sofferenza, che sono sempre più poveri, che sono abbandonati a se stessi, alla tristezza e all’angoscia. L'amore di Dio in Cristo Gesù nello Spirito Santo è la linfa che scorre nella vita
dell'umanità, nella vita di ciascuno di noi. La grazia del Signore, produce e deve produrre i medesimi frutti della Carità fino al dono della propria vita.
Chi ama, non può che donare, e donare sempre, senza riserve.
Gesù dice ai suoi e a noi: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,12-13), e aggiunge con energia: «Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri» Gv 15,17). Gesù affida a ciascuno di noi questo testamento che è la sintesi di tutti i suoi insegnamenti, compendio del Vangelo, originalità della vita umana e cristiana, missione della Chiesa, di tutti noi, ovunque ci si trovi a vivere il proprio quotidiano. La nostra vita è partecipazione viva, operante nella carità di Cristo, nel suo amore per il Padre e per tutta l'umanità; un amore dimentico di sé. È la preghiera che ci porta a gioire nell'esercitare la carità di Cristo Gesù, Signore nostro. Senza la preghiera non si è abilitati ad amare, a donare e a ricevere amore; a donare amore che manca al mondo di oggi! Impariamo a dare tempo al Signore. La preghiera va intesa anche come tempo per stare con Gesù, perché possa operare in noi tra le distrazioni, le fatiche e i problemi che travagliano la nostra vita. Mediante la preghiera, Gesù interviene nelle nostre sofferenze, nei momenti di solitudine e di malattia, e con la potenza dello Spirito Santo Egli entra nel cuore della nostra vita per confortarla, guidarla, sostenerla, illuminarla e arricchirla della sua presenza. Così pure la celebrazione eucaristica, dono immenso dell'amore di Dio, deve essere messa al centro del nostro vivere, del nostro operare. È il mistero del Corpo e del Sangue del Signore vivo e presente nel cammino dell'uomo: lo sostiene, lo anima e lo arricchisce della potenza dell'amore di Dio, della Parola di vita, della sua misericordia, della sua bontà e della sua tenerezza. Solo così si impara ad amare Dio, ad amare Cristo Gesù e lo Spirito Santo; ad amare i fratelli e le sorelle che il Signore ci ha messo a fianco, o ci fa incontrare nel nostro cammino di vita: e sono tanti e tante. Dobbiamo imparare ad amare l'umanità bisognosa di serenità, di pace, della Misericordia di Dio, di armonia, di gratitudine, di generosità, di perdono e di solidarietà.
La Vergine Maria, la piena di grazia, La Madre della Chiesa, guidi e sostenga questo nostro cammino meraviglioso.
Don Adriano