Lettera a tutto il Cenacolo
Giugno 2013
Carissimi partecipanti alla vita e alla missione del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
è importante che si mantenga sempre vivo il nostro dialogo, anche per iscritto, per essere di arricchimento reciproco, per meglio conoscerci, stimarci e per stimolarci vicendevolmente a vivere nel nostro quotidiano la carità e la bontà di Cristo Signore.
Esercitando con amore e gioia la carità, noi riscontriamo la bellezza e la grandezza della nostra vocazione alla vita, alla famiglia, alla Chiesa, al Cenacolo e alla società.
Esercitando la carità, animata dalla preghiera e dall’Eucaristia, noi scopriamo e realizziamo la dignità più alta dell’uomo e della nostra persona.
Siamo da Dio creati per amare, amare sempre, amare tutti e amare anche noi stessi perché siamo un’opera meravigliosa del Signore.
Irrobustiamo il nostro vivere e il nostro cammino di vita con la Parola di Dio, con la partecipazione all’Eucaristia che ci nutre di amore, di misericordia e di grazia di Gesù.
È il Signore che ci spinge ad andare avanti!
Ci dice stupendamente la lettera agli Ebrei: “Prestiamo attenzione gli uni gli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone” (Eb 10,24).
E San Pietro dice a tutti noi: “Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!” (1Pt 4,10-11).
È la carità che ci rende gioiosi, luminosi, operosi in un mondo freddo, immerso nelle tenebre, che ha il cuore sclerotizzato, che ha il sospetto di tutto e di tutti, ma che non resiste nella sua critica, nel suo imporsi nei confronti della carità operativa, limpida, benevola e amorevole, come vogliamo testimoniare anche noi del Cenacolo, imitando Gesù, Buon Samaritano: “Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io facciate anche voi” (Gv 13,15).
Non possiamo, carissimi, ignorare il momento storico che purtroppo è travagliato dalla corsa al potere; dall’arricchimento sfrenato di pochi, ignorando i poveri, i bambini indifesi, gli anziani ormai improduttivi; dalla mancanza di lavoro; da malattie sempre più dilaganti; dall’immoralità che incalza sempre di più sviando e mettendo in crisi la sacralità dell’uomo e della persona; dal minare le famiglie riducendole alla disgregazione, all’angoscia e alla tristezza.
Impegniamoci insieme nel recuperare la gioia di donare, di donare nella gratuità e nella solidarietà. Il Cenacolo diventi una vera “scuola di carità”, come ci ha detto Papa Francesco visitando la struttura vaticana affidata alle Suore di Madre Teresa che si prende cura dei malati, dei poveri, dei diseredati e degli indigenti.
I poveri, teniamolo sempre ben presente, sono gli amici intimi di Gesù; pertanto servendoli con tanto amore e delicatezza noi serviamo e amiamo Gesù.
Impariamo, ancora, ad essere sempre più Cenacolo: aperti all’accoglienza, all’attenzione delicata nei confronti del prossimo e alla fraternità.
Stiamo sempre con Gesù, Maestro di vita, fuoco d’amore per tutti. Impegniamo le nostre energie per essere, oggi, presenza viva della carità di Cristo.
O Maria, Madre della Chiesa e del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, ti chiediamo, per tua intercessione, di ottenerci dal Signore Gesù la grazia di essere sempre generosi, entusiasti, umili nel nostro cammino di vita, caritatevoli, amorevoli, dinamici, teneri e attenti in un servizio ai sofferenti, ai malati, agli sfiduciati, agli affaticati, agli emarginati ed oppressi, come tu ci hai insegnato, o Madre benedetta e santa.
Don Adriano
Torino, 2 giugno 2013 – Corpus Domini