Lettera a tutto il Cenacolo
Aprile 2013
Carissimi fratelli e sorelle del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione: volontari e volontarie.
È per me una grande gioia rivolgermi a ciascuno di voi con questa mia lettera.
Il Cenacolo diventa sempre più credibile e luminoso se davvero tutti ci impegniamo con fede e con gioia a vivere la carità di Cristo Gesù. La comunità di fede in cammino del Cenacolo deve diventare la scuola dove si impara ad amare Dio, ad amare i fratelli e le sorelle con cui si compie un cammino di fede, di speranza, di carità, di preghiera e di vita sacramentale; ad amare e servire l’umanità bisognosa della misericordia di Dio, della sua bontà, della sua compassione e della solidarietà fraterna con particolare attenzione ai poveri, ai malati, ai diseredati e alle famiglie povere. Teniamo sempre ben presente che dove c’è un povero lì c’è Gesù che tende la sua mano a coloro che sono chiamati a servirLo nel povero con tanto amore, dolcezza, delicatezza e dedizione.
Gli apostoli in merito ci dicono:
- “amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Rm 12,10);
- “abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi” (Rm 12,16);
- “Accoglietevi perciò gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi, per la gloria di Dio” (Rm 15,7);
- “fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro” (Rm 15,14);
- “mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri” (Gal 5,13);
- “confortatevi a vicenda e siate di aiuto gli uni agli altri, come già fate” (1Tes 5,11);
- “sopportandovi a vicenda nell'amore” (Ef 4,2);
- “Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo” (Ef 4,32);
- “pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto” (Gc 5,16);
- “Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili” (1Pt 5,5);
- “non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede” (Gal 6, 9-10).
Sono pure necessarie le relazioni umane arricchite dall’educazione, dalla gentilezza, dalla sincerità, dal controllo di sé, dalla delicatezza; anche dal senso dell’umorismo e da un forte spirito di condivisione.
Attenti, carissimi, agli ostacoli che si impongono per non farci vivere la carità di Cristo Signore e la fede in Dio, fonte di grazia e di bontà. Ne elenco alcuni che riguardano, ad esempio, l’amore al proprio io:
- possesso: ho, dunque, sono; oppure: io sono tanto quanto posseggo;
- soddisfazione dei sensi, cioè concupiscenze dell’amore all’io: fornicazioni, impurità, passioni, desideri cattivi;
- orgoglio dell’io superbo che ci fa dire: faccio a meno di Dio.
Pertanto, se si vuole davvero crescere spiritualmente viviamo nella e della carità di Cristo. Impegniamoci a vivere il modo di amare che è proprio di Dio, di Cristo Gesù, dello Spirito Santo; ad amare Dio e il prossimo: questa è la nostra bella e grande vocazione.
Dice San Giovanni: “Se uno dice: "Io amo Dio" e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede” (1Gv 4,20).
Carissimi, la grazia, la gioia e la bontà del Signore siano sempre con tutti noi, con tutto il Cenacolo e con tutti i volontari e le volontarie.
A tutti voi una santa Pasqua ricca di doni del Signore Risorto!
Don Adriano Gennari
Pasqua di risurrezione 2013