Lettera ai volontari - Vogliamo contemplare: “…o Dio le meraviglie del tuo amore” (Sal 97)
2010
Carissimi volontari, volontarie e tutti voi del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione,
è bello ed è molto importante per tutti noi avanzare sempre di più nel nostro cammino di crescita spirituale, di fede e di speranza.
Vogliamo contemplare il volto di Dio, il volto dell’amore di Dio e renderGli grazie per tutto ciò che fa per l’uomo, per ciascuno di noi e per tutto il “Cenacolo”.
Ma, chiediamoci: chi ci aiuta a impegnare la nostra vita nel cercare Dio, nell’amare Dio e nel testimoniare che Dio è amore, nel cercare Cristo Gesú, nell’amarLo e nel testimoniarLo? È solo lo Spirito Santo che suscita nei nostri cuori il desiderio di cercare il Signore: “O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua. Così nel santuario ti ho cercato, per contemplare la tua potenza e la tua gloria.” (Sal 62, 2-3), di gustare il dono della Sua Parola, di partecipare all’Eucaristia, fuoco d’amore di Dio donato all’uomo da Cristo Gesú nello Spirito Santo, di pregare e di adorare Gesú Eucaristia. Ma lasciamoci ulteriormente aiutare e illuminare dai testi della Sacra Scrittura e in modo particolare dal racconto di Luca 1, 26-38, collocandoci in uno spazio di fede, di stupore e di meraviglia, che nello stesso tempo è spazio di silenzio, di sguardo, di conoscenza e di intensa gioia.
Viviamo alla presenza di Dio, Signore e Creatore di tutto ciò che esiste, che “…ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha fatto conoscere – e ci fa conoscere – la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa di Israele. Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio” (Sal 98, 1-3). Pertanto non possiamo non lodare e benedire Dio, Padre buono e misericordioso, con grande riconoscenza, per tutto ciò che Egli ha compiuto e compie, per il mistero della storia della salvezza che rivela e porta a compimento nel Suo disegno di amore su tutta l’umanità.
San Paolo, stupendamente, ci dice che il disegno di amore ha una meta; quale?, ci chiediamo. Quella di essere in Cristo, di vivere Cristo, poiché in Lui siamo stati “scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci ad essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo “ (Ef 1, 4-5).
Che vocazione meravigliosa abbiamo ricevuto! Lui vuole realizzare per ciascuno di noi “… il disegno d’amore della sua volontà” (Ef 1, 5).
Pensiamo a Dio che in Cristo Gesú nello Spirito Santo, in Maria, si incarna nel cuore dell’umanità per farLe dono della Sua grazia, di una nuova creazione.
Stupendo il saluto, pieno d’amore, da parte del messaggero di Dio a Maria: “Rallegrati, piena di grazia: il signore è con te” (Lc 1, 28). In lei, per noi tutti trovano spazio, gioia, sovrabbondanza e totalità di grazia, presenza e opera di un Dio che salva perché ama e usa misericordia. Questo saluto viene rivolto anche a tutti noi: “Il Signore è con te” (Lc 1, 28); che meraviglia, carissimi!
Maria risponde in modo mirabile: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1, 38), secondo il tuo amore.
La risposta di Maria è una risposta di una umanità libera che si colloca davanti a Dio, al suo Creatore, che ha la delicatezza di avvolgere con il suo sguardo di compassione tutto ciò che l’uomo sente come fragilità e debolezza (cfr Lc 1, 48).
Dio ci cerca perché ci ama, ma noi dove siamo? Maria rispose a Dio: “Eccomi”; io, tu, noi come rispondiamo? Se la risposta è positiva e carica di fede, che cosa domandiamo a Gesù? Ciò che gli apostoli sentivano forte nel loro cuore: “Maestro che cosa dobbiamo fare?” (Gv 3, 12). La risposta profondamente semplice ed evangelica è quella di un cammino quotidiano di conversione, di carità operosa e di produrre frutti degni di conversione, di amore per cui il luogo della conversione, della carità, del perdono è la vita in cui deve prendere forma la Parola di Dio.
La solidarietà, la condivisione, le opere di carità, di misericordia e la lealtà sono i frutti degni che maturano in una vita che ha accolto seriamente con fede la Parola di Dio, che segue Cristo, Maestro di carità, di bontà e di compassione.
Allora, ripeto, la domanda che rivolgiamo a Gesù: “Maestro, che cosa dobbiamo fare?” (Gv 3, 12) ha questa risposta: calare nella vita la gioia del vangelo, la misericordia e il perdono di Dio, il Suo amore infinito, la Sua bontà, la Sua tenerezza.
Tutti noi, il nostro “Cenacolo”, i volontari e le volontarie, dobbiamo modellarci sull’amore di Cristo, cioè nell’amore reciproco e al tempo stesso gratuito.
Siamo chiamati, carissimi, a vivere e mostrare al mondo dei nostri tempi che siamo davvero un segno di novità di vita. L’amore gratuito e reciproco, donato da Dio all’uomo, è nuovo, perché scaturisce dal cuore di Dio: è il frutto del mondo nuovo inaugurato da Cristo Gesú con la Sua Incarnazione, Morte e Risurrezione.
L’amore reciproco e attento ai fratelli, ai poveri, ai deboli, ai malati è la novità della vita amorevole e caritatevole di Dio che irrompe nel nostro cuore, forse ancora indurito, incatenato dal male: dall’egoismo, dall’odio, dal risentimento, dall’invidia, nella nostra società, forse ancora depravata, nel vecchio mondo rigenerandolo e rigenerandoci a vita nuova, piena di luce, di pace e di gioia.
Gesù è modello di vita, fonte di grazia e di amore. Dice Gesú: “Come io ho amato voi…”. Così: “Amatevi gli uni gli altri” (Gv 13, 34). L’amore di Dio in Cristo Gesú nello Spirito Santo non accaparra l’uomo; al contrario, fa scaturire un dinamismo che lo spinge verso gli altri uomini facendosi prossimo. Ancora Gesú ci dice: “Da questo tutti riconosceranno che siete miei discepoli” (Gv 13, 35); e io aggiungo che siete cristiani, che siete davvero Chiesa e che fate parte delle stupenda Comunità di fede del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Lo Spirito Santo vi colmi della grazia, della gioia e della carità del Signore Gesú vivo e risorto. Amen.
Don Adriano