Lettera a tutto il Cenacolo - Chiamati a vivere insieme
Maggio 2009
Carissimi,
la pace, la gioia e la grazia del Signore siano nel cuore di ciascuno di voi.
È a voi che scrivo, fratelli e sorelle del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, a voi sofferenti e malati e a voi dell’Associazione Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Il Cenacolo, la nostra Comunità di fede in cammino, sia il luogo privilegiato dove si vuole diventare e si diventa fratelli e sorelle. Vogliamo, con la potenza dello Spirito Santo, costruire davvero quella fraternità, quella comunità di vita voluta dal Signore, affinché sia di aiuto e in servizio gli uni verso gli altri, non solo, ma si impegni a rendere meglio visibili le meraviglie che il Signore compie “pieni di gioia e di Spirito Santo” (At 13, 52).
È necessario invocare ogni giorno, con fede e speranza, il dono dello Spirito Santo su tutto il Cenacolo perché il Signore compia quanto a Lui, ricco di amore e di compassione, sta particolarmente a cuore.
Egli dice a noi tutti: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio” (Ez 36, 26-28).
Il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, e tu che ne fai parte integrante, è un dono dello Spirito Santo. Infatti è dall’amore di Dio, fonte di grazia e di tenerezza, diffuso nei cuori per mezzo dello Spirito Santo, che il Cenacolo ha origine, e da esso viene costruito come una vera fraternità, famiglia unita nel Suo nome. Viene chiamato a formare nell’unità un cuore solo e un’anima sola (cfr At 4, 32).
Inoltre il Signore Gesù ci chiama a seguirLo, ad amarLo, a farLo amare per vivere in comunione di vita con Lui e con gli altri, fratelli e sorelle, per condividere la Sua vita (cfr Mc 3, 13-15), così da essere segno vivo della presenza del Suo amore nel nostro quotidiano.
San Paolo stupendamente ci esorta: “…con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef 4, 2-6).
Carissimi, sempre di più siamo invitati a cercare Dio, a lasciarci amare da Dio, ad amare Dio nel silenzio, nella preghiera, nella celebrazione dell’Eucaristia, nell’ascolto della Sua Parola, nell’esercizio della carità ai poveri, nell’Adorazione Eucaristica: è lì che si impara a voler bene a tutti e che si riceve quella spinta forte per esercitare la carità di Cristo e perdonare tutti, per donarci gli uni gli altri.
Lasciamo che Cristo Gesù parli al cuore di ciascuno di noi per unirci a sé e tra di noi nell’Eucaristia, per renderci sempre più Suoi e quindi corpo vivo e visibile, animato dallo Spirito Santo, in cammino nella Chiesa e con la Chiesa, verso il Padre, fonte di gioia, di gloria e di santità. Impariamo a dare tempo alla preghiera, per gustare la gioia di stare con Lui.
Deponiamo l’uomo vecchio, che tende a chiudersi in se stesso e nel proprio egoismo e a rafforzare sempre di più il proprio io togliendo spazio a Dio, ma rivestiamoci dell’uomo nuovo che si dona agli altri, che si sente infinitamente amato e che si impegna ad amare senza limiti.
La forza di questo amore nasce dall’Eucaristia.
Pertanto poniamo sempre questo grande dono al centro della nostra vita: è mistero del corpo e sangue del Signore vivo e presente nel Cenacolo per sostenerlo e animarlo, purificarlo e santificarlo.
Ma, ripeto: “Al di sopra di tutto poi vi sia sempre la carità, che è il vincolo della perfezione” (Col 3, 14), l’amore come è stato insegnato e vissuto da Gesù Cristo è a noi comunicato attraverso il Suo Spirito.
Carissimi, tale amore che unisce è lo stesso che spinge a comunicare anche agli altri l’esperienza stupenda di vivere in comunione con Dio, con Cristo Gesù, con lo Spirito Santo e con i fratelli.
La gioia, la pace e la carità di Cristo Gesù, Signore risorto e vivo in mezzo a noi, siano con tutti voi.
Don Adriano
Torino, 20 maggio 2009