Festa della Trasfigurazione del Signore
Carissimi sorelle e fratelli
che fate parte integrante del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, a me tanto cari e amati dal mio cuore sacerdotale, voglio rendere grazie al Signore per tutto ciò che fate con la preghiera, con la partecipazione alle celebrazioni eucaristiche e con il servizio caritatevole verso i fratelli e le sorelle sempre più poveri e bisognosi di aiuto, di attenzione e di comprensione. Tutto questo per la gloria del Signore Gesù e per la crescita spirituale di tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Più ci si apre alla preghiera e più, per opera dello Spirito Santo, si entra in dialogo di intenso amore con Dio, Padre di infinita bontà e tenerezza, con Gesù, Signore nostro e con lo Spirito Santo, dono d’amore e di grazia.
Il mondo di oggi ha bisogno sempre di più di amore che possa ardere nel cuore di tutta l’umanità, di tutta la Chiesa, di tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Il mondo in cui viviamo è malato spiritualmente, moralmente e sempre più aggredito da malattie terribili. L’uomo ha smarrito se stesso; pertanto ha bisogno urgentemente di ricuperare la bellezza e la grandezza di se stesso. Senza Dio nel cuore e nella vita dell’uomo, potrebbe ancora avere senso il proprio vivere?
È stupendo il salmo 127; preghiamolo insieme: «Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode. Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e mangiate pane di sudore: il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno» (Sal 127,1-2).
Carissimi, dopo questa riflessione, riprendiamo con coraggio a vivere la missione che il Signore ha affidato al Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Lasciamo sempre più spazio in noi all’opera meravigliosa dello Spirito Santo che anima la preghiera, che ci fa gustare la gioia nel celebrare l’Eucaristia e nel portare quotidianamente l’amore di Dio che, in Cristo Gesù nello Spirito Santo, ci spinge a servire il Signore con gioia nei poveri, negli indigenti e nei bisognosi.
Lo Spirito Santo ci fa comprendere la bellezza e la tenerezza della Parola di Dio che parla al cuore e alla vita dell’uomo, che anima la nostra fraternità, dono dello Spirito Santo a tutti, e a ciascuno di noi. Coloro che ci vedono, ci incontrano e ci conoscono devono poter dire: “Che bello, come si vogliono bene!”.
Il mio desiderio è quello che tutti si impegnino a donare fraternamente al Cenacolo, ai poveri, ai malati e ai bisognosi ciò che si ha, ciò che si è, e sempre il meglio di noi stessi. San Giovanni ci dice stupendamente: «Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v'è in lui occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi» (1Gv 2,10-11). E ancora più avanti dice: «Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede» (1Gv 4,20).
La fraternità apre sempre di più il proprio cuore alla conoscenza del Dio che è Amore, che è bontà infinita, che è tenerezza, che è gioia e felicità. Attenti che «Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore» (1Gv 4,8), perciò non sa donare ciò che gratuitamente dal Signore ha ricevuto. Ma noi del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione vogliamo donare, con la gioia dello Spirito Santo, tutto ciò che in dono abbiamo ricevuto. In merito, il Vangelo ci dice: «Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone» (Mt 25,20-21).
A voi tutti, carissimi:
- volontari e volontarie,
- coordinatori e ai fratelli e sorelle della mensa dei poveri preserale, festiva e domenicale benedetta dal Signore, e del servizio altrettanto prezioso alle famiglie indigenti e bisognose,
- volontari operatori dell’Ufficio Stampa e Pubbliche relazioni,
- Consiglio Direttivo sempre più oberato di lavoro attento e delicato,
- benefattori del Cenacolo e a coloro che ci sostengono con la preghiera,
un grazie che sgorga dal profondo del mio cuore commosso e riconoscente, e una particolare benedizione che dal Signore imploro su tutti voi.
Amate sempre e donate amore; gioite nel donare gioia servendo. Il sacrificio che vi è richiesto nel donare amando, sia gradito a Dio, Padre di immensa bontà; a Cristo Gesù, fonte di carità; allo Spirito Santo, potenza d’amore nel cuore di tutta l’umanità.
6 agosto2018: Festa della Trasfigurazione del Signore.
Aff.mo Don Adriano Gennari