Don Adriano ci scrive...
Carissimi volontari e volontarie,
fratelli e sorelle che siete parte integrante del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, amici e simpatizzanti, in cammino in questo tempo difficile e faticoso, non lasciamoci contaminare dalla paura, dalla tristezza e dall'angoscia nell'affrontare il nostro vivere quotidiano, sempre più incerto, nel portare avanti la nostra bella vocazione e testimonianza nel servire il Signore con fede e con gioia.
San Paolo dice a tutti noi che siamo oberati di incertezze e di fragilità: «Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene» (2Ts 3,13).
Il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, con la presenza e con l'opera meravigliosa dello Spirito Santo, deve continuare con fiducia il proprio splendido cammino che arricchisce il nostro vivere, il nostro donare e il nostro servire i fratelli e le sorelle sempre più poveri. Come Gesù ci insegna, bisogna servire amando coloro che sono indigenti, che vivono ai margini della società e le persone sofferenti; dobbiamo creare fraternità, con l'aiuto potente dello Spirito Santo, donando il meglio di noi stessi.
Diventiamo persone ospitali e non prevenute e persone veramente amiche assumendo in noi uno stile di accoglienza semplice, limpido, libero da ogni pregiudizio, caloroso e gioioso, animato dalla preghiera, dalla carità veramente operosa e da amore commosso per coloro a cui si vuole bene.
Pertanto, il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione deve diventare una famiglia amata da Gesù alla quale Egli chiede di donare bontà, tenerezza e ospitalità al povero e ai fratelli e alle sorelle bisognosi di aiuto. Noi dobbiamo impegnarci a creare un clima dove tutti si sentano amati da veri amici affinché ognuno si senta a casa propria. Solo così possiamo esprimere e irradiare attorno a noi serenità, delicatezza e fiducia reciproca. Allora nel Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione il volontariato assumerà davvero un volto luminoso di fraternità. Certo, con Gesù nel cuore, con l'operosità dello Spirito Santo in noi, con la preghiera e con la partecipazione all'Eucaristia, tutto viene intensificato rendendo presente l'amore di Dio che ci affratella e allontana da noi la tristezza, l'angoscia e il non senso di appartenenza a una bella comunità che vive per amare, per donare e che gioisce nel perdonare. Il Signore Gesù vuole da noi dei cuori che sappiano veramente amare, veramente servire i fratelli e le sorelle, che sappiano che Gesù è contento di noi e del nostro operare. Certo, tutto ciò richiede sacrificio, dedizione, difficoltà e tempo prezioso donato. Il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione deve sentirsi appagato dal privilegio di essere espressione dell'amore di Dio nella Chiesa, nel cuore dell'Associazione di volontariato, nel cuore dei poveri, dei malati, dei sofferenti e dei bisognosi.
Pertanto, chiedo a me stesso e a voi tutti, carissimi, tanto amati dal mio cuore sacerdotale, di essere sempre credibili e incisivi.
Domandiamoci incessantemente: ma siamo davvero testimoni della gloria di Dio? Siamo capaci di esprimere con la vita la nostra testimonianza e dare sempre amore?
Vi saluto caramente citando san Paolo: «Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi» (2Tes 3,16).
Maria, Madre del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, ci accompagni con il suo cuore materno su questo affascinante itinerario
don Adriano