Lettera di don Adriano ai volontari
A tutti voi volontarie e volontari del nostro Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione
A tutti voi volontarie e volontari del nostro Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione
Carissimi,
con questa mia lettera povera, ma ricca di riconoscenza, desidero fortemente entrare nel vostro generoso e buon cuore per ciò che siete e per tutto ciò che sapete donare al Cenacolo e ai poveri che il Signore ci invia ogni giorno.
Noi ci arricchiamo di gioia nel donare il nostro servizio sempre prezioso e caritatevole ai sofferenti, ai malati, agli sfiduciati, a coloro che sono in balia di se stessi, dimenticati dalla società e bisognosi di tenerezza, di aiuto, di benevolenza, di attenzione, di cibo spirituale e materiale.
Tutto deve concorrere al bene di tutti.
Dobbiamo donare ciò che Gesù vuole donare a coloro che si trovano nell'indigenza, nella fame e nella solitudine. Inoltre, noi vogliamo essere una famiglia unita, voluta dal Signore e animata dalla potenza dello Spirito Santo per donare sempre ciò che gratuitamente e abbondantemente dal Signore abbiamo ricevuto e riceviamo.
Ci dice san Paolo: «… chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà… Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9,6-7).
Allora, nella nostra sconvolta società, tutti noi siamo caldamente invitati ad annunziare, con la vita e con le opere caritatevoli, la gioia, che ai nostri giorni si sta spegnendo, e il valore umano, cristiano e di fraternità.
Ma ancora san Paolo ci dice: «Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione» (Col 3,14). Dunque, tra di noi vi sia sempre l'amore reciproco, il rispetto, la collaborazione, un clima sereno di condivisione di vita, di servizio, di comprensione e di aiuto. Ciascuno sia attento ai momenti di stanchezza, di sofferenza, di isolamento, di demotivazione delle sorelle e dei fratelli e ognuno offra il suo sostegno a chi è rattristato dalle difficoltà, da problemi familiari, da varie prove e dalla malattia. Tenendo presente anche le indicazioni che ci vengono date dai responsabili preposti, è bello camminare, servire e sacrificarsi insieme per amore ai poveri, ai sofferenti, a coloro che si trovano in grosse difficoltà di ogni tipo.
Gesù dice stupendamente a me e a voi: «In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40).
Uniti a Maria, la Madre di Gesù, della Chiesa e del Cenacolo, riprendiamo il nostro servizio amorevole e caritatevole ricco del dono di noi stessi e di tutto ciò di cui siamo capaci.
Buon cammino.
Don Adriano