I volontari raccontano...
Ero presente nell’Abbazia di Casanova molti anni fa, quando don Adriano Gennari annunciava la prossima apertura, da parte del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, di una mensa festiva a Torino poiché quasi tutte le mense esistenti, alla domenica rimanevano chiuse.Tutto è iniziato in due minuscole stanzette in via Principe Tommaso dove venivano preparati e distribuiti i sacchetti ai bisognosi: inizialmente una trentina di persone!
Il mio servizio si limitava a 4/5 domeniche all’anno causa turni lavorativi e suoceri bisognosi di assistenza. Con il tempo i poveri che si recavano alla mensa crescevano sempre più e così anche la mensa ha dovuto ingrandirsi fino a giungere nell’attuale sede di via Belfiore, dove gli spazi sono ben più ampi e i poveri possono consumare il cibo seduti e al caldo.
Dopo qualche anno, nella stessa sede è nata la mensa calda pre-serale per le persone senza fissa dimora, dal lunedì al venerdì e così il servizio ha cominciato ad essere disponibile tutta la settimana. Poiché più facile per me avere un pomeriggio libero al lavoro, piuttosto che la domenica, ho potuto aderire subito con molto entusiasmo alla nuova iniziativa.
Questo servizio però era una nuova esperienza per tutti, totalmente da organizzare e da conoscere e nel frattempo il numero di persone che si recavano per ricevere il cibo continuava ad aumentare velocemente; l’insieme di questi aspetti faceva sì che l’organizzazione dell’operato dei volontari fosse difficoltosa e controversa e visto lo stato d’animo in cui mi trovavo in tutto questo ero in grado di percepire solo una grande confusione.
Stavo attraversando infatti un momento di grave difficoltà emotiva, avevo bisogno di ordine intorno a me e per questo comunicai che mi sarei ritirata.
Qualche settimana dopo incontrai don Adriano Gennari che mi disse: ”Ho pregato e meditato molto questa notte. Vuoi diventare una referente della mensa pre-serale?” Rimasi di stucco e chiesi un po’ di tempo per pensarci.
Naturalmente la risposta è stata “SI”. Da quel momento tutti i giovedì pomeriggio, finito il lavoro, arrivavo in mensa alle 16,00 per rimanervi fino alle 20,00.
E’ stato un periodo fantastico: ho ripreso fiducia in me stessa, imparato a essere diplomatica, a incoraggiare ciascuno per le proprie capacità, a sdrammatizzare situazioni critiche, a sorridere con gli occhi del cuore, dimenticando l’io per il noi. Il nostro motto era “servire senza ansia da prestazione”.
Si era creato nel gruppo di volontari un rapporto di reciproca fiducia e stima: si rideva e scherzava durante la preparazione dei tavoli, del cibo, dei vassoi da servire ai poveri, delle pulizie, si pregava per il cibo ricevuto e per chi di noi in difficoltà, si ricordavano i nostri compleanni e anniversari.
Ringraziavamo sempre il Signore per il bel gruppo creato da don Adriano e per tutti i volontari e volontarie del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione. I poveri percepivano la nostra serenità ed erano tranquilli. Molti ringraziavano. Poi a marzo 2020 per il virus malefico, tutto è cambiato, ma nonostante la pandemia il servizio ai poveri ha continuato il suo percorso. Ringrazio tutti per avere avuto il privilegio di crescere umanamente, mentalmente e spiritualmente nel Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, consolidando i valori morali trasmessi dai miei genitori.
Grazie a don Adriano Gennari che ha creduto in me e a tutto il direttivo sempre presente nel supportare le opere caritatevoli.
Il più grande insegnamento ricevuto? Fare sentire accolte le persone perché ciascuno di noi ha grandi potenzialità di fare il bene e può esprimere ancor meglio se stesso collocato in un ambiente sereno. Sono certa che tornerà la normalità nelle nostre vite e allora sarò pronta a ricominciare la bella esperienza.
Grazie!
Laura