Il Vangelo fiorisce
Premessa
Il cammino del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione continua e tanti di noi, con lo sguardo penetrante nella nostra quotidianità, viviamo quel desiderio di uscire, di incontrarci ancora in tanti a pregare e lodare il Signore. Ecco perché il Monastero di Casanova non è semplicemente un luogo, ma è la distanza che si desidera prendere da ciò che ci ha deluso e da una chiusura che ci ha fatto perdere di vista il cammino dei nostri compagni di viaggio. Anche Cleopa e l'altro discepolo - senza nome forse perché può indossare il volto di ciascuno di noi – hanno puntato i piedi in direzione Emmaus, ma nel loro cuore vi era il desiderio di lasciare Gerusalemme perché la crocifissione e la morte crudele di Gesù gli avevano rubato ogni speranza. Delusi, affaticati e stanchi; ecco lo stato d’animo di tanti in questo cammino.
Eppure, il tempo dato a noi con tutto il suo contenuto, la pandemia inclusa, è il tempo della vita, non della morte. Allora, solo chi si esercita nella contemplazione riesce a penetrare questa tenebra fitta che incombe sul proprio cammino e a scoprire in esso la luce, la risurrezione e la pienezza di vita. Quanta commozione quando si sente suonare e cantare a gran voce: Santa Chiesa di Dio, che cammini nel tempo, il Signore ti guida: Egli è sempre con te. Cristo vive nel tempo, nella gloria dei santi; Cristo vive nell'uomo e cammina con noi, per le strade del mondo, verso l'eternità.
Il vangelo fiorisce
Voler prendere le distanze e scappare non risolve ciò che i due discepoli hanno nel cuore. Infatti Cleopa e l’altro discepolo portano la delusione con loro a Emmaus. Avevano ancora i volti segnati dalla tristezza e il loro discorso era un mormorio e non riuscivano a trovare una luce in tutta quella storia. La luce dei loro occhi era spenta tanto da non farcela a riconoscere Gesù neppure quando si era fatto il loro compagno di viaggio.
Cosa riaccende il cuore di quei due e quindi anche il nostro? Cammino facendo con il viandante sconosciuto, ascoltano la sua Parola. La narrazione di quella storia dà una prospettiva nuova che culmina nella memoria del dono di sé nel pane spezzato, abbreviando il cammino e riaccendendo il cuore. Attenzione, mentre camminavano e ascoltavano non erano consapevoli di quello che accadeva nei loro cuori. Solo dopo, riflettendo sulla loro esperienza diranno: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?” (Lc 24,32). Quindi abbiamo qui un metodo: bisogna semplicemente ascoltare la Parola e lasciarsi toccare il cuore. Poi, in un altro momento, tornare a chiedersi: “Cosa accadeva nel mio cuore mentre ascoltavo questa Parola?” Ti sorprenderai di quanta tenerezza e di quanta misericordia ti usa il Signore. Lui scalda il cuore infreddolito dalle delusioni e dalla paura. Scoprirai che Cristo davvero vive nell'uomo e cammina con noi per le strade del mondo verso l'eternità.
Alcune cose della nostra vita che sembrano arrivate al capolinea stanno invece sbocciando a vita nuova, ma forse, noi siamo troppo concentrati sul loro morire più che sul loro fiorire. Il vangelo fiorisce in te. Come detto in altre riflessioni, la grazia entra in te; non è qualcosa che ti guadagni con il sudore della fronte. Lasciati abitare dalla Parola e vedrai fiorire in te la speranza, l’amore, la fede e tutti i germi della vita, quella vita che vince la morte. Così sia!
Don Nicholas Kirimo