I volontari raccontano...
È davvero un piacere e una “responsabilità” dire che da oltre 20 anni sono in cammino con il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione!
Ero ancora al liceo quando una mia docente mi parlò degli incontri di preghiera e non potevo immaginare quanto sarebbero stati importanti nella mia crescita umana e spirituale: quante strade percorre con delicatezza il Signore per venirci incontro!
Trovai fin da subito un gruppo che mi accolse e un sacerdote – don Adriano Gennari – che mi invitò a riscoprire ed approfondire la bellezza della mia fede. Nonostante all’inizio sia stato difficile abbandonare alcuni comportamenti e falsi idoli, ho sempre sentito forte la presenza di Gesù che mi spingeva a non arrendermi e continuare negli sforzi di “abbandono fiducioso” a Lui: lasciando sempre più spazio al Signore comprendevo di essere sulla strada giusta ed i segni si concretizzavano nei doni che via via ricevevo. Anche la mia famiglia infatti, accortasi del cambiamento, mi chiedeva informazioni sulle celebrazioni del lunedì e del primo venerdì e, prima per curiosità, poi per desiderio, iniziò a partecipare assiduamente e numerosamente alle messe!
Ho assistito a numerose guarigioni fisiche inspiegabili in questi anni, ma quelle più preziose che voglio evidenziare sono quelle del cuore e dell’anima; tantissime sono state le conversioni di giovani e di adulti davanti a Gesù Eucarestia: a quanta gioia assistevo durante l’Adorazione Eucaristica che prima neanche conoscevo.
Tutta la mia famiglia e anche molti amici hanno così riscoperto Gesù: non potevo chiedere di più al Signore. Vedere mio nonno che dopo oltre 50 anni partecipava alle funzioni e che, dopo aver conosciuto don Adriano, aveva cessato di essere blasfemo è stato sicuramente un dono inestimabile, così come vedere che la fede rinnovata in lui non lo aveva abbandonato neanche sul finire della sua vita.
Ma il Signore è davvero generoso. Mi ha accompagnato – e lo fa tuttora – nel mio percorso chiedendomi di non accontentarmi e di provare a fare di più. Non è sempre facile, i problemi quotidiani ed una certa “sorda resistenza” impediscono di aprirmi come dovrei alla Sua Parola; ma quando lascio spazio ecco che si verifica il “miracolo”: come si può chiamare diversamente il servizio alla mensa dei poveri gestita dall’Associazione? Il poter essere di conforto, dopo averne ricevuto tanto, a persone che si sentono sole, abbandonate o disilluse?
Sempre incoraggiato da don Adriano e dai tanti amici incontrati nel Cenacolo, continuo il percorso di crescita che il Signore ha tracciato per me e che da poco compio con una persona speciale; proprio facendo servizio nella mensa dei poveri ho infatti conosciuto una persona straordinaria: mia moglie!
Se un albero si giudica dai frutti, questi sono quelli prodotti dal cammino con il Cenacolo cui non posso che dire grazie per avermi ricondotto a Gesù! Da questo nasce anche la responsabilità di provare a restituire almeno in parte quanto ricevuto.
A tutti, ma ai giovani in particolare, mi permetto di dire di lasciare spazio al Signore o quantomeno di continuare ad interrogarsi sulla possibilità che Qualcuno che conosce anche il numero dei nostri capelli ci sia e ci accompagni prendendoci tra le braccia nei momenti più difficili della nostra vita.
Spero di sentire sempre la vicinanza del Signore come quando presto servizio sull’altare e che la preghiera con il Cenacolo continui a far crescere me e la mia famiglia nella fede e nelle opere.
Gaetano