I volontari raccontano...
Durante l’anno 2003 mia madre, che lamentava l'eccessiva chiusura caratteriale di mio fratello, era stata consigliata da amici di famiglia di frequentare le celebrazioni eucaristiche di don Adriano, sempre seguite da preghiere di intercessione per sofferenti e malati Le avevano detto che numerose persone avevano avuto benefici fisici e spirituali oltre che un ritorno ad una fede che spesso si era intiepidita. Così mia madre e mio fratello hanno cominciato a frequentare e dopo un po’ di tempo in famiglia tutti noi avevamo notato un notevole miglioramento dell’umore di mio fratello e una maggiore manifestazione della sua personalità, che era stata troppo tempo sopita. Quindi anch’io e l’altro mio fratello abbiamo sentito l’esigenza di conoscere don Adriano e di partecipare a qualcosa che aveva il pregio di rendere la famiglia molto più luminosa e gioiosa, di renderci tutti meno ripiegati nei problemi del quotidiano, aprendo ad una speranza gioiosa proprio a seguito del decesso di mio padre, il perno della famiglia.
In effetti, l’incontro con la realtà del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione ha contribuito a migliorare tante cose. Innanzitutto, ampliare enormemente gli orizzonti spirituali con la preghiera e la Parola di Dio, suscitando una speranza nuova: a Gesù tutto è possibile. La caratteristica che più mi colpiva nei volontari era la gioia nel contribuire a far stare meglio tutte quelle persone che sentivano il bisogno di avvicinarsi alle opere spirituali e caritatevoli dell’associazione.
E’ stato bello veder sorgere nel 2007 la mensa dei poveri a Torino, partecipare alle riunioni organizzative e alla preparazione del cibo per i bisognosi, recuperare il sabato presso le panetterie il pane e il cibo per la successiva domenica. Molte persone beneficiano di una dignità restituita e di un approccio umano di grande disponibilità oltre che ricevere un ristoro alimentare. E’ stato bello partecipare agli incontri di esegesi del vangelo, momento di crescita per tutti i partecipanti, nel quale anche i più oltranzisti e sedicenti atei avevano accesso e partecipazione al trattamento amorevole e rispettoso di don Adriano che coordinava l’insegnamento evangelico. E’ stato bello partecipare alle prove per il canto in cui differenti professionisti della musica si univano ad approssimativi cantanti per animare la celebrazione e conferirle, insieme all'assemblea, una condivisa e partecipata freschezza e una gioia alternata a momenti di profondo raccoglimento. Non posso poi dimenticare i momenti di adorazione eucaristica, in cui la forte preghiera di guarigione e liberazione rafforzava ogni proposito di bene e allo stesso tempo era un affidamento alla volontà del Signore per una possibile guarigione. Quante persone hanno beneficiato di meravigliose guarigioni fisiche e spirituali!
Con il tempo mi è stato possibile partecipare sempre più attivamente alle opere dell’associazione constatando come ogni centesimo conferito all’associazione dai benefattori arrivasse sempre dove c’era più bisogno tra gli ultimi e i più bisognosi.
Da qualche anno a questa parte, tuttavia l’attività lavorativa mi ha portato nel centro Italia un po’ più lontano dall’attività del Cenacolo, ma porto nel cuore un indelebile ricordo di gioia, di condivisione di tante belle esperienze e di amicizie oltre che di speranza nel Bene che tutto può.... anche guarigioni miracolose.
Giuseppe