I volontari raccontano...
Desidero condividere il percorso che mi ha portato a diventare volontario, mettendo il mio tempo e le mie energie al servizio degli altri. Più che un inizio è stato un ritorno avendolo fatto per molti anni in gioventù.
Il volontariato non è solo un modo per aiutare gli altri, ma anche un cammino di crescita personale. Ogni storia che incontro mi insegna qualcosa di nuovo, mi spinge a riflettere e mi aiuta a cercare di essere migliore.
Viviamo in un mondo spesso frenetico, dove è facile concentrarci solo su noi stessi e sulle nostre priorità. Tuttavia, ho sempre creduto che il vero valore dell'esistenza risieda nelle connessioni umane e nella capacità di fare la differenza, anche in piccolo, per qualcun altro.
Un incontro straordinario: Don Adriano
La “spinta” è arrivata grazie a un incontro speciale, che considero un dono della Provvidenza. In un momento di grande difficoltà personale, tramite un amico fraterno conobbi una persona che da allora non ho più dimenticato: don Adriano, sacerdote cottolenghino e fondatore del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione. Quel primo incontro è stato una rivelazione. Don Adriano mi accolse con la semplicità e la profondità che caratterizzano le anime davvero illuminate. In poche parole, seppe infondermi serenità e riaccendere in me una volontà di rinascita che non provavo da tempo. Più lo conosco, più scopro un uomo di una bontà e di un altruismo rari, capace di coniugare intelligenza e umanità in un servizio instancabile agli altri. Non è solo un pastore di Dio, ma un esempio vivente di come si possa dedicare un'intera esistenza al prossimo, senza riserve. Fare volontariato per me significa creare ponti: tra chi dà e chi riceve, tra chi ha bisogno e chi può offrire una mano. È un viaggio fatto di piccoli gesti che, sommati, possono trasformare il mondo intorno a noi. È un dono reciproco, perché ciò che ricevo in termini di gratitudine, esperienze e insegnamenti è spesso molto più di quello che riesco a dare. Ogni storia che ho incontrato mi ha insegnato qualcosa di unico e mi ha fatto crescere come persona. Se sei mai stato tentato di intraprendere un percorso simile, ti invito a provare. Non importa quanto tempo tu abbia o quante risorse tu possa mettere a disposizione: ogni contributo conta. E soprattutto, scoprirai che il vero cambiamento comincia da dentro. Ora, però, ho riscoperto il tempo per dedicarmi agli altri, e sono tornato al volontariato con un cuore nuovo, arricchito dalle esperienze della vita. Alla mensa del Cenacolo, in via Belfiore a Torino in “prima linea” in un quartiere difficile della nostra città, ho ritrovato quella stessa gioia che provavo anni fa: il sorriso di chi riceve, la gratitudine nei gesti più semplici, il senso profondo di comunità che ci lega. Sono stato accolto oltretutto con una pressoché fraterna amicizia dagli amici che da anni permettono lo svolgimento di un’attività a supporto addirittura degli “affamati”.
Fantastica anche la magica atmosfera che sprigiona il Monastero a Casanova, siamo a Carmagnola, fra bellezza architettonica e pace: ed è per volontà di don Adriano che questo edificio è tornato ad essere un luogo di culto, di preghiera e di armonia! Se c'è un messaggio che voglio trasmettere, è questo: non è mai troppo tardi per tornare a donare. Il volontariato non è solo un'attività, è uno stile di vita, un modo per dare e ricevere. Ciò che riusciamo a fare al Cenacolo è quasi miracoloso, ma c'è sempre l’esigenza di crescere di progredire e dunque ti
aspettiamo.
Claudio