La nascita di una vocazione
Carissimo don Adriano,
carissimi fratelli e sorelle del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione, noi tutti siamo chiamati nella nostra esistenza ad essere portatori dell'amore del Padre come vasi di creta caduti e mirabilmente ricreati dalle mani del Vasaio. È con questa immagine che rileggo, pieno di gratitudine al Signore, il mio cammino di fede, un cammino che per diversi anni ho condiviso con voi, in momenti intensi di preghiera, di vita fraterna e di esercizio della carità per i poveri.
Ed è in questo grembo fecondo di vita nello Spirito Santo che è maturato il desiderio di offrire la mia vita nelle mani del Signore abbracciando la vita monastica, come quei monaci che per secoli fecero del monastero di Casanova un cuore pulsante di preghiera e di carità operosa.
Ormai sono undici anni che, lasciata casa e famiglia, sono entrato nel monastero benedettino olivetano di San Miniato al Monte in Firenze, ma l'esperienza di quegli anni rimane come un tesoro custodito nel segreto del cuore, che continua ad orientare il mio cammino quando si fa più tiepido e scoraggiato dalle difficoltà.
Grato per tutto questo, desidero condividere con voi l'abbondanza della grazia del Signore Gesù che continua ad essere fedele al suo amore per ciascuno di noi, perché ne possiamo diventare trasparenza vivente per gli altri.
Venerdì 21 marzo, festa del Transito di san Benedetto, alle ore 18, presso la nostra Basilica di San Miniato al Monte, sarò ordinato sacerdote per l'imposizione delle mani dell'Arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli.
Mi affido alla vostra preghiera, non solo per quel giorno, ma perché possa vivere il ministero sacerdotale con fede, coraggio, umiltà, ma soprattutto con quella gioia che è frutto dello Spirito Santo, e perché nulla vada perduto dell'amore che il Signore vuole donare attraverso la mia, la nostra fragilità. Anch'io vi accompagno
con la mia preghiera, nel ricordo orante per quanti del Cenacolo ho avuto il dono di conoscere e amare e che nel frattempo ci hanno preceduto nei cieli, continuando a custodire il nostro operare nel Signore.
Vieni, Signore Gesù. Vieni!
Dom. Placido Maria Imparato
Firenze, 16 febbraio 2025