Grazie, Signore, per la Tua chiamata
Nell’anno 2000 mi sono ammalato. Mia mamma aveva confidato la sua preoccupazione per i miei problemi di salute ad un’amica la quale le parlò di don Adriano, le diede il numero di telefono e la consigliò di mandarmi da lui.
Quando andai la prima volta presso il Centro di Ascolto di via Bossi, accusavo forti dolori alle gambe e al torace; don Adriano pregò intensamente su di me davanti a Gesù Eucaristia; comprendendo che stavo soffrendo moltissimo mi disse che dovevo abbandonarmi a Gesù misericordioso e compassionevole. Ciò mi commosse profondamente al punto che non riuscii a trattenere il pianto, cosa che difficilmente mi succede e, non sembra vero, ma i miei dolori si sono via via dissolti. Nello stesso tempo ho iniziato un cammino di conversione partecipando assiduamente per alcuni anni alle celebrazioni eucaristiche del Cenacolo.
Nell’anno 2005, la psichiatra che mi curava mi chiese dove sarei andato in vacanza; io le risposi che avevo deciso di andare a Medjugorje e che dopo desideravo trascorrere una settimana di esercizi spirituali predicati da don Adriano. In quel periodo soffrivo di crisi maniacali e la psichiatra mi consigliò di ritirarmi anche per 15 giorni in un monastero. Accettai il consiglio, ma all’inizio di questa nuova esperienza mi trovai spaesato. Avevo con me le videocassette di Medjugorje e la Bibbia, ma non riuscivo a concentrarmi nella lettura o in altre attività. Nel monastero ho conosciuto un giovane che mi consigliò di rivolgermi a un professore neurologo che in sette mesi, grazie a cure adeguate, ha migliorato le mie condizioni di salute. Frequentavo il Monastero ogni 15 giorni e successivamente fui consigliato di recarmi presso un altro monastero in Corsica per una settimana di prova; il Priore Generale, dopo un colloquio, mi confermò che potevo iniziare il mio nuovo cammino in quel luogo di silenzio, di preghiera e di lavoro. All’inizio è stato un po’ faticoso, ma, a poco a poco, con l’aiuto del Signore, mi sono abituato a gustare l’importanza del silenzio, ad abbandonarmi fiducioso a Dio, alla povertà e all’obbedienza. Quando ritornai a Torino per un breve periodo di vacanza, non vedevo l’ora di rientrare nel monastero perché mi mancava tutto ciò che in esso avevo trovato. Ho scoperto finalmente la serenità interiore che scaturisce dalla preghiera, dalla meditazione sulla Parola di Dio e da una vita impregnata di spiritualità. Intanto sto sperimentando che senza il Signore la mia vita sarebbe insignificante e spenta; perciò la mia gioia è quella di abbandonarmi all’azione potente dello Spirito Santo.
Le mie condizioni di salute, grazie alle cure mediche e soprattutto all’efficacia della preghiera, migliorano sempre di più. Ora sono veramente felice nel dedicare la mia vita in un cammino di consacrazione totale a Dio in un luogo privilegiato in cui tutto concorre per il mio bene e per la mia santificazione.
Ringrazio e benedico il Signore per aver usato la Sua infinita misericordia nei miei confronti e per avermi fatto incontrare don Adriano che è stato strumento nelle mani del Signore, per alcuni anni mi ha amorevolmente seguito, incoraggiato e consigliato, sostenendomi con la sua preghiera, intensificata soprattutto nei momenti di maggior sofferenza. Inoltre durante le adorazioni eucaristiche da lui animate ho imparato a lodare il Signore, a gustare la gioia di stare alla Sua presenza, a ringraziarLo per il dono della vita.
Ringrazio con riconoscenza don Adriano per il suo paterno aiuto, il gruppo giovani e tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione che benevolmente mi ha accolto e aiutato a crescere nella fede fiducioso nella scelta che ho intrapreso.