Tumore alla tiroide
Ho 39 anni, sono sposata e ho 2 figli: una bambina di 7 anni e un bambino di 9.
All'inizio del 2010 accompagnai mio marito dal suo medico curante, ma quel giorno c'era una sostituta che mi chiese se avevo problemi di tiroide. Risposi che stavo benissimo, ma lei mi consigliò comunque di fare delle analisi specifiche.
Dopo qualche giorno il mio medico mi prescrisse una visita dall'endocrinologo e successive ecografie evidenziarono un gozzo plurinodulare. Alcuni nodi avevano un diametro di 33 mm e dovevano stare sotto controllo senza assumere medicinali.
A novembre 2011 rifeci l'ecografia dalla quale risultava che le dimensioni dei noduli erano incrementate e che la trachea si stava modicamente deviando verso sinistra. In quel periodo incominciai ad avere diversi disturbi; mi sembrava di soffocare, avevo sempre sensazione di vomito, mi girava la testa e dovevo dormire con 2 cuscini.
Nel frattempo un medico mi prescrisse una pastiglia che avrebbe dovuto limitare la crescita di questi noduli.
Dopo tre mesi uno di questi noduli aveva raggiunto il diametro di 5 cm. Il medico, dopo una prima ipotesi di intervento, successivamente disse che tutto procedeva per il meglio, non solo, ma che i miei disturbi non erano causati dalla tiroide sospendendomi anche la terapia che avevo in corso.
Continuavo a sentirmi sempre peggio, con blocco del respiro e difficoltà nella deglutizione dovuta allo spostamento della trachea e pertanto decisi di cambiare ospedale e medico il quale mi prenotò con urgenza per sottopormi ad un ago aspirato e si scoprì che nel nodulo più grande erano presenti delle cellule di Hurtle e che si doveva intervenire immediatamente perché il nodulo poteva degenerare e così fu programmato l’intervento entro la fine dell’estate.
Fatte tutte le visite del caso portai i referti al chirurgo per programmare la data esatta dell’intervento, ma il valore del sangue (ferro) era troppo basso (8,5) rispetto al valore di riferimento (12) e nessuno si sarebbe preso la responsabilità di effettuare l’operazione con quel valore così basso in quanto si sarebbe potuto verificare il pericolo di vita.
Immediatamente il medico mi prenotò una visita dall’ematologo per cercare una soluzione rapida al problema.
L'ematologo mi prescrisse delle pastiglie di ferro da assumere per tutta la settimana, per rendersi conto, con quel dosaggio, quanto avrei potuto recuperare in così poco tempo per arrivare al valore stabilito (12) altrimenti avrei dovuto effettuare trasfusioni di sangue durante l'intervento.
Il giorno dell’intervento, 16 luglio, il chirurgo si complimentò con me in quanto non avrebbe mai immaginato che il valore del ferro avesse raggiunto il livello normale. Mi hanno asportato tutti i noduli tra cui il più grosso che era grande come un mandarino e tutta la tiroide. L'operazione è andata benissimo, è durata 3 ore, non ho avuto febbre e dopo 2 giorni mi hanno dimessa e mi sono ripresa in pochissimo tempo. L'esame istologico ha dato esito negativo.
Con questa testimonianza voglio ringraziare Gesù che mi è stato vicino e mi ha dato la forza di superare questo brutto periodo.
Ringrazio di cuore Don Adriano per tutte le preghiere di intercessione; ha pregato per me durante tutto questo tempo negli incontri di preghiera presso la chiesa Nostra Signora della Salute e presso il Monastero di Casanova. Grazie di cuore!