Background Image

Il piatto confezionato per un povero

Da circa due anni sono una volontaria del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Sono giunta con mio marito a fare servizio di volontariato nel Cenacolo dopo aver riconosciuto in don Adriano l’esempio e la guida per la nostra crescita spirituale e caritatevole.
Il nostro compito consiste nel preparare la mensa per i poveri che si recano a prendere cibo durante le festività in via Belfiore 12 – Torino. Inoltre, da pochi mesi serviamo anche il cibo caldo ai poveri nella mensa preserale.
Un pomeriggio eravamo arrivati in mensa un po’ prima del solito con un’altra volontaria del gruppo, e, mentre stavamo preparandoci per iniziare il lavoro della serata, abbiamo sentito bussare alla porta a vetri del cortile interno. Il portone principale era chiuso e pertanto pensai che si trattasse di una persona residente nello stabile. Dai vetri vidi che era una donna dai modi molto semplici con una grossa borsa della spesa nella mano destra; mentre la saluto vedo che nella mano sinistra tiene un piatto confezionato che mi porge chiedendomi se poteva servire per la cena. Con un sorriso di ringraziamento guardo la confezione e con sorpresa vedo che si tratta di un ottimo primo: tortelloni di ricotta e spinaci con scadenza 2016. Le confermo che ci sarebbe servito e lei mi ringrazia con tale gioia come se il regalo l’avessi fatto io a lei. Ma una cosa mi colpì: prima di salutarmi mi disse che quel piatto doveva essere servito quella sera stessa.
L’altra volontaria, intanto, osservando la scena, con gli occhi commossi mi disse: “È un dono della Divina Provvidenza!”.
Tra me pensai che se quella sera avessimo avuto tanto cibo ritirato dalle mense aziendali e scolastiche, lo avrei conservato per una serata in cui non ci fosse tanta abbondanza.
A volte succede che il cibo sia appena sufficiente, ma i poveri continuano ad aumentare per cui anche un solo piatto può far comodo. Quindi posai la confezione nel frigorifero.
La volontaria presente all’accaduto mi confidò che l’aveva colpita la semplicità della persona e la bellezza del gesto di pensare oltre che a se stessa anche a chi non ha nulla.
La serata proseguì serena; arrivarono gli altri volontari; avevamo anche il cibo proveniente dalle mense e fu subito chiaro che avevamo tutto ciò che serviva per dare il cibo ai nostri ospiti.
La Divina Provvidenza era stata generosa e attenta ai bisogni di tutti: circa la metà dei poveri sono musulmani, e quindi non mangiano carne di maiale; aveva pensato anche a loro facendoci pervenire i primi piatti in bianco con il solo pomodoro e come secondo il pesce.
Vista l’abbondanza di cibo pensai che sarebbe stato sbagliato, e sarebbe stato uno spreco, servire quel piatto arrivato da solo, e così aprii il frigorifero lo guardai e pensai: “Gesù, per questo cibo pensaci tu!”.
Quella sera servimmo circa 100 persone; distribuimmo tutto il cibo che avevamo. I volontari erano tutti sereni e i poveri sazi, ma io continuavo a pensare a quel piatto…
Precedentemente avevo letto un libro di Madre Teresa dove lei spiega che l’offerta va destinata come richiesto dal donatore, e questo dubbio mi tormentava; forse avevo sbagliato? Eppure qualcosa mi diceva che dovevo solo aspettare. Stavamo riordinando la cucina, quando arriva dalla sala il volontario che passa a ritirare il cibo dalle mense e, sapendo che avevamo finito tutto, con aria preoccupata mi chiede se avevamo un piatto per un povero appena arrivato. Rimasi di stucco; risposi immediatamente di sì e, con stupore, gli spiegai che avevo un piatto in frigorifero. Lo feci subito scaldare con due pizzette bianche e glielo diedi. Mi confermò poi che il povero era stato contento; il piatto era stato provvidenziale ed era proprio adatto per un musulmano. In quel momento ciò ha suscitato in me gioia, emozione e meraviglia contemporaneamente… È stato grandioso!
Sono contenta di confermare che anche le altre persone erano felici e gioiose come non le avevo mai viste prima. Per me è stato un segno dell’Amore che Dio ha per i suoi figli e in particolare per l’amore che noi mettiamo nel dare il nostro servizio.
Questo segno ci indica che Dio è attento a ogni nostra necessità spirituale e anche materiale. Abbiamo capito che il Signore non ci abbandona mai e ci illumina per leggere e vivere i suoi messaggi d’amore.
Ogni giorno comprendiamo sempre di più la meraviglia di questo progetto in atto. È davvero stupendo constatare che mentre noi offriamo un pasto a chi non ce l’ha, mentre noi accettiamo di diventare strumenti della Divina Provvidenza per aiutare i fratelli, Dio ci benedice e ci trasforma.
Desideriamo ringraziare don Adriano per il suo meraviglioso esempio di “dono di sé agli altri” e per le sue costanti e amorevoli preghiere.

CASA DI SPIRITUALITÀ

Monastero Abbaziale Cistercense di Casanova. Carmagnola (Torino)
Guarda la mappa

Vai alla pagina dedicata
T 011 979 52 90
Aperto ogni domenica e festivi dalle 15 alle 18.
Don Adriano riceve il sabato dalle 6,30 alle 11. Segue celebrazione eucaristica.
Per partecipare alle celebrazioni a Casanova presiedute da don Adriano, è possibile prenotare il pullman telefonando a Michelina al numero 349.2238712. Partenza da Settimo T.se ore 13,00 – Da Piazza Maria Ausiliatrice – Torino ore 13,45.

CENTRO DI ASCOLTO

Corso Regina Margherita 190
10152 Torino
Guarda la mappa
T 011 4377070
info@cenacoloeucaristico.it

Orario di ricevimento:
Lunedì dalle 7,30 alle 9,30
Giovedì dalle 13,30 alle 16,30

Nei centri di ascolto di Torino e Casanova continua l'accoglienza rispettando le norme vigenti relative al distanziamento e all'uso della mascherina

MENSA DEI POVERI

Opere caritatevoli per i poveri
Mensa via Belfiore 12, Torino
Guarda la mappa


Distribuzione sacchetti pasto:
domenica e festivi dalle ore 9.00 alle 11.00
Distribuzione pacchi viveri alle famiglie bisognose:
sabato dalle ore 9.30 alle 12.00
Mensa preserale calda per i senzatetto:
da lunedì a venerdì dalle ore 14.30 alle 17.00 

  SCOPRI COME AIUTARE LA MENSA