Ricongiunzione familiare
Mia figlia si separò dal marito con un figlio di 7 anni. Dopo 2 anni le consigliai di recarsi da un avvocato, ma lei rispose che non le interessava e che, se lo voleva, lo avrebbe fatto il marito.
Io continuavo a partecipare alle celebrazioni presiedute da don Adriano alla Chiesa N. S. della Salute, e più volte l'ho sentito pregare per la ricongiunzione delle famiglie. Passarono 5 anni. Io però avevo continuamente la sensazione che mio genero un giorno ritornasse a casa.
Dopo molto tempo mia figlia mi disse: "Non ti preoccupare perché presto mio marito ritorna a casa”. Infatti mio genero è ritornato, hanno acquistato una casa più grande ed ora vanno d'accordo.
Dopo il ritorno del marito, mia figlia rimase nuovamente incinta. Non era più giovane; aveva ormai 40 anni ed erano trascorsi 14 anni dalla nascita del primo figlio. Tutte le prime ecografie erano buone, ma al quarto mese di gravidanza il ginecologo si accorse che il bimbo aveva il canale dell'uretra chiuso. Disse che le cose si mettevano male e che il bimbo con molta probabilità non sarebbe sopravvissuto perché i reni non funzionavano e la vescica non poteva svuotarsi. Disse inoltre che aveva tempo ancora una settimana per decidere se tenere o no il bambino. Ma lei rispose che non intendeva abortire, così lui le suggerì l'ultima opportunità che era quella di recarsi all'ospedale Maier di Mi1ano da un professore specialista. Era ormai al quinto mese di gravidanza e lui, da sveglia e senza anestesia impiantò al bimbo un bypass con un cateterino che aggirava l'ostruzione all'uretra e permetteva al bimbo di svuotare finalmente la vescica.
Io nel frattempo andai da don Adriano a mostrargli l'ecografia del bimbo. Lui invocò lo Spirito Santo su di lui e disse che avrebbe continuato a pregare.
Il piccolo nacque con parto cesareo 15 giorni prima del termine previsto della gravidanza. Durante il parto mia figlia ebbe grossi problemi con l'epidurale che le causò complicanze tali da richiedere molti giorni di degenza in ospedale. Il bambino invece venne subito operato per togliergli il cateterino e per disostruire il canale dell'uretra. Il rene sinistro risultò compromesso irreparabilmente e per tutti i successivi 9 mesi dovettero somministrare al bimbo quotidianamente antibiotici per evitare le possibili infezioni causate dal rene perduto. Tutti i mesi faceva ecografie ed esami alle urine ed era seguito dall'equipe dell’ospedale Regina Margherita unita a quella dell'ospedale Maier di Milano. Aveva spesso la febbre e doveva essere ricoverato frequentemente in ospedale, ma cresceva forte e robusto nonostante tutto; così i medici decisero a 9 mesi di vita che era in grado di sopportare un nuovo intervento per togliere, in laparoscopia, la parte malata del rene sinistro.
Da allora sono passati ormai 10 anni. Il piccolo cresce forte e robusto; quest'anno al 1° di maggio ha ricevuto la prima Comunione all'Ausiliatrice dove ha frequentato con profitto la scuola elementare. Ora continua a fare i suoi controlli periodici al reparto di urologia del Regina Margherita; ha ancora qualche inconveniente con la vescica perché non avverte la sensazione di vescica piena; assume delle medicine e occorre ricordargli di andare comunque più spesso in bagno. Spero che col tempo anche questo problema si possa finalmente risolvere.
Ringrazio il Signore Gesù perché ha voluto ricongiungere la mia famiglia e donarmi la gioia di un secondo nipotino. Grazie Gesù!
Ringrazio don Adriano, il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e tutti quelli che hanno pregato per noi.