In ricordo di mio marito
Era luglio del 2016 quando mio marito, dopo accertamenti a causa di un evidente gonfiore alle gambe, scopre di essere affetto da un epatocarcinoma multifocale localmente avanzato e inoperabile con grosse varici esofagee a rischio di sanguinamento.
Era un papà severo, ma affettuoso, un uomo di fede, umile, generoso e tenace, ingegnere in un’azienda per la quale ha viaggiato nei vari stati del mondo per la chiusura dei contratti. Nel lavoro non sapeva dir di no, come davanti al tumore non voleva arrendersi.
Dopo l’infausta diagnosi iniziarono i ricoveri per accertamenti, per le chemioembolizzazioni a scopo palliativo, per un grave scompenso ascitico con insufficienza renale, e i day hospital per la legatura endoscopica delle varici esofagee e per le paracentesi.
Dopo il grave scompenso epatico del gennaio 2017, la situazione iniziò a degenerare e venni a conoscenza della diagnosi di tumore di mio marito.
Nel frattempo, avevo iniziato a partecipare alle celebrazioni presiedute da don Adriano e, quando si poteva, con mio marito e i miei figli, ci recavamo da lui al sabato presso la Casa di Spiritualità di Casanova, per intensificare le preghiere, per ricevere la benedizione del Signore e per affidarci alla costante preghiera di intercessione di don Adriano.
La malattia di mio marito era molto grave con conseguente decorso clinico doloroso che, secondo i medici, doveva terminare con la morte per emorragia epatica, morte tanto crudele.
Il 31 marzo 2017 mio marito è mancato al nostro affetto, però le preghiere costanti di don Adriano hanno scongiurato la morte tragica che i medici avevano previsto; infatti non ha mai avuto dolori, non ha mai sofferto, e la malattia ha avuto un decorso sereno che gli ha permesso anche di guidare l’auto fino a pochi giorni prima della sua morte per coma epatico, e non per emorragia epatica. Tutti i medici specialisti che l’hanno curato durante la malattia, hanno accertato che, nonostante la diagnosi, mio marito ha fatto un decorso e una morte sereni, che mai e poi mai avrebbero potuto prevedere. Spesso sentivo che tra sé diceva: “Grazie don Adriano”, e il giorno prima della morte ha voluto parlare telefonicamente con lui, quasi per salutarlo e dopo la telefonata ho notato nei suoi occhi uno sguardo luminoso, serenità e pace.
Il miracolo c’è stato grazie alle preghiere di intercessione di don Adriano, mio marito se n’è andato sereno, senza mai soffrire, in grazia di Dio.
Io e i miei figli ringraziamo e lodiamo di cuore il Signore Gesù nostro Dio, lo Spirito Santo e la Madonna.
All’inizio di aprile avrebbe compiuto 60 anni e abbiamo pensato ad un regalo che sarà a lui molto gradito: ringraziare don Adriano per le sue intense preghiere di intercessione e per avergli sempre trasmesso pazienza, serenità, forza e fiducia nel Signore; grazie, di cuore, don Adriano.
Grazie don Adriano per le sue preghiere di intercessione e per le sue coinvolgenti celebrazioni che aiutano a capire quanto immensa, potente e miracolosa è la mano di Dio, di Gesù Cristo nostro Signore e l’opera meravigliosa dello Spirito Santo.