Ho ritrovato la fede
Ho 77 anni. Di professione sono imprenditore e dottore commercialista.
Mi sposai il 9 giugno del 1968, caso vuole lo stesso giorno di nozze dei miei genitori, nella Parrocchia di San Giorgio, a Paderna, nell’alessandrino.
Quel giorno fu anche l’ultimo in cui ho ricevuto la Comunione. Nel frattempo mia moglie divenne persino testimone di Geova; anche i nostri 5 bambini, 2 maschi e 3 femmine, la seguirono abbandonando temporaneamente la fede cattolica.
Fortunatamente, mio figlio, oggi affermato avvocato, tornò sui suoi passi per primo, e di lì a poco anche il resto della prole .Grazie al Signore, oggi i miei figli sono tutti ben sistemati con tanto di lavoro e nipoti.
Negli anni mi separai, e la vita mi portò su altre strade; il Signore ha sempre le sue. Ho vissuto mezzo secolo distante dalla fede dimenticando che cosa fosse la messa domenicale, i sacramenti, la lettura della Parola di Dio e l’Eucaristia. Tabula rasa.
Ma tutto cambiò, per caso, sei anni fa. Il Signore volle che rincontrassi una mia coetanea e conterranea che non vedevo più da tanti anni. Ricordo ancora che all’età di 5 anni, da buoni vicini di casa, giocavamo a fare marito e moglie, ignari di quello che le trame della vita avevano in serbo per noi.
Lei, a differenza mia, non si è mai sposata e, quando la ritrovai, mi confidò di aver perso recentemente un caro amico. Tra noi, spontaneamente, è rinato un bel sentimento di amicizia e ora ci sosteniamo a vicenda.
È una donna di grande fede, di una fede viva e attiva, impegnata com’è nel prestare il suo servizio fra parrocchie, congregazioni religiose, e assiste anche le suore non vedenti di Tortona. Dopo decenni di lontananza dalla Chiesa, mi ha convinto a ritornare a Messa.
Con lei, il 27 gennaio 2019, ho partecipato per la prima volta nel Monastero Abbaziale di Casanova a una celebrazione eucaristica presieduta da don Adriano del quale non avevo mai sentito parlare sino a quel giorno, al contrario della mia amica che invece era a conoscenza della sua missione tra i malati, i poveri e i sofferenti.
Ho sentito la forte esigenza di tornarvi, e così ho fatto anche il 24 febbraio. Dopo 50 anni, ho deciso di accostarmi al sacramento della riconciliazione e, dopo aver ricevuto il perdono del Signore, ho avuto la gioia di ricevere da don Adriano Gesù Eucaristia che non avevo più ricevuto dal giorno del mio matrimonio a oggi. Commuovendomi come un bambino in fasce, durante il tempo di adorazione eucaristica che normalmente segue le sue celebrazioni, ho sentito su di me la potenza trasfigurante dello Spirito Santo più volte invocato da don Adriano che intercede per tutti i bisognosi dell’aiuto di Dio.
Ringrazio la Divina Provvidenza per avermi guidato a incontrare un vero uomo di Dio in questi nostri cupi tempi moderni. Pertanto ancora ringrazio il Signore per essersi preso cura di me come il figliol prodigo di cui parla il Vangelo.