Insperata guarigione da Covid 19
Premetto che sono stata autorizzata a scrivere questa testimonianza da mio padre.
Alla fine del mese di marzo 2021 mio padre si ammala di coronavirus. Non aveva febbre ma si sentiva molto stanco e non aveva appetito. Gli monitoravo la saturazione su indicazione del medico di base che oscillava tra 88 e 90. Il giorno della Santa Pasqua la saturazione scende a 80 allora, contattato il medico dell'USCA, attivato dal medico di famiglia, il dottore decide di prescrivermi una bombola di ossigeno perchè data la situazione era indispensabile. Però, purtroppo l'ossigeno non è stato sufficiente perchè il giorno successivo, Lunedì dell'Angelo, la saturazione era a 62. A questo punto ho contattato don Adriano il quale era già informato riguardo la situazione clinica di mio papà e mi ha suggerito di chiamare il 118. Io auspicavo che il medico del 118 mi prescrivesse altre bombole di ossigeno, invece ha capito che era fondamentale per mio papà il ricovero: era il giorno 5 aprile 2021!
Malgrado il babbo fosse sempre sfebbrato gli hanno diagnosticato polmonite bilaterale da COVID 19, messo la maschera Venturi perchè il casco non lo sopportava e l'ossigeno al massimo. Io telefonavo in ospedale ogni giorno e i medici considerando tutte le sue patologie pregresse (due carcinomi all'intestino retto e dopo 20 anni al colon, embolia polmonare, broncopneumopatia cronico ostruttiva, ipertrofia prostatica) erano molto prudenti nel formulare giudizi. Un triste pomeriggio, erano già passati 10 giorni, mi telefona un dottore del reparto e il fatto che fosse il medico a telefonarmi mi ha preoccupata...
Avevo ragione in quanto senza mezzi termini mi dice che la polmonite di mio padre non era migliorata poiché le flebo di antibiotico che gli avevano fatto non avevano prodotto alcun risultato e che avrebbero somministrato un altro tipo di antibiotico con un principio attivo diverso ma se anche questo non avesse fatto effetto, purtroppo, non ci sarebbe stato più nulla da fare. Al termine della telefonata ero distrutta! Ho telefonato a don Adriano che domandava quotidianamente notizie di mio papà, disperata, quasi piangente e lui mi ha rincuorata dicendomi che entrambi dovevamo intensificare la preghiera. Ero affranta ma la mia fede nel Signore e nella Madonna della Salute mi sostenevano. Pregavo giorno e notte Gesù, Maria, Giuseppe, perchè temevo di perdere il mio caro babbo, infatti, quando di pomeriggio telefonavo in ospedale per avere il bollettino medico di papà mi prendeva una fortissima tachicardia. Finalmente dopo 4 giorni una dottoressa mi ha detto, con sorpresa, che la nuova terapia stava facendo effetto e due giorni dopo è stato possibile fare una videochiamata che mi ha permesso di vedere il mio babbo oltre che sentirlo al telefono; lo vidi pallido, dimagrito e con le mani, i polsi e le braccia viola. Ha fatto ritorno a casa in ambulanza il giorno 8 maggio. Era finalmente guarito; negativo al tampone molecolare fatto per 2 giorni, rimaneva ancora difficile la deambulazione in quanto era molto provato non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Sono trascorsi sette mesi, ora cammina ed è ritornato ad essere sereno.
Papà ed io ringraziamo il Signore per tutto ciò che ha elargito su di lui, durante il periodo di intensa sofferenza e don Adriano sempre disponibile ad ascoltarci, sostenerci, a incoraggiarci e a continuare la sua intensa preghiera su di lui.
Con questa testimonianza vorremmo dare speranza a tutte le persone che si trovano in un periodo buio nella loro vita; proprio quando tutto sembra perduto lì inizia l'opera meravigliosa del Signore.