Asportazione di un lipoma degenerato
Voglio rendere testimonianza per tutto ciò che il Signore Gesù ha compiuto in me durante la mia vita.
Molte volte ho partecipato alle celebrazioni del Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione e mi sono recata anche al centro di ascolto e di preghiera per chiedere al Signore, per mezzo di don Adriano, delle grazie che mi stavano particolarmente a cuore.
Una mia carissima cognata da tempo aveva avuto la formazione di un lipoma che, sempre di più col passare del tempo, si ingrossava e aumentava di peso fino ad arrivare a 8 etti e mezzo.
Io, in un primo tempo, mi sono premurata di accompagnarla da un chirurgo per una visita specialistica, e in seguito per l'intervento chirurgico. Il professore chirurgo, dopo averla accuratamente visitata, espresse la sua perplessità di operarla a causa della grandezza e anche per la posizione in cui si trovava; infatti era localizzato tra diversi organi delicati, e mi spiego: colonna vertebrale, sigma e organi genitali. Mia cognata era giustamente molto preoccupata e con Iei anch’io. Che cosa fare? — ci siamo chieste. Ho pensato bene di accompagnarla al Centro di ascolto e di preghiera presso il Monastero di Casanova per chiedere preghiere intense e forti a don Adriano affinché lo Spirito Santo scendesse con potenza su di lei e illuminasse il chirurgo.
Dopo un po’ di tempo il chirurgo decise con determinazione di operarla. L’operazione si è concretizzata con molta facilità e con grande stupore del chirurgo stesso che ha potuto agire senza ostacoli sulla massa che si è rivelata stranamente incapsulata. Il chirurgo è riuscito ad estrarre la massa come se fosse un parto spontaneo. Dall'esito istologico è risultato che la massa era un lipoma nato come tale, che però, nel tempo, nel suo interno aveva già iniziato una degenerazione in tumore maligno, ma per la sua estrazione fatta ancora in tempo, ed essendo incapsulato, non ha avuto bisogno di alcuna terapia.
Il nostro commovente grazie va al Signore Gesù che ha operato meraviglie, allo Spirito Santo che ha illuminato il chirurgo, e a don Adriano per le sue intense preghiere e per la sua amorevole sensibilità e attenzione ai sofferenti e ai malati.