Desidero rendere testimonianza a tutti voi per il dono inestimabile della mia guarigione al cuore che ho ricevuto dal Signore.
Sono un medico e con mia moglie anche Iei medico, e qualche volta anche con i miei figli, ci rechiamo da don Adriano per pregare con lui e perché preghi su di noi che siamo sempre bisognosi dell’aiuto di Gesù e dello Spirito Santo. Gli chiediamo preghiere per la salute, per i nostri figli che sono doni stupendi ricevuti dal Signore, e per la nostra delicata e importante missione di medici a servizio dei malati e dei sofferenti.
La mia testimonianza riguarda la guarigione che ho ricevuto in dono dal Signore Gesù tramite le preghiere intense e ricche di fede di don Adriano, e riguarda un problema cardiaco. Infatti, da tempo soffrivo di una fastidiosissima e anche invalidante aritmia per la quale non trovavo in nessun modo alcun beneficio con le terapie farmacologiche. Premetto di essere io stesso un medico cardiologo. Mi sono recato più volte al Centro di ascolto e di preghiera nel Monastero di Casanova da don Adriano, che conosco da molto tempo,chiedendogli di intercedere con la preghiera presso il Signore Gesù, invocando anche la potenza dello Spirito Santo per me e soprattutto per la sofferenza causata dalla mia malattia. Ora posso testimoniare, con grande gioia nel cuore, che, dopo breve tempo, questa fastidiosissima aritmia cardiaca è finalmente guarita e ho potuto riprendere con energia e serenità tutte le mie importanti e delicate attività in servizio dei malati.
Ringrazio con riconoscenza il Signore Gesù che si è chinato su di me e ringrazio anche don Adriano per le sue preziose preghiere e per le sue meravigliose celebrazioni eucaristiche.
Sono un piccolo imprenditore e qualche tempo fa ho passato un brutto periodo di ansia, a causa di un problema che era emerso nella mia azienda. Un dipendente, a seguito della frattura di un braccio, aveva superato i 41 giorni di infortunio, per cui, secondo le leggi italiane, era scattata automaticamente la denuncia alla Procura della Repubblica con relativa indagine da parte degli organi di sorveglianza e relativo processo a carico del datore di lavoro.
Sebbene l’incidente non fosse dovuto a inefficienze nel sistema di prevenzione e sicurezza adottato dall’azienda e nonostante tutte le rassicurazioni del mio avvocato difensore, man mano che si avvicinava la data del processo uno stato di ansia cresceva all’interno di me facendomi svegliare di soprassalto durante la notte.
Una domenica durante una giornata di sci venni colto da una agitazione tale che mi fece addirittura dimenticare che cosa stavo facendo. Percorrevo la pista da cima a fondo senza accorgermi che lo stavo facendo. Il mio pensiero era rivolto al giorno che mi sarei dovuto presentare davanti al giudice. Cercavo di tranquillizzarmi sapendo di avere la coscienza a posto, ma l’ansia mi prendeva allo stomaco. A bordo della pista dove sciavo c’è una bella statua raffigurante San Pio da Pietrelcina benedicente. Essendo io un suo devoto fin dai tempi della mia giovinezza, mi rivolgevo a lui chiedendogli di togliermi di dosso questo senso di oppressione. Terminata l’ultima discesa, durante I'avvicinamento a casa il mio pensiero è andato all’amico don Adriano; mentalmente gli ho chiesto: “don Adriano, tu che sei così vicino a Gesù e che tante volte ti ascolta, ti prego chiedigli da parte mia di essere sollevato da questa tribolazione; comunque ti spiegherò meglio martedì prossimo durante la S. Messa a Casanova”.
Nel tragitto in auto dalla stazione sciistica a casa, mi sentivo subito sollevato dall’angoscia che mi aveva attanagliato per tutta la giornata.
Arrivato a casa mi sedetti a tavola con la mia famiglia per cenare, ma non parlai con loro della mia “ansia pomeridiana” anche per non caricarli delle mie preoccupazioni. Finito di cenare mi sedetti sul divano godendomi la fiamma del camino. Alle 22.30 circa, quando stavo per recarmi a letto, squillò il telefono di mia moglie; con sommo stupore leggemmo sul visore che era don Adriano! Lei rispose e la sentivo dialogare con lui fin quando rispose alle sue domande dicendo:”... si, è qui seduto al divano. Si, oggi è andato a sciare...” a questo punto ho capito che stava chiedendo dove fossi e come stavo per cui me lo sono fatto passare e subito gli ho chiesto sorridendo: ”ciao don Adriano forse che oggi ti ho disturbato?" Lui mi disse che mi aveva percepito nella neve e che aveva capito che avevo bisogno di aiuto. Gli raccontai la storia della mia giornata.
Il martedì dopo mi tranquillizzò dicendomi che avrebbe ancora pregato per me.
Al processo tutto andò benissimo con assoluzione piena perché non avevano riscontrato responsabilità alcuna nei miei confronti, nè in carenze dell’azienda. Ringrazio don Adriano per le preghiere e per l’intercessione presso Gesù, ma il mio rendimento di grazie e di lode va a Gesù che mai mi abbandona, ma che sempre mi sostiene; ancora un grazie a don Adriano che ha pregato intensamente per me.
Sono un piccolo imprenditore e qualche tempo fa ho passato un brutto periodo di ansia, a causa di un problema che era emerso nella mia azienda. Un dipendente, a seguito della frattura di un braccio, aveva superato i 41 giorni di infortunio, per cui, secondo le leggi italiane, era scattata automaticamente la denuncia alla Procura della Repubblica con relativa indagine da parte degli organi di sorveglianza e relativo processo a carico del datore di lavoro.
Sebbene l’incidente non fosse dovuto a inefficienze nel sistema di prevenzione e sicurezza adottato dall’azienda e nonostante tutte le rassicurazioni del mio avvocato difensore, man mano che si avvicinava la data del processo uno stato di ansia cresceva all’interno di me facendomi svegliare di soprassalto durante la notte.
Una domenica durante una giornata di sci venni colto da una agitazione tale che mi fece addirittura dimenticare che cosa stavo facendo. Percorrevo la pista da cima a fondo senza accorgermi che lo stavo facendo. Il mio pensiero era rivolto al giorno che mi sarei dovuto presentare davanti al giudice. Cercavo di tranquillizzarmi sapendo di avere la coscienza a posto, ma l’ansia mi prendeva allo stomaco. A bordo della pista dove sciavo c’è una bella statua raffigurante San Pio da Pietrelcina benedicente. Essendo io un suo devoto fin dai tempi della mia giovinezza, mi rivolgevo a lui chiedendogli di togliermi di dosso questo senso di oppressione. Terminata l’ultima discesa, durante I'avvicinamento a casa il mio pensiero è andato all’amico don Adriano; mentalmente gli ho chiesto: “don Adriano, tu che sei così vicino a Gesù e che tante volte ti ascolta, ti prego chiedigli da parte mia di essere sollevato da questa tribolazione; comunque ti spiegherò meglio martedì prossimo durante la S. Messa a Casanova”.
Nel tragitto in auto dalla stazione sciistica a casa, mi sentivo subito sollevato dall’angoscia che mi aveva attanagliato per tutta la giornata.
Arrivato a casa mi sedetti a tavola con la mia famiglia per cenare, ma non parlai con loro della mia “ansia pomeridiana” anche per non caricarli delle mie preoccupazioni. Finito di cenare mi sedetti sul divano godendomi la fiamma del camino. Alle 22.30 circa, quando stavo per recarmi a letto, squillò il telefono di mia moglie; con sommo stupore leggemmo sul visore che era don Adriano! Lei rispose e la sentivo dialogare con lui fin quando rispose alle sue domande dicendo:”... si, è qui seduto al divano. Si, oggi è andato a sciare...” a questo punto ho capito che stava chiedendo dove fossi e come stavo per cui me lo sono fatto passare e subito gli ho chiesto sorridendo: ”ciao don Adriano forse che oggi ti ho disturbato?" Lui mi disse che mi aveva percepito nella neve e che aveva capito che avevo bisogno di aiuto. Gli raccontai la storia della mia giornata.
Il martedì dopo mi tranquillizzò dicendomi che avrebbe ancora pregato per me.
Al processo tutto andò benissimo con assoluzione piena perché non avevano riscontrato responsabilità alcuna nei miei confronti, nè in carenze dell’azienda. Ringrazio don Adriano per le preghiere e per l’intercessione presso Gesù, ma il mio rendimento di grazie e di lode va a Gesù che mai mi abbandona, ma che sempre mi sostiene; ancora un grazie a don Adriano che ha pregato intensamente per me.
Voglio dare la mia testimonianza per la guarigione straordinaria di mio marito. Dopo tante e intense preghiere a Dio, dal quale tutto riceviamo gratuitamente, mi trovo in difficoltà nel descrivere a parole Il mio ringraziamento al Signore e a don Adriano che tanto ha pregato con me, con la sua intensa preghiera in un cammino di guarigione. Pertanto non finirò mai di rendere lode e grazie al Signore finché avrò vita! È trascorso del tempo prima che io mi decidessi a scrivere la mia testimonianza a causa della pandemia che ha bloccato tutto e tutti. Purtroppo, in questo tempo è mancato anche mio padre per cui ci siamo trasferiti presso mia madre per essere vicini a lei nel momento della sua sofferenza. Adesso ho potuto dedicarmi a questo doveroso impegno di ringraziamento molto importante. Ogni giorno ringrazio Dio per la sua grande misericordia e Gesù che ha donato la guarigione a mio marito. Quanta preghiera e quanta trepidazione!
Conosco don Adriano da diversi anni e partecipo alle meravigliose celebrazioni eucaristiche del primo venerdì del mese, prima presso il santuario Madonna della Salute e al Cottolengo, poi nel Monastero abaziale di Casanova.
Nel 2016 a mio marito, dopo uno specifico esame citologico delle urine, sono state riscontrate delle cellule atipiche; questo fatto ci ha sconvolti. Infatti da quel momento abbiamo dovuto affrontare un cammino inaspettato di sofferenza e di preoccupazione che andava sempre più crescendo man mano che si percorreva questo iter obbligatorio. Fatte le dovute visite specialistiche è stato necessario eseguire la biopsia che, purtroppo, ha dato esito positivo: carcinoma! Che tristezza e che angoscia! Senza perdere tempo, gli specialisti decisero di intervenire chirurgicamente nel mese di settembre del 2016. Tutto è stato compiuto adeguatamente e regolarmente. Intanto io ho intensificato la preghiera recandomi presso il Centro di ascolto del Cenacolo in corso Regina dove don Adriano prega per intercedere presso il Signore, ricco di misericordia, di tenerezza e di compassione. Abbiamo pregato anche la Madonna della Salute, madre dei sofferenti e dei malati.
Ora, dopo qualche anno, gli esami specifici di controllo hanno dato sorprendentemente esito di guarigione: le cellule atipiche non c'erano più. È stato un grande sollievo. Ringrazio ancora il Signore lodandolo e benedicendolo. Ringrazio anche don Adriano che ha pregato tanto con fede e con fiducia in Gesù misericordioso
Mi chiamo Daniela, sono un’insegnante e conosco don Adriano da molti anni poichè ha sempre assistito la mia famiglia con le sue preghiere aiutandoci a risolvere situazioni difficili. Ora desidero testimoniare come Dio ha agito nella mia vita per opera della sua intercessione, come gesto di gratitudine verso Dio e il Suo infinito amore per ogni Sua creatura e verso don Adriano, un semplice uomo, un raggio di luce che con le sue preghiere tanto riesce ad intercedere, perchè lui è in Dio e Dio in lui.
Da quando sono piccola ho sempre sofferto di scoliosi che mi ha costretto ad indossare busti fino all’età di 18 anni; pensavo di essere guarita, ma il parto spontaneo di mio figlio ha nuovamente peggiorato la condizione della schiena causandomi ripetuti blocchi tenuti sotto controllo con l’aiuto di terapie e molto nuoto. Nel 2020 però ho cominciato a peggiorare, i dolori non mi permettevano di muovermi, mi immobilizzavano ed ero costretta ad assumere continuamente farmaci, così dopo un lungo periodo, non appena le restrizioni dovute al Covid si sono allentate, ho ricominciato le terapie finchè il neurochirurgo mi ha consigliato di fare una risonanza magnetica per capire la causa di questi costanti blocchi. Da questo accertamento sono risultate ernie alla colonna vertebrale e un disco usurato che poteva essere salvato solo con un intervento: la scoliosi curata da bambina aveva causato una degenerazione precoce dei dischi che ora non riuscivano più a tenere impilate le vertebre. Ho ricominciato ad essere sottoposta a terapie e cure e nel frattempo per un anno tra il 2021 e il 2022, sono stata costretta a lottare con continui dolori e blocchi senza mai potermi assentare dal lavoro poichè stavo affrontando l’anno di formazione e prova che mi avrebbe permesso di passare di ruolo e uscire dalla situazione di insegnante precaria. La schiena ha continuato a peggiorare, ma il Signore, anche in questa occasione, così come quando il padre di mio figlio ha abbandonato casa, mi ha sostenuto con la Sua grazia, sono riuscita a superare con successo il periodo di prova e dopo tanti anni a passare di ruolo, per poi essere chiamata pochi giorni dopo per affrontare l’operazione chirurgica. La domenica precedente mi sono recata da don Adriano, prima di partecipare alla celebrazione gli ho parlato dell’intervento e lui con gioia e serenità mi ha detto che tutto sarebbe andato bene. Durante l’adorazione eucaristica poi, un intenso calore ha avvolto la mia schiena donandomi al contempo una sensazione di serenità e di totale fiducia in Gesù. Il 21 Luglio 2022 prima di entrare in sala operatoria ho chiamato don Adriano che con voce serena e confortante mi ha detto” Stai tranquilla, io prego per te, tutto andrà bene. Non avere paura”. L’intervento è durato parecchie ore, ma è andato bene, il giorno successivo infatti con immensa gioia ho potuto ricominciare a camminare, ma purtroppo non riuscivo a mangiare: non potevo deglutire nemmeno l’acqua. Ancora una volta ho chiamato don Adriano che rassicurandomi ha detto che avrebbe pregato per me, che la mia ripresa sarebbe stata rapida e cosí è stato, dopo circa mezz’ora infatti sono miracolosamente riuscita a mangiare e bere, cosa che poco prima mi risultava impossibile.
Il grande Amore di Dio si era nuovamente manifestato attraverso le preghiere di don Adriano.
A distanza di un mese dall’intervento mi sento meglio, cammino, non ho più dolori e posso sperare in una completa ripresa.
Ringrazio Dio che mi ha dimostrato il Suo grande Amore sostenendomi anche nei momenti piú complicati e tristi facendomi capire al contempo il valore della sofferenza, ringrazio don Adriano per l’opera che ogni giorno compie con grande umiltà per la gloria di Dio ed il bene delle Sue creature.
Spero che questa doverosa testimonianza possa essere utile in particolare a coloro che sono increduli affinché possano alzare lo sguardo verso il Cielo e aprire il loro cuore all’immenso amore che Dio ha per ognuno di noi.
Il 26 dicembre 2021 mio figlio Alberto di 10 anni si sveglia con la febbre alta e il mio pensiero corre subito al Covid, perché il 24 dicembre in classe viene annunciata la positività di due compagni ed inoltre da qualche giorno mio figlio aveva la tosse e non era molto in forma. Così facciamo subito un tampone: Alberto è positivo! Alberto è affetto da sindrome di down e per questo avevo impiegato mille precauzioni durante questa pandemia per proteggerlo, ma non era bastato.
Il giorno dopo iniziamo le cure antibiotiche e cortisoniche, teniamo regolarmente sotto controllo la saturazione, ma con il passare dei giorni la situazione si complica. Alberto ha sempre meno forze rimane coricato sul divano tutto il giorno, la tosse peggiora, la febbre scende mentre la saturazione è sempre troppo bassa. Così la sera del 30 dicembre portiamo il bambino all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove mi viene spiegato che ha un inizio di polmonite a destra, viene ricoverato e io con lui nel reparto di isolamento Covid. Il giorno 31 dicembre provo a contattare telefonicamente don Adriano che non mi risponde. Dal reparto non è facile chiamare ed inoltre anch’io risulto positiva, nonostante avessi tre dosi di vaccino e comincio a non sentirmi bene. Passano i giorni e le condizioni di Alberto peggiorano sempre più. Prima si presenta una polmonite bilaterale, poi un’infezione polmonare sovrapposta e ciò determina la decisione dei medici di portarlo in terapia intensiva per aiutarlo a respirare, ma Alberto sta sempre peggio, mentre io vengo dimessa e torno a casa: non posso entrare con mio figlio in rianimazione. Il 5 gennaio invio una mail a don Adriano spiegando la situazione, ero disperata, le notizie che ci davano dall’ospedale non facevano ben sperare. A questa mail ricevo risposta il 6 gennaio, ma proprio nello stesso giorno ero riuscita a parlare telefonicamente con Don Adriano che mi dice che avrebbe subito pregato per mio figlio. Il 6 gennaio dall’ospedale ci dicono che hanno dovuto intubare mio figlio, che aveva avuto un crollo pressorio e che erano intervenuti con un farmaco per stabilizzarlo, che tutti gli indici di infezione erano al massimo e che sospettavano una setticemia e che la situazione era assai grave. Al termine di quella telefonata la disperazione era totale, avevo compreso molto bene che non avrei più rivisto mio figlio, continuavo a pregare e sapevo che in tanti nel nostro paese pregavano con noi, ma soprattutto sapevo che don Adriano pregava con noi. Il 7 gennaio non avevo il coraggio di chiamare l’ospedale e invece i medici ci comunicano che gli indici di infezione si erano azzerati…le preghiere avevano aiutato Alberto! Continuo ad aggiornare Don Adriano che ad un messaggio mi risponde: “Continuiamo a pregare intensamente!!! Buona notte e buona guarigione.” Questo messaggio mi lascia perplessa “buona guarigione”, ma Alberto era ancora intubato e sedato…! Verrà estubato il 12 gennaio, messo in reparto ordinario il 15 gennaio e dimesso il 24. Tornati a casa Alberto era molto debilitato e stanco. Al controllo ospedaliero del 3 febbraio il medico che lo aveva avuto in cura e che alle dimissioni mi aveva detto di essere molto preoccupato per le condizioni del polmone destro, una volta che ha visto l’esito della radiografia appena eseguita, mi dice che il polmone non ha più nessun segno, che Alberto era guarito bene.<
La nostra pediatra prima di consentire la ripresa del nuoto che tanto piace ad Alberto insiste per fare il 10 febbraio un ecocardiogramma per escludere miocarditi o pericarditi, generando in me uno stato di preoccupazione, ma il 9 febbraio ricevo questo messaggio di don Adriano “Io continuo a pregare. Buona notte”; non lo avevo informato delle mie preoccupazioni e neppure di questo controllo eppure queste sue parole giunte inaspettate generano in me un senso di pace e di tranquillità. Dal controllo eseguito non emerge nulla di preoccupante, il cuore di mio figlio è in perfetta forma, e mi dicono essere uno dei pochi casi di bimbi con Sindrome di Down senza problemi cardiaci. In cuor mio credo che ancora una volta le preghiere di don Adriano abbiano compiuto il miracolo.
Passano le settimane ora Alberto ha ripreso la sua vita: scuola, palestra, nuoto sta bene e lentamente prova a dimenticare il dolore di questa malattia. Ringrazio il Signore per questa grazia ricevuta e don Adriano per le sue preziose preghiere e la sua vicinanza!
Conosco don Adriano da tanti anni e partecipo con mia zia alle sue celebrazioni presso il Monastero di Casanova. Ogni volta, quando ritorno a casa, mi sento spiritualmente sempre più forte e incoraggiata nell'affrontare i problemi quotidiani che la vita ci riserva. Nei momenti più difficili mi rivolgo personalmente o telefonicamente a don Adriano che ha sempre una parola di conforto, di incoraggiamento e di aiuto con la preghiera e con i suoi preziosi consigli.
Nella sera dell'ultimo giorno del mese di giugno ho accusato un calo improvviso della vista: vedevo tutto annebbiato e gli occhi mi facevano tanto male. Il giorno successivo mi sono recata dal medico di base che mi ha prescritto un collirio, sono andata avanti con questa cura fino al giovedì successivo. Siccome non avevo riscontrato alcun miglioramento, il medico mi ha consigliato di rivolgermi all'oculista.
Sentivo un forte bruciore agli occhi come ci fossero dei corpi estranei dentro che mi procuravano fastidio e dolore; intanto la settimana volgeva al termine e io continuavo la cura come prescritto dall'oculista, ma purtroppo non ottenevo alcun risultato.
Continuavo ad avere la visione offuscata come se mi trovassi nella nebbia. Il venerdì tornai dal medico di base che, vedendo che persistevano i disturbi, disse di recarmi nuovamente dall'oculista il giovedì successivo. Tornai a casa molto delusa e molto scoraggiata.
Allora, come faccio talvolta quando ho qualche preoccupazione, decisi di telefonare a don Adriano al quale ho esposto il mio problema e gli chiesi di pregare per me; erano le 11:30. Alle ore 13:00 improvvisamente cominciai a vedere meglio e gradualmente e lentamente, dopo poche ore avevo recuperato la vista completamente.
Ringrazio il Signore per il prezioso dono della vista e ringrazio don Adriano Gennari che mi ha ascoltata pazientemente. Lo ringrazio anche per la sua forte preghiera di intercessione che mi ha dato serenità, speranza e fiducia nel Signore. Tramite don Adriano il Signore opera meraviglie in coloro che si rivolgono a Lui con fede.