Pubblicato in Testimonianze 2008
Ho dedicato due giorni delle mie vacanze al servizio di volontariato presso il Monastero abbaziale di Casanova durante il periodo di accoglienza degli anziani soli, voluto da don Adriano e organizzato dall’Associazione Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione.
Al mio arrivo al Monastero una volontaria, aprendo il portone, mi ha accolta con un cordiale sorriso.
Gli anziani erano seduti sulle panchine nel chiostro e stavano amabilmente conversando in una tranquilla e serena atmosfera.
Non conoscevo quali sarebbero state le attività di cui avrei dovuto occuparmi né con chi avrei lavorato, ma mi sono subito sentita a mio agio.
In cucina le cuoche erano indaffarate e attente nella preparazione di invitanti pasti per rendere piacevole il soggiorno a queste persone.
Non sapevo come muovermi all'interno di una cucina così grande, non sapevo dove trovare ciò che mi serviva e non sapevo come aiutare..., ma subito amichevolmente le volontarie mi indicavano che cosa dovevo fare.
Abbiamo lavorato tutte insieme con impegno e con passione e, ogni tanto, una cuoca si avvicinava e mi insegnava come tagliare le verdure e come cuocerle. È incredibile come, nonostante ci fosse molto lavoro, abbiano anche trovato il tempo di insegnarmi pazientemente ciò che dovevo fare.
L’esperienza più interessante è stata quella di servire a tavola gli anziani offrendo loro ciò che è stato cucinato con tanto amore.
Inoltre è stato piacevole conversare con loro, ascoltare il racconto della loro storia, delle loro sofferenze che, condividendole con gli altri, pareva diventassero più sopportabili, e veder nascere nuove amicizie e tutti manifestavano grande gioia.
In questa esperienza pensavo di dare molto, invece sono stata io ad essere arricchita interiormente.
È stato bellissimo percepire all’interno del Monastero l’amore dei volontari manifestato nel silenzio con il loro gratuito servizio e riscontrarne il benefico effetto nei “miei nonnini” come io amavo definirli.
Mi ha colpito il racconto di una signora, a tavola al termine del pranzo, che, prendendomi per mano e con le lacrime agli occhi, ha ricordato dei particolari della sua vita:"… sai, io non sono più uscita di casa. Non volevo neanche che qualcuno mi venisse a trovare perché ero abituata alla mia solitudine, ma qui ho incontrato delle amiche talmente simpatiche che hanno saputo risvegliare in me serenità e buon umore, tanto che spero di poter prolungare questo soggiorno per godere ancora di questa piacevole compagnia".
Il momento culminante però è stato la partecipazione alla S. Messa quotidiana per mezzo della quale cresceva in ognuno il desiderio e la necessità di dare e di ricevere amore. Questo per me è stato il vero successo di quest'esperienza: l'amore, l'amore dato, ricevuto e vissuto in Cristo per il bene degli altri. Riconoscente al Signore ringrazio i volontari che lavorano con impegno e don Adriano che, con la preghiera e con il suo sorriso, infonde gioia e speranza a tutti.
Pubblicato in Testimonianze 2008
Nell’anno 2000 mi sono ammalato. Mia mamma aveva confidato la sua preoccupazione per i miei problemi di salute ad un’amica la quale le parlò di don Adriano, le diede il numero di telefono e la consigliò di mandarmi da lui.
Quando andai la prima volta presso il Centro di Ascolto di via Bossi, accusavo forti dolori alle gambe e al torace; don Adriano pregò intensamente su di me davanti a Gesù Eucaristia; comprendendo che stavo soffrendo moltissimo mi disse che dovevo abbandonarmi a Gesù misericordioso e compassionevole. Ciò mi commosse profondamente al punto che non riuscii a trattenere il pianto, cosa che difficilmente mi succede e, non sembra vero, ma i miei dolori si sono via via dissolti. Nello stesso tempo ho iniziato un cammino di conversione partecipando assiduamente per alcuni anni alle celebrazioni eucaristiche del Cenacolo.
Nell’anno 2005, la psichiatra che mi curava mi chiese dove sarei andato in vacanza; io le risposi che avevo deciso di andare a Medjugorje e che dopo desideravo trascorrere una settimana di esercizi spirituali predicati da don Adriano. In quel periodo soffrivo di crisi maniacali e la psichiatra mi consigliò di ritirarmi anche per 15 giorni in un monastero. Accettai il consiglio, ma all’inizio di questa nuova esperienza mi trovai spaesato. Avevo con me le videocassette di Medjugorje e la Bibbia, ma non riuscivo a concentrarmi nella lettura o in altre attività. Nel monastero ho conosciuto un giovane che mi consigliò di rivolgermi a un professore neurologo che in sette mesi, grazie a cure adeguate, ha migliorato le mie condizioni di salute. Frequentavo il Monastero ogni 15 giorni e successivamente fui consigliato di recarmi presso un altro monastero in Corsica per una settimana di prova; il Priore Generale, dopo un colloquio, mi confermò che potevo iniziare il mio nuovo cammino in quel luogo di silenzio, di preghiera e di lavoro. All’inizio è stato un po’ faticoso, ma, a poco a poco, con l’aiuto del Signore, mi sono abituato a gustare l’importanza del silenzio, ad abbandonarmi fiducioso a Dio, alla povertà e all’obbedienza. Quando ritornai a Torino per un breve periodo di vacanza, non vedevo l’ora di rientrare nel monastero perché mi mancava tutto ciò che in esso avevo trovato. Ho scoperto finalmente la serenità interiore che scaturisce dalla preghiera, dalla meditazione sulla Parola di Dio e da una vita impregnata di spiritualità. Intanto sto sperimentando che senza il Signore la mia vita sarebbe insignificante e spenta; perciò la mia gioia è quella di abbandonarmi all’azione potente dello Spirito Santo.
Le mie condizioni di salute, grazie alle cure mediche e soprattutto all’efficacia della preghiera, migliorano sempre di più. Ora sono veramente felice nel dedicare la mia vita in un cammino di consacrazione totale a Dio in un luogo privilegiato in cui tutto concorre per il mio bene e per la mia santificazione.
Ringrazio e benedico il Signore per aver usato la Sua infinita misericordia nei miei confronti e per avermi fatto incontrare don Adriano che è stato strumento nelle mani del Signore, per alcuni anni mi ha amorevolmente seguito, incoraggiato e consigliato, sostenendomi con la sua preghiera, intensificata soprattutto nei momenti di maggior sofferenza. Inoltre durante le adorazioni eucaristiche da lui animate ho imparato a lodare il Signore, a gustare la gioia di stare alla Sua presenza, a ringraziarLo per il dono della vita.
Ringrazio con riconoscenza don Adriano per il suo paterno aiuto, il gruppo giovani e tutto il Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione che benevolmente mi ha accolto e aiutato a crescere nella fede fiducioso nella scelta che ho intrapreso.
Pubblicato in Testimonianze 2008
Sono un giovane pugliese di 24 anni venuto a Torino per studio.
Un continuo manifestarsi di segni mi hanno spinto prepotentemente verso una ricerca interiore e a recarmi, l'ultimo lunedì di aprile 2005, presso la chiesa Nostra Signora della Salute per partecipare alle celebrazioni presiedute da don Adriano. Venni in Chiesa e assaporai un clima di fede e di intensa preghiera. Ad un certo punto dal profondo del mio cuore emersero i miei desideri più grandi, ma che io avevo ormai rimosso e pregai per la guarigione della mia mamma, da anni malata di schizofrenia, per l'unione della famiglia divisa soprattutto da questa situazione e per la salute e la felicità di mio fratello.
Il primo venerdì di maggio tornai e provai una forte emozione: don Adriano si fermò davanti a me portando Gesù Eucarestia nell’ostensorio. Io caddi in ginocchio, piansi e mi sentii avvolto da un forte calore.
Nell’estate ritornai a casa, ma la situazione era sempre la stessa; io personalmente mi sentivo scoraggiato e debole; la mia ragazza decise di non vedermi più e io volevo ritornare a Torino.
Una sera mio fratello, dopo un banale litigio, picchiò la mamma: fu la goccia che fece traboccare il vaso. Da quel momento, da solo, mi recai presso assistenti sociali, medici, psichiatri e fu organizzato un ricovero coattivo per la mamma che restò in ospedale per 20 giorni e fu curata bene.
Fu un periodo molto duro perché molti pensieri rivolti alla mia famiglia mi assillavano; ero certamente aggredito dalle forze del male, ma don Adriano mi invitava sempre a venire in Chiesa e a pregare.
La mamma usci dall'ospedale e diventò un'altra persona, da negativa a positiva, con una voce dolce e un viso angelico. Tutti abbiamo avuto giovamento da questo: mio padre si è riavvicinato alla famiglia e ha permesso che mio fratello venisse a vivere con me a Torino per imparare un mestiere. Grazie a Dio gli ho trovato uno stage finanziato dalla Regione che è adatto proprio a lui: lavora in una gastronomia e nella cucina riesce ad esprimere la sua creatività e a sviluppare la sua autostima.
Con la preghiera intensa e costante di don Adriano e con il suo invito a partecipare alla S. Messa e all’adorazione eucaristica sono riuscito a realizzare i miei desideri e ad iniziare un nuovo cammino di vita.
Ho fatto questa testimonianza per incoraggiare coloro che si trovano in situazioni analoghe ad avere fiducia nel Signore. Infatti io, oltre alla Messa della domenica e del lunedì sera ho meditato la Parola di Dio, ho pregato ogni giorno e in questo modo il Signore mi ha fatto conoscerete me stesso, ho capito ciò che il mio cuore desiderava e non ho avuto paura di agire perché Dio era con me.
Ringrazio e benedico il Signore per avermi concesso di far parte di questa grande comunità di fede in cammino; ringrazio anche don Adriano che amorevolmente si è preso cura di me e sta seguendo la mia spiritualità.