Pubblicato in Testimonianze 2017
Per tanti anni ho sofferto di un terribile e continuo dolore alla spalla: ho fatto molti esami e tante terapie, tutte inefficaci. Non si comprendeva bene l'origine del male, nonostante risonanze e tac. Si paventava una "malattia a rapida evolutività", dal momento che c'è stata una notevole sovrapproduzione ossea dello sterno/claveare. Tutta una serie di altri eventi inoltre mi aveva condotto verso una zona buia della mia esistenza, da cui non vedevo più luce né una via di uscita. Ero disperato e terribilmente depresso.
Una persona vicina a me, che ha sofferto moltissimo nella vita ha voluto con insistenza, per il mio bene fisico e spirituale, nonostante la mia iniziale e decisa riluttanza, che io conoscessi don Adriano.
Il mio ringraziamento va ad entrambi: hanno cambiato il corso della mia vita. Mi sono riavvicinato alla preghiera e a quella forza spirituale che è in grado di fare miracoli, e nella quale non credevo più. Il meccanismo che mi bloccava in quella morsa, dalla quale non riuscivo ad uscire, si è sbloccato, ed attraverso una nuova terapia la mia spalla è quasi del tutto guarita. Si sono chiuse alcune fasi buie del mio percorso e nuove porte si sono aperte verso una energia luminosa, inaspettata e meravigliosa.
La cosa più importante e bella, credo che non stia soltanto nella guarigione fisica, ma nell'inizio di quel cammino verso la luce dell'Amore infinito e misericordioso che entra nell'anima, e la ricolma di una forza, di una percezione e di una conoscenza nuova e indicibile.
Molti sono attratti da misteri, segreti esoterici, magie; sono alla ricerca di chissà quali sconosciute conoscenze e tesori, ma tutto invece è così semplice e vicino. Io ho avuto la gioia di comprendere e vivere davvero quello che si legge spesso nella sacra Bibbia e cioè, quando tutto appare perduto, e ti trovi nello smarrimento senza via di uscita, senti nell’intimo della tua vita la presenza del Signore che ti illumina, ti guida e mai ti abbandona. È importante pertanto aprire il proprio cuore, e perseverare in questo percorso di fede e di speranza confidando nella grazia del Signore da cui riceviamo quel bene che ci edifica, che ci sostiene e ci santifica per continuare sulla via tracciata dal Signore e continuare il nostro cammino di conversione.
Pertanto è importante rivolgere sempre il nostro sguardo e le nostre preghiere a Gesù, allo Spirito Santo e alla Vergine Maria perché nella vita, piena di tanti eventi, di sacrifici e di scelte spesso molto difficili, possiamo ottenere in dono fiducia, speranza e l’aiuto di cui abbiamo sempre tanto bisogno.
Ringrazio il Signore per tutto il bene che ho ricevuto e che certamente ancora riceverò partecipando alle celebrazioni eucaristiche. Inoltre lo ringrazio perché, entrando nella mia vita, ha dato una decisiva svolta alla mia conversione che mi sostiene e mi fa crescere sempre di più spiritualmente con il suo amore infinito.
Pubblicato in Testimonianze 2017
Il 28 settembre 2016 mio marito ha subito un’operazione di protesi al ginocchio sinistro. L'intervento è durato circa 2 ore e si concluse con qualche problema di lieve importanza. Mio marito è tornato in camera perfettamente cosciente, parlando e ragionando in modo corretto, ma, verso le 17, il battito cardiaco ha cominciato a oscillare sino a quando è sceso sotto i 40 battiti al minuto. L'infermiera di turno ha finalmente deciso di chiamare l'anestesista pervalutare la modalità di soccorso in quanto mio marito è cardiopatico e portatore di 3 bay-pass. I medici decidono di somministrargli una dose di glucosio e, dopo pochiminuti, la fibrillazione si è ristabilita; il pericolo sembrava passato, ma alle 20,30 il problema si ripresentava; gli veniva somministrata un’altra dose di glucosio per cuila fibrillazione rientra nella normalità, ma mio marito comincia a dare segni di allucinazioni che,più il tempo passa e più si accentuano.
Ci rivolgiamo agli infermieri che ci rassicurano dicendo che questo inconveniente può durare due o tre ore ed è quasi normale che si verifichi in seguito all'anestesia.
Passano ben tre giorni in questa situazione che peggiora sempre di più; praticamente erano pochissimi i momenti che non aveva le allucinazionie in tutto quel tempo non ha mai potuto dormire, e questo non lo ha aiutato di certo. Ero ormai convinta che non avrebbe più recuperato la sua vita normale.
Il sabato mattina, ero disperata e molto preoccupata per cui ho contattato per telefono don Adriano chiedendogli di aiutarlo con la sua preghiera di intercessione; lui, molto serenamente, mi diss eche si sarebbe attivato subito chiedendomi di pregare con lui. In quel momento ero uscita dall’ospedale per prendere alcune cose ed ero in mezzo al mercato, ma la motivazione è stata talmente forte che non ho pensato più a nulla ed ho incominciato a pregare sentendomi sempre più serena. Ne lfrattempo, erano circa le 12, sono rientrata in ospedale e, mio marito, tornato dalla fisioterapia, si era addormentato; al suo risveglio, dopo qualche ora,era perfettamente cosciente! Si ricordava delle allucinazioni così come le ricorda ancora oggi commentandole sbigottito.
Ringrazio il Signore per il suo potente e misericordioso aiuto che ci ha dato.
Grazie anche a don Adriano che, pregando il Signore, ha interceduto per noi e ci ha fatto capire quanto è miracolosa la mano e la compassione di Dio.
Allegata documentazione medica.
Pubblicato in Testimonianze 2017
Il 24 agosto 2016 un amico fraterno, per me un padre, Bruno Poy di Vercelli, avvocato epolitico italiano, rientrò dalle ferie una settimana in anticipo. Avvertiva dolori nella zona lombare,il suo viso si era fatto giallastro. Subito si pensò a calcoli renali. Si trattava però di un cancro alle vie biliari, ritenuto inoperabile. A settembre i primi ricoveri al ‘Mauriziano’ di Torino: un andirivieni di sette mesi, in una disperata lotta a colpi di stent protesici contro i valori altissimi di una bilirubina che impedì la chemioterapia. Dopo Natale, la situazione degenerò.
Gli parlai di due sacerdoti speciali che mi avevano sostenuto nella fede in momenti difficilissimi. Volle incontrarli. Il primo fu don Vincenzo Macchioda: venne subito in ospedale recandogli il conforto del Signore.
Il secondo è don Adriano Gennari che, già in passato,da potente intercessore qual è presso Gesù, mi aveva aiutato. Pregò su Bruno. Tutti noi presenti avvertimmo un gran calore fuori e dentro, quando invocò con potenza lo Spirito Santo e pregò la Madonna. “Costui è un santo. Ho sentito il suo profumo appena è entrato”, mi disse Bruno, in disparte. Don Adriano lo prese a cuore, andò a trovarlo spesso, pregando per lui e telefonandogli ogni giorno con parole che sanno di amore di Dio grazie alle quali Bruno lottò e si affidò al Signore ancor più intensamente, tornando persino al lavoro sino all’ultimo. Desiderava guarire e spendere il resto della sua esistenza per i più disagiati. Era un uomo di grande fede, buono e generoso, che in quasi 40 anni di carriera aveva patrocinato cause di decine di indigenti gratuitamente, spinto solo da un innato senso di giustizia. Faceva persino dormire i senzatetto nei locali del suo studio legale in centro a Vercelli, dandogli anche da mangiare; li voleva sempre al suo tavolo, nonostante per la gente fosse l’avvocato di grido dei ricchi, potenti e famosi.
Domenica 12 marzo fu la sua ultima messa, la seconda officiata da don Adriano cui assistette in vita sua. La sua unica volta al Monastero Abbaziale di Casanova, proprio nella solennità della Trasfigurazione: un segno del Cielo. Pregò, si comunicò, pianse. Partì alla volta del Padre alle idi di marzo, il 15 di quel mese. Lascia la moglie Monica, donna operosa e innamorata di Dio, e un figlio seminarista che svolge anche il suo servizio di volontariato al Cottolengo che chiamò Caio (come il Santo Papa patrono di Palazzolo Vercellese, di cui fu più volte sindaco).
Grazie alle preghiere di don Adriano, ha avuto una degenza serena. Se n’è andato senza soffrire, in grazia di Dio,così come ha sempre vissuto. E questo è il miracolo più grande. Il secondo? Dopo la sua malattia, ho iniziato un cammino di fede accanto a don Adriano, mettendo al servizio della sua missione la mia attività di giornalista. Grazie,Gesù!
Il 21 giugno prossimo Bruno avrebbe compiuto 62 anni; al posto delle candeline, questa volta ci sarà la Luce del Signore. Buon compleanno, amico vero. Amico sincero.
Maurizio Scandurra
Torino, 07/05/2017