Pubblicato in Testimonianze 2017
Il 24 agosto 2016 un amico fraterno, per me un padre, Bruno Poy di Vercelli, avvocato epolitico italiano, rientrò dalle ferie una settimana in anticipo. Avvertiva dolori nella zona lombare,il suo viso si era fatto giallastro. Subito si pensò a calcoli renali. Si trattava però di un cancro alle vie biliari, ritenuto inoperabile. A settembre i primi ricoveri al ‘Mauriziano’ di Torino: un andirivieni di sette mesi, in una disperata lotta a colpi di stent protesici contro i valori altissimi di una bilirubina che impedì la chemioterapia. Dopo Natale, la situazione degenerò.
Gli parlai di due sacerdoti speciali che mi avevano sostenuto nella fede in momenti difficilissimi. Volle incontrarli. Il primo fu don Vincenzo Macchioda: venne subito in ospedale recandogli il conforto del Signore.
Il secondo è don Adriano Gennari che, già in passato,da potente intercessore qual è presso Gesù, mi aveva aiutato. Pregò su Bruno. Tutti noi presenti avvertimmo un gran calore fuori e dentro, quando invocò con potenza lo Spirito Santo e pregò la Madonna. “Costui è un santo. Ho sentito il suo profumo appena è entrato”, mi disse Bruno, in disparte. Don Adriano lo prese a cuore, andò a trovarlo spesso, pregando per lui e telefonandogli ogni giorno con parole che sanno di amore di Dio grazie alle quali Bruno lottò e si affidò al Signore ancor più intensamente, tornando persino al lavoro sino all’ultimo. Desiderava guarire e spendere il resto della sua esistenza per i più disagiati. Era un uomo di grande fede, buono e generoso, che in quasi 40 anni di carriera aveva patrocinato cause di decine di indigenti gratuitamente, spinto solo da un innato senso di giustizia. Faceva persino dormire i senzatetto nei locali del suo studio legale in centro a Vercelli, dandogli anche da mangiare; li voleva sempre al suo tavolo, nonostante per la gente fosse l’avvocato di grido dei ricchi, potenti e famosi.
Domenica 12 marzo fu la sua ultima messa, la seconda officiata da don Adriano cui assistette in vita sua. La sua unica volta al Monastero Abbaziale di Casanova, proprio nella solennità della Trasfigurazione: un segno del Cielo. Pregò, si comunicò, pianse. Partì alla volta del Padre alle idi di marzo, il 15 di quel mese. Lascia la moglie Monica, donna operosa e innamorata di Dio, e un figlio seminarista che svolge anche il suo servizio di volontariato al Cottolengo che chiamò Caio (come il Santo Papa patrono di Palazzolo Vercellese, di cui fu più volte sindaco).
Grazie alle preghiere di don Adriano, ha avuto una degenza serena. Se n’è andato senza soffrire, in grazia di Dio,così come ha sempre vissuto. E questo è il miracolo più grande. Il secondo? Dopo la sua malattia, ho iniziato un cammino di fede accanto a don Adriano, mettendo al servizio della sua missione la mia attività di giornalista. Grazie,Gesù!
Il 21 giugno prossimo Bruno avrebbe compiuto 62 anni; al posto delle candeline, questa volta ci sarà la Luce del Signore. Buon compleanno, amico vero. Amico sincero.
Maurizio Scandurra
Torino, 07/05/2017
Pubblicato in Testimonianze 2017
Nel mese di agosto del 2016 ho cominciato ad avere problemi di salute: perdevo peso, avevo poco appetito e, dopo approfonditi esami di gastroscopia e di endoscopia a cui mi sono sottoposto nel mese di agosto, i medici riscontrarono che avevo un polipo sospetto di grandi dimensioni nell’intestino. Questa diagnosi mi diede molta preoccupazione.
Da alcuni anni io partecipavo con la mia famiglia alle celebrazioni eucaristiche del martedì sera nel Monastero di Casanova. In quel momento difficile e preoccupante cominciai a pregare con maggiore intensità e a recarmi al sabato al Centro di ascolto e di preghiera da don Adriano al quale ho esposto il mio problema per chiedergli preghiere di intercessione per me.
Don Adriano imponendo le sue mani su di me, ha invocato la potenza dello Spirito Santo invitandomi a pregare con lui.
Nel mese di settembre 2016 i chirurghi decisero di operarmi e, dopo l’intervento, mi dissero che il polipo che mi avevano asportato era preoccupanteper cui era necessario attendere gli esiti dell’esame istologico per poter decidere se dovevo sottopormi alla chemioterapia.
Intanto io continuavo a partecipare assiduamente alla s. Messa del sabato e alle preghiere di don Adriano.
Quando i medici esaminarono gli esiti dell’esame istologico, con grande stupore mi dissero che non erano state riscontrate cellule cancerogene delle quali si sospettava, e quindi che ero guarito.
Ora io mi sento bene e ho ripreso il mio vivere nella normalità.
Ringrazio di cuore il Signore che non mi ha abbandonato in un momento di grande difficoltà e preoccupazione.
Ringrazio don Adriano che con la preghiera mi ha dato forza, coraggio e fiducia nel Signore.
Allego documentazione medica.
Pubblicato in Testimonianze 2017
Dopo aver conseguito una specializzazione post-laurea si era aperta in me la speranza di poter iniziare di lì a poco un nuovo lavoro. Allora, era il 2012, avevo già un impiego part-time che dava però poca soddisfazione e nessuna prospettiva per il futuro. Ben presto l’entusiasmo lasciava il posto a scoraggiamento e delusione perché ogni curriculum inviato sembrava gettato in mare: nessuna chiamata, nessun riscontro. Di questo mio disagio avevo reso partecipe don Adriano, andando al Centro ascolto e di preghiera; lui pregava per me e mi incoraggiava a perseverare nella preghiera, fidandomi di Gesù.
Nel novembre 2014 iniziai a partecipare alle celebrazioni del primo venerdì del mese, provando un’armonia e una gioia che mi davano la forza per insistere nella ricerca di un lavoro. Nel gennaio del 2015 è arrivata finalmente una chiamata; sembrava aprirsi la prospettiva di un cambio di lavoro, ma era purtroppo un’illusione. Nel corso dei mesi quell’impiego si era rivelato del tutto precario e con datori di lavoro inaffidabili.
Nuovamente era subentrato in me lo sconforto per una situazione che sembrava senza via d’uscita. Avevo ripreso a mandare curriculum e continuavo a recarmi da don Adriano, affidandomi alle sue preghiere di intercessione.
In uno di questi incontri, era il giugno 2015, don Adriano fece una preghiera su di me particolarmente intensa, in cui chiese a Gesù di sbloccare questa situazione invocando la potenza dello Spirito Santo affinché potessi trovare il lavoro in maniera ‘definitiva’.
Dopo qualche giorno un’agenzia di selezione mi contattò per una proposta di lavoro in un’azienda. Stavolta un lavoro vero, serio e con mansioni idonee alla mia professionalità. Finalmente la porta era stata aperta. Da allora è trascorso poco più di un anno e la mia vita è effettivamente cambiata arricchendosi di stimoli e di entusiasmi nuovi.
Ringrazio di cuore Gesù perché senza il suo intervento amoroso nulla sarebbe stato possibile. Ringrazio anche don Adriano per aver sollecitato fortemente questo intervento di Dio e per avermi trasmesso pazienza, serenità e fiducia.
Torino 20 febbraio 2017